Presentato all’ultimo Festival di Cannes, giovedì 7 novembre arriva nelle sale italiane La famosa invasione degli orsi in Sicilia. A firmare il film d’animazione – nato da una coproduzione italo-francese – è il bresciano Lorenzo Mattotti. Fumettista e illustratore, in passato Mattotti si era già confrontato con progetti di natura cinematografica, tramite alcune collaborazioni. Con questo film veste per la prima volta i panni di regista di un lungometraggio.
«La famosa invasione degli orsi in Sicilia»: la trama
Dopo un rigido inverno, gli orsi della Sicilia si trovano costretti a scendere dalle montagne per cercare del cibo, invadendo così la terra degli uomini. Il re del branco, Leonzio (Toni Servillo), decide di approfittare di tale viaggio per andare alla ricerca del figlio Tonio (Alberto Boubakar Malanchino), rapito tempo prima da alcuni cacciatori. Dopo scontri e battaglie, animali e umani cominciano una precaria convivenza, che non durerà a lungo.
Il rispetto della poetica buzzatiana
La storia è tratta dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati. Rappresentante di spicco del Novecento italiano, scrittore e artista poliedrico, Mattotti gli si riconosce debitore, dal punto di vista del disegno, così come da quello narrativo. La poetica buzzatiana rimane dunque intatta e lo spettatore si ritrova in un mondo immaginifico, dai contorni epici, abitato da orsi antropomorfi e bestie mitologiche.
Temi fondamentali quali il rapporto dell’uomo con la natura, la corruzione dei costumi e la conseguente esigenza di un ritorno agli istinti essenziali, vengono affrontati mantenendo un equilibrio narrativo tra poeticità e piacevoli note di umorismo.
Personaggi definiti e doppiatori d’eccezione
I personaggi del film sono fortemente caratterizzati, tanto da assomigliare alle maschere tipiche della commedia dell’arte. C’è Leonzio, re magnanimo e puro di cuore, simbolo dell’integrità dei valori contro la corruzione dei costumi. C’è Tonio, affascinato dagli agi in cui vino gli esseri umani e ottimista nei loro confronti, grazie anche all’amicizia con l’esuberante Almerina (Linda Caridi). C’è il professor De Ambrosiis (Maurizio Lombardi), deciso a donare la sua magia a servizio del bene comune.
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Molte delle voci dei protagonisti sono immediatamente riconoscibili dallo spettatore. Oltre ai già citati, si segnala la presenza di Antonio Albanese e Corrado Guzzanti. Difficile poi non commuoversi all’udire la voce calda e cavernosa del Vecchio Orso, doppiato da Andrea Camilleri.
Un’avventura coloratissima
Il film è in animazione 2D, tecnica che richiede lunghi tempi di realizzazione e processi di ripresa e montaggio particolarmente complessi (il completamento della pellicola ha richiesto sei anni di lavoro).
Lontano dall’elaborato realismo pixariano a cui è abituato il grande pubblico, Mattotti, in continuo dialogo con Buzzati, sceglie una grafica semplice e a tratti naïf.
A catturare lo spettatore sono in primo luogo la ricchezza e la vividezza cromatiche, tipiche dello stile dell’illustratore bresciano. Il pelo rossiccio degli orsi, gli abiti variopinti e il paesaggio naturale, illuminati dal sole siciliano, si colorano di tinte calde e vivaci, che rallegrano gli occhi di chi guarda.
«La famosa invasione degli orsi in Sicilia», l’animazione per tutti
La famosa invasione degli orsi in Sicilia si inserisce nel sostanzioso corpus di film capaci di dimostrare quanto sia riduttivo associare il cinema d’animazione all’intrattenimento per l’infanzia. Se, nel caso della pellicola di Mattotti, i bambini sono i destinatari privilegiati, ciò non toglie che, come spesso accade nelle fiabe, il messaggio che si vuole trasmettere sia universale e mai scontato. Un insegnamento per le nuove generazioni ed un invito a chi, più avanti con gli anni, è ancora disposto ad imparare qualcosa.