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Bela Lugosi, il vampiro del grande schermo che morì con le vesti di Dracula indosso

3 minuti di lettura

Prima di Batman, prima di Morbius. Il pipistrello-vampiro è da sempre materia affascinante per la settima arte. Un lungo sodalizio iniziato anni fa. Era il 1931 quando le sale cinematografiche ospitarono il primo film sonoro dedicato a Dracula, accolto da un grande successo e interpretato dall’ungherese Bela Lugosi. Un’opera non impeccabile ma colma del fascino un po’ ingenuo che caratterizzava il cinema fantastico di quegli anni.

Bela Lugosi aveva già interpretato la parte del vampiro sui palchi dei teatri, per molte stagioni, in rappresentazioni durante le quali – così si racconta – alcune donne accusavano svenimenti.

Il ruolo cinematografico del vampiro finirà per identificare l’attore per tutta la vita, gli si cucirà addosso, ne rappresenterà la sua gloria e la sua prigione. Nelle locandine e nei titoli di testa dei film successivi verrà ormai menzionato come Bela “Dracula” Lugosi.

Bela Lugosi: calato fin troppo nel suo ruolo da vampiro

Bela Lugosi

Dopo un pugno di anni dalla realizzazione di quel film fatale i suoi impegni contrattuali scivoleranno sempre più nella zona dei b-movies, e oltre, per ritrovarsi a interpretare sciocche parodie delle pellicole horror, nelle quali non mostra, dal canto suo, un minimo di ironia, continuando imperterrito ad assumere i movimenti legnosi e rigidi del non-morto e una solennità ormai del tutto fuori luogo.

Lugosi, che abitava in una casa adibita a lugubre maniero, si dimostrerà incapace di smussare gli angoli di quel suo ruolo, poiché ormai divenuto a tutti gli effetti il Conte Dracula, sullo schermo e al di là di esso (ne racconta Edgardo Franzosini, divagando in mille direzioni che valgono ancor più della traccia principale, in “Bela Lugosi – biografia di una metamorfosi”, ed. Adelphi, 1998).

Morirà nel 1956, ormai debilitato dalla tossicodipendenza, chiedendo di essere sepolto con il mantello del vampiro. Verrà accontentato.

Bela Lugosi morte

Peter Lorre, famoso per aver interpretato in quel fatidico 1931 la parte del maniaco in M, il mostro di Dusseldorf, capolavoro di Fritz Lang, vorrà vedere la salma dell’amico prima della sepoltura. Si narra che sotto la giacca Lorre nascondesse un paletto di frassino, per impedire il ritorno di Bela “Dracula” Lugosi dal regno dei morti. Non riuscirà ad usarlo. Se Lugosi sia davvero morto, o piuttosto non-morto, è domanda che resta irrisolta.

Articolo di Walter Chiesa


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