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A compassionate spy: la storia di un genio che temeva il monopolio americano sulla vita

La storia vera del genio della fisica Ted Hall che fu costretto a scegliere tra due amori diversi, quello per la sua patria e per il rispetto della vita.

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8 minuti di lettura

Il Festival del Cinema di Venezia si mette in prima fila, anche in questa seconda giornata di proiezioni, in prima linea sulle problematiche sociali che coinvolgono lo spazio esterno allo scintillante lido di Venezia. Fuori concorso, il nuovo documentario di Steve James con il suo A compassionate spy, il film sulla storia vera del genio della fisica Ted Hall che fu costretto a scegliere tra due amori diversi, quello per la sua patria e per il rispetto della vita.

Il Lido di Venezia vicino al mondo fuori

Su uno dei red carpet più prestigiosi del mondo, non sfilano solo attori di portata internazionale con indosso abiti scintillanti e glamour. Il Festival del Cinema di Venezia parla chiaro: il mondo che scotta fuori dal Lido non si può patinare con indifferenza e finzione. Covid, immigrazione e guerra sono i temi caldi che il Leone d’oro sta seriamente prendendo in considerazione.

La giornata d’apertura del Festival annunciava al mondo la vicinanza della nota mostra del cinema alle problematiche sociali di tutto il mondo inserendo nel suo palinsesto eventi e programmazioni capaci di restituire la convergenza sempre più affine tra settima arte ed il mondo reale che si consuma fuori dalla sala di proiezione. Basta poco per renderci conto di quanto sia necessario questo legame tra il Festival e la risonanza mediatica di ciò che accade fuori dal lido più fiabesco di sempre. Nella cerimonia di apertura avevamo infatti ascoltato l’invito del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelens’kyj a non abituarsi alla guerra e al conflitto, di non rassegnarsi ad esso definendo la guerra “un dramma vero senza le musiche di Ennio Morricone.

Ted Hall, la spia compassionevole costretta a scegliere tra la sua nazione e l’amore per la vita

Il due volte candidato all’Oscar per il miglior documentario ricostruisce la vicenda di Ted Hall, il fisico più giovane di Harvard a essere inserito, nel 1944, in uno dei più sofisticati programmi di ricerca, sviluppo e sperimentazione in campo bellico.

A Compassionate Spy è la storia vera di un genio, di Ted Hall che a soli diciotto anni e ancora impegnato negli studi ad Harvard, venne chiamato a offrire il suo potenziale nel progetto Manhattan a Los Alamos. Il più giovane fisico mai assunto in un piano così importante ha un solo compito da portare a termine: creare una bomba prima che lo facciano i tedeschi.

Dopo poco tempo però Hall comprende di non condividere lo stesso entusiasmo dei suoi colleghi soddisfatti del successo dell’esplosione della prima bomba atomica al mondo. Da questo momento i principi morali di Hall iniziano a essere attanagliati dal senso del dovere e su quale sia la scelta giusta da prendere. Così, nel 1944 mentre la Germania stava perdendo la guerra, Ted Hall iniziò a temere per le conseguenze post-belliche di un eventuale monopolio americano delle bombe atomiche. Alla base di questo timore, la consapevolezza reale che una supremazia bellica americana di questa portata avrebbe potuto dare vita ad un governo fascista negli stati uniti.

Lui stesso dichiarò:

Ho deciso di dare segreti atomici ai russi perché mi sembrava che fosse importante che non ci fosse il monopolio, che potesse trasformare una nazione in una minaccia e liberarla nel mondo mentre … la Germania nazista si sviluppava. Sembrava esserci una sola risposta a ciò che si dovrebbe fare. La cosa giusta da fare era agire per rompere il monopolio americano.

A Compassionate Spy è la storia d’amore dietro i timori di una vita di spionaggio

Ted Hall poco tempo dopo aver compreso la portata dello sviluppo di un’arma tanto potente per gli Stati Uniti, scelse di non permettere alla sua patria di rovinare sé stessa e il mondo. L’unico modo per impedire una catastrofe nucleare era impedire agli USA di averne il dominio esclusivo ed è così che la scelta più difficile ricadde nello spionaggio, offrendo informazioni chiave all’allora alleata Unione Sovietica. Infatti, in quel momento, pur essendo queste due nazioni in forze alleate, gli USA non informarono l’Unione Sovietica del progetto bomba atomica.

A Compassionate Spy non è soltanto la storia di un uomo e delle pericolosissime decisioni che ha dovuto prendere per tutelare il mondo dalla supremazia bellica americana. Il documentario di Steve James è anche il racconto di un uomo che ha amato immensamente sua moglie. A compassionate Spy si articola infatti sul fil rouge che lega Ted alla sua amatissima Joan Hall.

“Ciò che mi ha spinto prima di tutto a realizzare A Compassionate Spy è stata Joan Hall che, a novant’anni, era ancora innamorata di Ted Hall, l’amore della sua vita e un uomo che, per lei, corse rischi incredibili quando era un giovane fisico del Progetto Manhattan.”

Ed è proprio questo amore profondo, con oltre cinquant’anni di matrimonio, a colpire lo spettatore in sala. È la dolcezza con cui una signora di novant’anni sfoglia con gentilezza e riverenza la raccolta di foto di famiglia e accarezza con dolcezza i ricordi del vissuto con l’uomo della sua vita. Una straordinaria rappresentazione d’amore quella che Steve James offre allo spettatore in sala, primo fra tutti quello di un uomo che adora sua moglie e di un fisico geniale costretto a vivere nella paura dell’accusa di spionaggio pur di proteggere l’uomo da sé stesso. Sua moglie lo ricorda così, un uomo buono disposto a vivere sotto una nube di sospetti e sorveglianza stretta pur di impedire all’umanità di annientarsi.

Il rispetto dei principi morali come arma

Si potrebbe pensare che questa sia una storia d’altri tempi, una di quelle che non si ripetono, eppure, quello a cui A Compassionate Spy ci invita è una riflessione profonda sul senso dell’amore e della compassione, come uniche forme di repressione alla violenza incondizionata. Una storia che a oggi ci parla in maniera più che contestuale, del coraggio di riuscire a prendere le decisioni più sagge che fanno dei principi morali il principale metro di misura e che, a costo della vita promuoveranno sempre il rispetto per la vita umana.


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