Accendete i motori! Dal 20 settembre è disponibile nelle sale italiane Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile, il tanto atteso film ispirato a uno dei videogiochi più famosi di PlayStation. Prodotto dalla stessa compagnia videoludica, e diretto dal nominato al premio oscar Neil Blomkamp, Gran Turismo è ispirato a un’incredibile storia vera. Il cast comprende i nomi di Archie Madewke, Orlando Bloom, David Harbour e Djimon Hounsou.
La trama
Danny Moore (Orlando Bloom) è un esperto di marketing al servizio di Kazunori Yamauchi, il fondatore dell’iconico gioco per Playstation Gran Turismo. Il piano di Moore è tanto semplice quanto ambizioso: creare un contest che permetta ai migliori gamers del videogioco di guidare una vera auto sportiva, e di conseguenza partecipare a reali corse automobilistiche. Dopo aver ottenuto un accordo di sponsorizzazione con Nissan e un aiuto dal problematico capo ingegnere Jack Salter (David Harbour), a Moore non resta altro che trovare un valido pilota, che si rivelerà col tempo essere un certo Jann Mardenborough (Archie Madewke), un giovane ed introverso sedicenne. Sarà quest’ultimo a gareggiare per Nissan in una serie di gare altamente spettacolari, da vero underdog talentuoso e imprevedibile.
Gran Turismo, non soltanto mero marketing
Dirigere un buon film sulle corse automobilistiche non è semplicissimo. Pellicole del genere devono essere veloci, avvincenti e adrenaliniche. Per fortuna, Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile ha tutti e tre gli ingredienti. L’operazione dell’ormai celeberrimo videogioco ha parecchi punti in comune con quella assai recente – e riuscitissima – di Barbie: prendere un proprio prodotto di successo e accollarsi parecchi rischi per ritornare pomposamente alla ribalta. Marketing dentro al marketing; un effetto matrioska in grado di resuscitare titoli che hanno fatto la storia nel loro specifico settore. La Mattel ha fatto all-in con la sua Barbie, producendo un film che è diventato a mani basse uno dei titoli più rappresentativi di questa stagione cinematografica, e forse dell’intero decennio. E Gran Turismo?
Lungi dal fare paragoni affrettati e un tantino fuori luogo, la creatura ideata da Playstation cerca di presentarsi alle nuove generazioni sfruttando tutte le caratteristiche che le hanno permesso di diventare un formidabile titolo seminale; ci sono macchine di ogni tipo, le piste più famose – tra cui quella storica di Le Mans – scuderie e sponsor super-appetibili. E ovviamente c’è l’amore per la velocità; tutto il trasporto per questa forte e rischiosa passione in grado di accomunare chiunque, dal più maturo e disilluso al più giovane e sprovveduto. È tra l’altro su questo scontro-incontro che si dipana uno dei più riusciti fili narrativi del film: il rapporto di amicizia sempre più intenso e sincero tra il maestro Jack, ben interpretato dall’indimenticato sceriffo Jim Hooper di Stranger Things, e l’allievo Jann.
Gran Turismo, una prevedibilità spettacolare
La complessiva buona riuscita del film è merito di una sceneggiatura nel complesso solida – pur se parecchio prevedibile, soprattutto nella seconda parte – e di una regia che tenta in tutti i modi di accentuare la spettacolarizzazione scaturita dalle velocissime auto da corsa. Del resto, Blomkamp non è affatto l’ultimo arrivato; con all’attivo l’ottimo District 9 – che si portò a casa qualche anno fa ben quattro nomination agli oscar – e il discreto Elysium, il regista sudafricano è riuscito con Gran Turismo a realizzare un prodotto magari non ambizioso, ma di certo in grado di soddisfare le aspettative sia dei fan della saga videoludica sia di chi ne sa poco o nulla.
Perché forse il vero punto forte del film è la giusta prossimità con il videogioco. L’eccessiva digitalizzazione, la trama decisamente basica e l’opportunità di godere della presenza di innumerevoli auto pongono il film di Blomkamp in assoluta continuità con il prodotto creato da Playstation, e in più amplificano uno stile videoludico che non sempre ha avuto fortuna nell’ambito della settima arte. Pur peccando di difetti e di alcune leggerezze – due su tutte: la fotografia non proprio accattivante e la presenza di personaggi minori davvero poco abbozzati -, Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile si può considerare in definitiva un film abbastanza gradevole, adatto per chi ricerca un po’ di disimpegnata adrenalina.
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