Oggi, 22 aprile 2022, cade il 52^ anniversario italiano dell’Earth day, ovvero la Giornata mondiale della terra, stipulata negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’70. Questa giornata viene celebrata ogni anno da 52 anni nel nostro paese, ed è accompagna da eventi e campagne di sensibilizzazione promosse da vari enti ed agenzie. Importante in tal senso è il network italiano Earth Day Italia che, in occasione della giornata mondiale della terra, organizza una diretta di 13 ore sulla piattaforma streaming Raiplay; questa iniziativa è promossa anche dal Miur.
Il problema ambientale è sicuramente una questione molto complessa e vasta, che necessita di una mobilitazione a livello globale per far sì che avvenga un concreto cambiamento. Tale tematica è quindi fondamentale.
Recenti passi importanti in merito sono stati compiuti da gli accordi di Parigi stipulati nel 2015 tra 190 leader globali. L’accordo si pone come suoi elementi principali e fondanti: obbiettivo a lungo termine, contributi, trasparenza e solidarietà. L’accordo di Parigi è il primo accordo giuridicamente vincolante.
In seguito un importate evento che ha portato la tematica ambientale ad una più vasta attenzione è stato poi il movimento Friday for Future, iniziativa globale promossa dall’attivista Greta Thunberg nel 2018, che ha visto la mobilitazione di molti giovani, di ogni paese, scesi nelle piazze per protestare seguendo l’eco e la scia della giovane attivista svedese.
La tematica raccontata sullo schermo
La salvaguardia del pianeta, l’impronta ambientale dell’uomo e delle sue attività produttive sono tematiche attuali che si stanno imponendo nei discorsi dell’opinione pubblica.
Il problema sta arrivando, sempre più, all’attenzione di un vasto numero di persone, che si avvicinano e si interessano alla tematica cercando soluzioni quotidiane per ridurre l’impatto ambientale che le proprie abitudini possono causare.
Questa urgenza e queste considerazioni si riflettono nel mondo del cinema, specchio sempre fedele della realtà che ci circonda. Questa tematica, infatti, la vediamo al centro soprattutto della produzione documentaristica degli ultimi anni che ha analizzato nel dettaglio come le azioni e i diversi tipo di sfruttamento industriale stiano intervenendo sul pianeta e sui suoi ecosistemi, mettendone a rischio la sopravvivenza.
Oggi per la Giornata mondiale della terra parleremo di alcuni di questi documentari che trattano la tematica ambientale da diversi punti di vista, offrendo riflessioni e materiale per informarsi al meglio.
Da Una scomoda verità a Before the Flood, dibattito e confronto sulla tematica ambientale
Il primo documentario di cui vogliamo parlare è An inconvenient truth (Una scomoda verità). Quest’ultimo è un documentario del 2006 vincitore del premio Oscar nella categoria miglior documentario.
Scritto da Al Gore, il film si sviluppa attorno alle conferenze che l’autore stesso ha tenuto sul tema del surriscaldamento globale. Il documentario è diventato punto di partenza per un acceso dibattito sui temi ambientali, oggi sempre più attuali.
Un altro documentario interessante sulla tematica è Before the flood del 2016. Per la regia di Fisher Stevens, Before the flood è un documentario che vanta tra i suoi produttori Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese. L’attore intervista esperti e personalità di spicco del mondo politico e della comunità scientifica per fare un bilancio sulle tendenze del consumo energetico degli ultimi anni e sugli effetti disastrosi del cambiamento climatico.
Before the flood offre spunti di riflessione e porta all’attenzione del grande pubblico, grazie ai nomi noti di Di Caprio, attivista ormai da molti anni, e Scorsese, fatti e verità consegnate da esperti che si battono in prima linea per arginare la crisi ambientale. Quest’ultimo documentario è disponibile su Disney plus.
Cowspiracy e Seaspiracy: una prospettiva sugli allevamenti e la pesca intensiva
Per continuare la nostra giuda, tratteremo di Cowspiracy e Seaspiracy, due documentari molto intensi e controversi, che portano un punto di vista sugli allevamenti e la pesca intensiva. Il primo è un documentario del 2014 prodotto e diretto da Kip Andersen e Keegan Kuhn.
Cowspiracy analizza l’impatto dell’industria animale e degli allevamenti intensivi in tutte le loro fasi produttive e distributive. Le conclusioni di questa indagine evidenziano l’insostenibilità dell’industria della carne ed esortano ad un consumo consapevole di prodotti di derivazione animale.
Sulla stessa linea procede il recente documentario Seaspiracy, uscito nel 2021. Seaspiracy è stato prodotto sempre da Kip Andersen e diretto da Ali Tabrizi. Il documentario è il secondo capitolo del progetto che, iniziato con Cowspiracy, analizza le conseguenze dello sfruttamento animale e di come tale sfruttamento porti con sé una devastazione ambientale difficile da arginare.
Seaspiracy mostra lo stato di salute degli oceani, portando alla luce le principali cause di inquinamento e di sofferenza delle specie marine. Entrambi i documentari sono raccontanti come un’indagine, che segue passi e diverse piste per arrivare al cuore del problema e della questione, facendo luce su una verità e su un mondo pieno di ombre, che pensiamo di conoscere ma dietro al quale si celano molte cose inaspettate.
Seaspiracy e Cowspiracy sono disponibili su Netflix.
Con la voce di David Attenborough
Altri due documentari importanti sono: A life on our planet e Our planet, che ripercorrono le vicende del divulgatore scientifico David Attenborough. Il primo è un documentario del 2020 in cui David Attenborough ci presenta la sua vita e la sua carriera svolta come divulgatore scientifico, iniziata negli anni ’50 alla BBC.
Questo viaggio nel passato è il punto di partenza per un’analisi che non lascia spazio a dubbi: i luoghi che Attenborough ha studiato e mostrato all’inizio della sua carriera stanno attraversando un ormai irreversibile deterioramento.
Our planet invece è una miniserie di otto episodi, ognuno dei quali indaga uno specifico ecosistema e l’impatto che il cambiamento climatico ha avuto su di esso. Entrambi sono disponibili su Netflix.
Ripartire dalla terra con Kiss the Ground
Dopo aver aperto un dibattito, allargato gli orizzonti su alcune realtà che rimangono ancora molto oscure e piene di ombre, ci avviciniamo alla conclusone del nostro discorso e riportiamo qui un documentario che riparte dalla terra, vista come punto di nascita delle cose, per una possibile risoluzione del problema.
L’ultimo documentario che quindi merita di essere raccontato è Kiss the ground del 2020 per la regia di Rebecca Harrel Tickell e di Josh Tickell narrato da Woody Harrelson. Il documentario distoglie lo sguardo dal cambiamento atmosferico per abbassarlo verso il suolo, che viene analizzato come elemento essenziale per la soluzione alla crisi ambientale che stiamo attraversando, proponendo così una “soil solution”. Kiss the ground è disponibile su Netflix.
Per concludere possiamo dire che in merito alla problematica ambientale e all’importanza della salvaguardia del pianeta terra ci sono numerosi documentari e film che ne hanno trattato in maniera approfondita, tutti proponendo prospettive e narrative differenti a riguardo; partendo dalla parola degli esperti, fino all’indagine in prima persona, per cercare il problema alla radice e proporre quindi una soluzione.
Altri due titoli che è importante citare in merito sono: The true cost e Game of change. Tale tematica, come dicevamo all’inizio, è molto complessa e presenta numerosissime sfaccettature, ma per informarsi e cercare di avere un’idea più ampia partire dal cinema, ed in particolar modo dai documentari, a noi sembra un buon inizio.
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