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Escape from Mogadishu, il 20° Florence Korea Film Festival chiude in bellezza

Uno sguardo al film di Ryoo Seung-wan che guarda al passato per sperare nel futuro

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4 minuti di lettura

La cerimonia di chiusura del 20° Florence Korea Film Festival si è conclusa con la proiezione di Escape from Mogadishu, l’ultima pellicola scritta e diretta da Ryoo Seung-wan il quale, non potendo essere fisicamente presente a Firenze, ha preferito condividere con il pubblico un video-saluto. Analizziamo gli aspetti salienti del film, evidenziandone punti di forza e criticità.

Il fatto storico in breve

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Kim Yoon-seok e Jo In-sung in Escape from Mogadishu

È il 1991, e sullo sfondo di una Somalia spezzata da una sanguinosa guerra civile, sia Corea del Sud che Corea del Nord cercano di guadagnare il supporto del governo con la speranza di entrare presto a far parte delle Nazioni Unite. I rispettivi ambasciatori, Han Sin-seong e Rim Yong-su (interpretati da Kim Yoon-seok e Heo Yoon-ho) stanno combattendo una battaglia diplomatica a suon di manovre sottobanco e false voci di corridoio, quando i conflitti a Mogadiscio esplodono, provocando di fatto la dissoluzione dei privilegi dei diplomatici.

Di conseguenza, le due ambasciate saranno costrette a prendere una difficile decisione: collaborare per fuggire sani e salvi da Mogadiscio, o comportarsi come di dovere augurandosi di resistere il più a lungo possibile, senza aiuti, né viveri, né sistemi di comunicazione attivi.

I punti di forza della pellicola

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Escape from Mogadishu, membri della delegazione nordcoreana

Nessun presente alla cerimonia di chiusura del Korea Film Festival sembrava essersi annoiato guardando Escape from Mogadishu, e per motivi piuttosto evidenti. La pellicola inizia presentando al pubblico una situazione evidentemente instabile e disastrata, creando già in partenza un’atmosfera in cui la tensione è palpabile e si attende da un momento all’altro un’escalation.

Quando poi l’escalation avviene per davvero, Escape from Mogadishu accelera il ritmo narrativo e le scene si fanno in automatico più dinamiche. Intanto la recitazione si fa più carica e drammatica (ma mantenendosi sempre convincente) e alla tensione per la situazione di contorno si somma quella psicologica dovuta al rapporto tra le due nazioni rivali. Il risultato è uno sensazione permanente di incertezza, persino a chi il finale della storia è già noto.

Un ulteriore punto forte della pellicola di Ryoo Seung-wan è l’attenzione dedicata ai piccoli dettagli, soprattutto se utili all’evoluzione delle dinamiche stabilitesi tra Corea del Nord e Corea del Sud. Soprattutto andando verso il finale del film, questi dettagli continuano a crescere di importanza diventando sempre più visibili agli occhi del pubblico e, in alcuni casi, lo stesso gesto mostrato nelle sequenze iniziali del film assume nel finale un significato del tutto diverso, a dimostrazione di un cambiamento possibile nel rapporto tra i due paesi.

Perché Escape from Mogadishu è un film necessario

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Kim Yoon-seok e Jo In-sung in Escape from Mogadishu

Escape from Mogadishu è un film, peraltro tecnicamente ben realizzato, capace di sorpassare le barriere dell’ignoranza, proponendo contenuti dal valore storico inestimabile e impacchettandoli in modo che siano facilmente fruibili.

Effetti speciali convincenti, un cast credibile e talentuoso, una sceneggiatura semplice ma perfettamente centrata, sono tutti elementi che inducono il pubblico non solo a prestare attenzione al film, ma ad informarsi ulteriormente sull’avvenimento che li ha catturati; un avvenimento, nel caso specifico, talmente unico da rappresentare un faro di speranza, e nel contempo da non guadagnare il giusto grado di considerazione. Il potere del cinema, signore e signori, nella sua forma più basilare.


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Classe 1996, dottoranda in Ingegneria Industriale all’Università di Napoli Federico II, il cinema è la mia grande passione da quando ho memoria. Nerd dichiarata, accanita lettrice di classici, sogno di mettere anche la mia formazione scientifica al servizio della Settima Arte. Film preferito? Il Signore degli Anelli.

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