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Argylle – La Super Spia, Vaughn torna con un nuovo spymovie

5 minuti di lettura

Matthew Vaughn torna al cinema con Argylle – La super spia, e riprende quel genere, lo spymovie comedy, che lo ha reso famoso negli ultimi anni con la nota saga di Kingsman. Purtroppo, l’operazione è particolare e non riesce a far affezionare come nei suoi precedenti film. Argylle, film uscito in questo inizio anno del 2024, è infatti una pellicola che ha sì tanti punti positivi e interpreti di degno valore, ma ha anche un ritmo e un’andatura che alla lunga annoiano e respingono.

Argylle – La super spia, di cosa parla

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Elly Conway è una scrittrice di successo, in procinto di pubblicare il suo quinto libro, che ha come protagonista l’agente segreto Argylle. Viene però presa di mira da diverse organizzazioni spionistiche quando nello scrivere le bozze finali del suo nuovo libro, racconta fatti che stanno realmente accadendo, rendendola di fatto un bersaglio. Incontrerà l’agente segreto Aiden Wilde che la aiuterà ripetutamente a salvarsi la vita. Ma ciò che ci viene mostrato per la prima metà del film verrà ribaltato, attraverso numerosi colpi di scena, in una narrazione che alterna racconto e meta-racconto.

Argylle, le premesse sono intriganti, la realtà è confusionaria

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Le premesse di trama e lo svolgimento iniziale della storia intrigano, e si mescolano perfettamente al tono comico della pellicola. Pian piano le narrazioni del libro che Elly sta scrivendo e della realtà che sta vivendo si dipanano e trovano il loro posto. Il ritmo, però, è strano e, forse volutamente, per mantenere quell’aura di mistero, nel guardare l’inizio della pellicola sembra di essersi costantemente persi qualcosa.

Ciononostante, si passa sopra questa sensazione, anche grazie a un Sam Rockwell e a una Bryce Dallas Howard che riescono a coinvolgere nell’azione, con una recitazione e un piglio che, nonostante la narrazione diventi sempre più esagerata, non scade mai nel macchiettistico. Da soli sovrastano un cast comunque ricco di volti noti come Henry Cavill, Bryan Craston, John Cena, Samuel L. Jackson e cameo come quelli di Dua Lipa e Sofia Boutella. Si arriva a metà pellicola con i primi colpi di scena che, seppur prevedibili a volte, animano l’azione e danno un senso alla direzione.

È però il susseguirsi continuo di ribaltamenti che crea confusione e porta un po’ di noia e ripetizione nella pellicola, che la regia, eccellente ma eccessivamente manieristica e di forma, non riesce a far dimenticare. Le sequenze action sono ben dirette e divertenti (tranne la prima in cui il continuo scambiarsi di ruolo tra Rockwell e Cavill alla lunga stufa). Il finale, che poi arriva dopo la risoluzione della trama, crea ancora più confusione, soprattutto se collegato alla post-credit che cerca di fare da ponte con altri progetti e crossover.

Quello che manca sin da subito è la voglia di farti credere a questo mondo che ti viene presentato, elemento che per esempio c’era in Kingsman, dove lo spettatore veniva catturato da questo universo di spie un po’ eccentrico ma comunque credibile e interessante.

Argylle, forse troppo al passo con i tempi

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Argylle – la Super Spia è quindi un film con degli spunti interessanti, e una trama che, corretta nei punti giusti, avrebbe potuto regalare più gioie, ma che soffre per l’operazione in sé (contemporaneamente al film è uscito il libro, lo stesso che nel film la protagonista scrive) e per la voglia di essere uno starting point per un franchise, una trasposizione di un libro che nessuno ha letto, un inside joke su questo libro e uno spin-off di un’altra saga.

Un film che non voleva essere tutto questo ma che, per stare al passo con i tempi nell’era dei franchise, Apple ha disegnato in maniera differente rispetto a come sarebbe potuto essere. A volte la lungimiranza paga; non è questo il caso.


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Nato a Fermo, anno 1997. Scopro la passione per il cinema e per le serie tv durante l'università, studiando tutt'altro. Appassionato di film scomposti, imperfetti ed esageratamente lunghi, il mio regista preferito è Guillermo Del Toro. Le altre passioni sono la letteratura, il ciclismo e la politica.

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