L’Entertainment Weekly nel 2012 l’ha inserito fra gli 8 uomini più influenti dell’ultimo decennio, 4 candidature, 1 Oscar, nel 2007 votato come miglior attore sotto i 40 anni da IMDb, di chi stiamo parlando? Sì, proprio di Christian Bale.
Christian Bale, dal Galles in poi
Christian Charles Philip Bale nasce ad Haverfordwest, nella contea gallese del Pembrokenshire il 30 Gennaio del ’74. La madre Jenny James è un’artista circense, mentre il padre, David Bale, è un pilota civile e un attivista per i diritti degli animali. Christian è l’ultimo di 4 figli e per tutta la gioventù viaggia per il mondo, vivendo in diversi paesi grazie al lavoro del padre. È nato in una famiglia di artisti, oltre alla madre, entrambi i nonni furono celebri attori di teatro in Gran Bretagna, ed è da queste basi che Bale decide di tentare la carriera cinematografica.
La sua prima apparizioni televisiva avviene alla tenera età di 8 anni, in uno spot pubblicitario della Lenor, da qui muove i primi passi e appare in altre pubblicità fino ad interpretare piccole parti nei teatri londinesi. Nel 1986 ottiene la sua prima apparizione in una serie TV dedicata alla famiglia russa dei Romanov, nonché alla storia di Anastasia, ed è qui che conosce Amy Irving, ai tempi moglie di Steven Spielberg.
Avviene in queste circostanze la sua prima apparizione cinematografica nel film L’impero del sole, proprio di Spielberg; la sua interpretazioni raccoglie elogi dalla critica e gli permette di vincere il premio di “Young Artist Award”. A 13 anni è già il miglior giovane in circolazione, questo però, come accade a tanti giovani predestinati, gli crea uno stress emotivo tale da indurlo a smettere con la recitazione.
American Psycho, un film per la svolta
Ma un grande grazie va a Sir. Kenneth Charles Branagh (da poco riscoperto in Tenet) che lo convince a ritornare sulle scene e lo scrittura per la sua pellicola Enrico V. Durante l’adolescenza ottiene altri due Young Artist Award ma non riesce mai a diventare un fenomeno internazionale. Le sue interpretazioni sono sempre importanti, ma i film ai quali partecipa non riescono mai ad ottenere un grande successo. Negli anni 90’ infatti, non sono molte le pellicole meritevoli di menzione, Gli strilloni nel 92’, Piccole Donne nel 94’ e Velvet Goldimine nel 97’.
Finalmente, nel 1999 la sua bravura ottiene lo spazio che le spetta, grazie ad American Pshyco di Mary Harron, nel quale interpreta il ruolo del killer Patrick Bateman. Con la sua performance riceve un ottimo riscontro dal pubblico, e inizia ad assaporare i primi profumi della fama internazionale. Un primo passo per aprire un decennio che vedrà la sua carriera e soprattutto il suo fisico cambiare in modo esponenziale.
Le mille trasformazioni di Christian Bale
Partendo dagli 80 kg di American Psycho, nel 2002 raggiunge gli 83 kg per il film Reign of Fire, per poi arrivare alla sua più grande trasformazione fisica: nel 2004 Bale perde 30 kg, arrivando a pesarne 53, per L’uomo senza sonno. Si nutrì di una mela e una scatoletta di tonno al giorno per settimane. Arrivato ai limiti dell’auto-conservazione, riesce a malapena a recitare, per un film che negli anni a venire verrà ricordato più per la dedizione dell’attore che per il contenuto narrativo; più per la trasformazione corporea di Christian Bale che per il film stesso.
L’anno successivo inizia la sua collaborazione con Cristopher Nolan nella saga che lo porterà al culmine della sua celebrità, e anche qui non si lascia scappare l’occasione di mettere alla prova il suo corpo. Infatti, per Batman Begins, raggiunge gli 86 kg. Arriviamo al 2006, interpreta un soldato catturato durante la guerra del Vietnam in L’alba della libertà, e raggiunge i 61 kg; nel 2008 torna a rivestire il ruolo di Batman ne Il Cavaliere Oscuro e ritorna al peso di 86 kg. Le trasformazioni di Bale sono straordinarie e incantano i fan ma anche il mondo Hollywoodiano.
Nel 2010 interpreta Dicky Eklund, il fratello tossicodipendente di un boxeur, in The Fighter e perde altri 20 kg che però gli varranno l’Oscar come miglior attore non protagonista. Finalmente nel 2012 termina la sua esasperazione fisica con Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, terzo e ultimo capitolo della saga di Nolan, nel quale arriva a pesare 90 kg. A questo punto, per fortuna è lui stesso a dichiarare di non essere più abbastanza giovane e di non voler più rischiare di compromettere la sua vita con l’arrivo del secondo figlio.
Christian Bale era un avvelenatore di box office?
Nei primi anni di carriera, sembra tenere più al personaggio che al film; il suo talento è palpabile, ma viene inghiottito da pellicole che non puntano al successo e si limitano a raccontare. Partecipa a molti film indipendenti, anche grazie alla moglie regista, e nei primi anni non riesce mai a sbocciare probabilmente per scelte personali che intenzionalmente vogliono premiare l’idea a discapito del guadagno. Un attore che sembra non cercare la fama. Quando sei bravo però, questa tende ad arrivare. Da «avvelenatore di box office», nomignolo della gioventù, divenne improvvisamente uno degli attori più richiesti ad Hollywood.
Negli anni seguenti infatti, i successi tendono ad arrivare, e fra i tanti film, tre interpretazioni gli valgono la candidatura all’Oscar, nel ruolo di Irving Rosenfeld in American Hustle nel 2013, Michael Burry ne La grande scommessa nel 2015 e nei panni di Dick Cheney in Vice nel 2018.
I 50 all’orizzonte
Christian Bale sembra non volersi fermare, anno dopo anno trova il modo di rinnovarsi e sfornare capolavori. Ma forse è una sua frase a permetterci di comprendere meglio l’uomo e un po’ meno l’attore. Nel frattempo, tanti auguri Christian Bale: “non conoscere la vita privata degli attori ci permette di guardare ai personaggi che interpretano in modo puro e di credere alla realtà che creano recitando“.
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