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Effetto notte: come funziona la tecnica che ispirò Truffaut

3 minuti di lettura

Il termine effetto notte fa riferimento ad una specifica tecnica di ripresa cinematografica, che permette di ricreare un’ambientazione notturna anche in pieno giorno. Viene chiamata anche notte americana, ed è stata particolarmente apprezzata dal regista François Truffaut, tanto da intitolare nello stesso modo un suo celebre film del 1973, per l’appunto Effetto Notte.

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Storia dell’effetto notte

western effetto notte

L’origine di questa tecnica affonda le sue radici nei primi decenni dopo la nascita del cinema, anni in cui la sensibilità delle pellicole era ancora piuttosto ridotta ed effettuare delle riprese al buio sarebbe stato impossibile. Da qui l’idea di introdurre dei filtri di colore, dapprima giallo per le pellicole in bianco e nero e in seguito blu con l’avvento del colore. Essi venivano posizionati davanti all’obiettivo per cambiare l’atmosfera della scena ed ottenere in tal modo un’ambientazione notturna.

Trovò il suo successo nei film western (da qui deriva il termine notte americana), e in seguito il suo utilizzo spaziò in tutti i generi, tanto da spingere il regista francese Truffaut ad intitolare così una delle sue più celebri commedie, che descrive tutto il suo amore per la Settima Arte.

Effetto Notte per Truffaut

effetto notte truffaut

Il cineasta ha infatti effettuato un’analogia tra l’effetto cinematografico e la trama del film, che narra la storia di un regista (impersonato da Truffaut stesso) alle prese con la lavorazione di una delle sue opere.

Durante le riprese si susseguono una serie di avvenimenti e disavventure che mettono a repentaglio la riuscita del prodotto, ma alla fine il tutto si conclude a lieto fine e tutti coloro che si sono trovati sul set se ne vanno ciascuno per la propria strada e con la speranza di ritrovarsi in futuro per collaborare nuovamente.

Il messaggio retrostante è che il cinema è un mondo magico realizzato sulla base della realtà, ma che è a sé, fittizio, solamente modellato sulla base del mondo empirico, un po’ come accade per il metodo day for night.

Tutta la magia che l’effetto notte ha portato con sé nel corso della storia si è affievolita negli anni 2000, lasciando spazio alla post-produzione, sebbene venga utilizzato ancora in rari casi e conservi sempre un fascino speciale per gli appassionati del settore.


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Classe ‘98. Studio giornalismo e amo tutto ciò che mi fa sentire viva: i film, la musica rock, il palcoscenico e di tanto in tanto qualche sport estremo. Ho un occhio di riguardo per la filosofia e la psicologia. Mi piace pensarmi libera.

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