Su Prime Video è atterrata il 4 luglio la nuova commedia, Space Cadet con la regia di Liz W. Garcia, che vede al timone della navicella la brillante Emma Roberts (Hotel Bau, Madame Web, The Hunt). Senza girarci troppo attorno, lo diciamo subito: Space Cadet si presenta come una commedia leggera dal sapore teen, ma che non riesce mai del tutto a decollare. Pur tenendo conto dei difetti, il viaggio insieme alla sua protagonista rende Space Cadet una commedia che intrattiene senza entrare realmente in diretto contatto con lo spettatore. Ma procediamo con ordine.
Qual è la missione in Space Cadet?
In Space Cadet la protagonista è Rex Simpsons (Emma Roberts) è una giovane barista della Florida con la testa tra le nuvole. La ragazza è brillante, riesce a costruire invenzioni per sé e non solo, ma per via del lutto della madre, è rimasta bloccata senza riuscire ad andare avanti, pur avendo avuto la possibilità di continuare gli studi. Tex ha dunque preferito restare vicina al padre, anch’egli un po’ stralunato come la figlia, rinunciando così ad inseguire i propri sogni, tra cui riuscire ad andare nello spazio.
Ciò nonostante, alla rimpatriata del liceo Tex ritrova un suo vecchio compagno di classe, il quale ora ha un’agenzia spaziale che manda in orbita turisti per una discreta somma, e sarà proprio questo incontro a riaccendere in Tex il sogno della spazio, che fin a quello momento si era affievolito.
Tex decide così di mandare la propria candidatura alla NASA, ma la sua migliore amica in buona fede manomette il suo cv, spacciando Tex per la più brillante mente della sua generazione. Una volta entrata al centro di addestramento della NASA, Tex capirà fin da subito che qualcosa non va, e dopo aver scoperto il trucchetto fatto dalla migliore amica, farà buon viso a cattivo gioco pur di riuscire a realizzare il proprio sogno.
Space Cadet, la solita commedia adolescenziale?
Space Cadet ha tutte le carte per presentarsi come la classica commedia adolescenziale che ha il sapore, però, del già visto. Per quanto sia effettivamente così, il film di Liz W. Garcia vuol essere qualcosa di più. Proponendo al pubblico una storia moderna, ripescando alcune dinamiche che erano solite trovarsi nelle commedie per ragazzi di inizio anni duemila, il che non è affatto una cosa negativa per certi versi.
Il tasto dolente però viene toccato nel momento in cui il film, pur avendo un’idea non troppo complicata alla base ma non così banale, vuol sembrare più di quello che in realtà è. Space Cadet lascia durante l’intera pellicola molti suggerimenti di trama allo spettatore, che non riescono ad avere un impatto forte, lasciandolo così indifferente agli eventi che vedrà nel corso del film.
Il personaggio di Tex Simpsons, che grazie al carisma di Emma Roberts comunque ha un impatto positivo sul pubblico, risulta poco credibile all’interno della storia in più punti. Possiamo tener conto della sospensione d’incredulità ed accettare le regole che il film impone fin da subito al pubblico, e va bene, ma spesso tutto questo castello d’incertezze, rischia di finire in una pioggia di meteoriti che hanno un forte impatto sul risultato finale dell’opera cinematografica in questione.
Roberts: un cognome difficile da ignorare
A tutti sono note le difficoltà che si hanno o che si avranno se si sceglie d’intraprendere una carriera nello stesso settore di un parente che già prima di te è diventato, nel corso degli anni, un pilastro in quel determinato campo. Potremmo chiamarla, così per gioco e senza alcuna solida validità scientifica, sindrome del cognome. Emma Roberts, ma così come moltissimi altri, ne sa qualcosa. È stata la zia Julia Roberts infatti a trasmetterle la passione per il cinema, facendola diventare fin dalla tenera età una giovane promessa cinematografica.
Non si può dire che negli anni Emma Roberts non si sia ritagliata un posto di tutto rispetto all’interno dell’industria cinematografica americana, aggiungendo al suo curriculum film degni di nota, e di un certo valore come L’arte di cavarsela (2011) di Gavin Wiesen, 5 giorni fuori (2010) di Ryan Fleck e Anna Boden o ancora Nerve (2016) di Henry Joost.
Però, c’è da dire che, questa volta forse con Space Cadet non è riuscita a toccare il livello delle pellicole precedenti che l’avevano vista portare in scena personaggi molto più complessi e sfaccettati, che restavano impressi nella mente dello spettatore.
Possiamo però tranquillizzarvi. Space Cadet non è assolutamente da inserire nell’indice dei film più brutti del mondo, ma al contempo resta un film un po’ fine a sé stesso, il che è un peccato, anche perché la giovane Roberts condivide lo schermo con attori come Tom Hooper e Dave Foley. Ma a quanto pare, un cast comunque riuscito non basta, e forse ciò che davvero è vitale per un film è una solida e chiara sceneggiatura, che punta alle stelle per andare verso l’infinito e oltre!
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