Dal primo di gennaio sono disponibili sul catalogo Amazon Prime Video tre film di Stanley Kubrick: Barry Lyndon, Arancia Meccanica e Eyes Wide Shut. Kubrick è stato un regista, un autore, un creatore impagabile e inarrivabile, la cui grandezza stava nell’estetismo simmetrico e ricercato, nella fotografia impeccabile e nella riflessione filosofica che, film dopo film, si è concentrata sempre di più sull’uomo, i suoi istinti e il suo vivere in società.
Ogni film di Kubrick è considerato oggi un capolavoro, anche se al momento della loro uscita sono stati minimizzati o percepiti in modo errato, a causa anche delle questioni moralistiche, per esempio legate a Lolita, o al suo volersi accostare a generi considerati minori come la fantascienza, per finire poi per concepire un film profondo ed ermetico come 2001: Odissea nello spazio.
Con Eyes Wide Shut, opera ultima uscita postuma nel 1999, Kubrick stupì nuovamente, realizzando un film che si discostava dal formalismo spinto comune alle sue precedenti opere, per portare in scena un saggio, forse il più autentico, sull’uomo contemporaneo, il suo tempo e ciò che guida le sue relazioni e azioni.
Riguardandolo ora, a più di vent’anni di distanza Eyes Wide Shute è ancora in grado di parlare dell’uomo contemporaneo o rimane solo una fotografia di un tempo passato, con le sue paranoie e le sue provocazioni? I tempi cambiamo, l’uomo si evolve o resta sempre fedele a se stesso, immobile, incollato alle sue debolezze naturali, ai suoi istinti primordiali e sempre e comunque in conflitto con la società che lui stesso ha creato?
Stanley Kubrick in breve
Ciò che ha caratterizzato di più il cinema di Kubrick è stata la capacità di creare opere che fossero in grado di arrivare a un pubblico molto ampio seppur veicolando riflessioni profonde con importanti riferimenti filosofici. Questo perché ciò su cui l’autore si è sempre soffermato sono assunti universali che certo sono stati oggetto di studio di grandi filosofi, ma che sono anche propri di ogni uomo.
Ciò che Kubrick ha sempre voluto scandagliare è la società occidentale, le sue derive e la sua ipocrisia. Ha puntato i riflettori sull’uomo contemporaneo, sulle sue debolezze, della mente e della carne, sulle sue paure più recondite e inconsce e sul suo vivere in una società con cui sempre più spesso si trova a scontrarsi.
È l’animo umano che ha voluto indagare Stanley Kubrick, la violenza che lo caratterizza, che insieme alle pulsioni sessuali sembrano guidarlo nelle sue aspirazioni di potere e di controllo, di successo sociale, di predominio sull’altro.
Le sue storie sono spesso adattamenti di opere letterarie anche molto famose su cui però ha sempre operato un maneggiamento personale che ha permesso di trasformare questi racconti in metafore ricche di simboli e rimandi culturali. Il cimentarsi con generi differenti, il film di guerra, la fantascienza, l’horror gli ha permesso di dedicarsi di volta in volta a tematiche specifiche con una veste e un ritmo narrativo sempre diversi ma sempre adatti alla storia e all’argomento trattati.
Eyes Wide Shut, opera ultima
L’ispirazione per Eyes Wide Shut viene a Kubrick dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler pubblicato nel 1926 e ambientato nella Vienna degli anni venti, il film si colloca invece nella New York degli anni novanta. La storia è quella di una coppia dell’alta borghesia che scopre quanto il velo di apparenze costruito negli anni sia in realtà estremamente sottile e facile da sollevare, al di sotto si possono vedere tutta una serie di emozioni represse e aspirazioni frustrate.
Nicole Kidman e Tom Cruise all’epoca erano la coppia d’oro di Hollywood, bellissimi, inarrivabili, innamoratissimi, così come dovevano apparire Bill e Alice Harford, la coppia protagonista del film.
I due conducono una vita apparentemente appagante, ammirata e soddisfacente che rivelerà però tutta l’inquietudine e l’insicurezzadi una relazione in crisi. Viene quindi rappresentato lo squilibrio, il turbamento di questa coppia o per meglio dire delle due persone che compongono la coppia, ognuno infatti, è chiuso nelle proprie emozioni, nella propria voglia di evasione, nella propria gelosia e insoddisfazione; è un viaggio solitario che percorreranno per ritrovarsi alla fine del percorso, dopo che ogni cosa è stata rivelata, spogliata, liberata, a dover trovare un nuovo modo di stare assieme.
Ciò che fa scoppiare la crisi è la rivelazione di un cedimento da parte della moglie, il desiderio di tradimento anche a discapito della loro vita assieme; a questo segue la reazione di Bill che si ritrova a vagare per una New York notturna dall’urbanistica onirica e impossibile, a diventare una sorta di Ulisse moderno e alla deriva incapace anche di compiere ciò che sembra desiderare di più, tradire sua moglie.
Qual è il significato di Eyes Wide Shut?
Lo scopo di Kubrick con Eyes Wide Shut è decostruire l’etica borghese attraverso il ritratto di un uomo contemporaneo preso a simbolo di un’intera categoria. Bill Hartford è l’uomo moderno secondo Kubrick, fondamentalmente insicuro e bisognoso di approvazione, nella coppia come nella società. La sua fortissima ambizione è il motore che lo muove nella sua strenua scalata sociale e nella sua impeccabile costruzione di una facciata perfetta.
Bill e Alice Hartford sono l’emblema della coppia eterosessuale secondo Kubrick, che ci dice quanto nella sua concezione la donna sia legata soprattutto alla sfera dell’emotività, del desiderio, mentre l’uomo a quella della razionalità, non che Bill sia estraneo alla sfera sessuale, ma per lui è sempre e comunque un modo per esercitare il suo potere. La rivelazione del desiderio di tradimento della moglie minerà le sicurezze già fragili di Bill che si troverà privato del potere che pensava di esercitare sulla moglie.
Il sesso in Eyes Wide Shut
Kubrick dirige la frustrazione sociale e sessuale di quest’uomo contemporaneo che ha perso le sue sicurezze e non trova modo di comprovare il suo potere. La sua continua incapacità di attuazione del tradimento è rivelatrice di quanto l’ambizione sociale si scontri con un’insicurezza di fondo e di quanto la rivendicazione del potere nasconda un’anima debole. Nella coppia è Alice a possedere veramente il controllo, fa credere al marito il contrario, ma è lei che dichiarerà l’unica soluzione possibile per ritrovare anche solo apparentemente una sicurezza: scopare.
Tutto si riconduce al sesso, all’istinto primario, dove forse le apparenze e le costruzioni di facciata possono essere tolte e si rimane nudi di fronte a se stessi soltanto con i propri impulsi. Alice sembra averlo capito forse più di Bill che continua a trincerarsi dietro una finta morale borghese dai comportamenti e pensieri retti.
Ma fin dall’inizio Kubrick sembra volerci dire quanto i due componenti della coppia desiderino, forse anche inconsciamente, abbandonarsi a relazioni extraconiugali, al piacere del proibito, del nuovo, in uno stato di apparente impossibilità di fiducia e fedeltà nei confronti dell’altro. Il confronto con le imposizioni sociali, in questo caso del matrimonio, genera frustrazione in entrambi i protagonisti che finiscono per condurre una vita ipocrita in cui ciò che conta è solo l’apparenza e la conferma sociale.
Un film che attraversa tempo e spazio
Guardare oggi Eyes Wide Shut non fa davvero percepire il senso del tempo passato perché, come detto, Kubrick indaga assunti universali riconducibili alla natura insita nell’uomo e non succubi del tempo che cambia. Basti solo pensare che la storia originale era ambientata ai primi del ‘900, e oggi, cento anni dopo, risulta ancora valida nel suo nucleo centrale. L’uomo è sempre mosso dal bisogno di affermazione, sociale e sessuale, dal desiderio di dimostrare il proprio potere e la propria rispettabilità, costretto al confronto con modelli imposti dalla società da cui non può che uscire irrimediabilmente sconfitto.
La frustrazione per l’incapacità di affermazione, che sia lavorativa, estetica o culturale appartiene a ogni uomo, e la riflessione di Kubrick sarà valida finché l’uomo vivrà lo scontro con modelli imposti e si sentirà animale in una gabbia sociale, costretto a compiacere una morale borghese ipocrita e discriminante.
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Buongiorno, Chiara Cazzaniga. Complimenti per il Suo articolo su Kubrick. Eventualmente, come lo si potrebbe citare in una bibliografia?
Grazie. Cordiali saluti, Giulio Schiavoni
E-mail: giulioschiavoni@libero.it
Buongiorno Giulio,
Sono Agata, la caporedattrice di NPC Magazine. Mi permetto di risponderle per conto di Chiara. La citazione di passi dell’articolo è lecita segnalando le fonti, come sempre! Suggerirei di inserire il nome e cognome dell’autrice, il titolo dell’articolo, il nome della nostra rivista (NPC Magazine), la data di pubblicazione dell’articolo (che trova riportata subito sotto il titolo, vicino al nome dell’autrice). Un saluto!
Buongiorno volevo congratularmi per l articolo scritto su Kubrik e sul significato del film eyes wide shut l ho trovato molto interessante e avendo visto il film sono riuscita a comprendere di più il senso del film. Complimenti a chi ha scritto l’ articolo Chiara Cazzaniga.
Un caro saluto Laura Marinozzi