Se gli anni Duemila sono il periodo del revival anni Ottanta, gli anni Settanta furono il periodo del revival anni Cinquanta. Non erano anni facili, tra recessione economica, crisi petrolifera e guerra fredda. Così le produzioni Made in USA diedero grande slancio al ritorno a tempi più spensierati, in cui le mamme indossavano grandi gonne a ruota e i ragazzi ballavano il rock’n’roll. Da questo filone nasce la fortunatissima serie Happy Days e soprattutto, Grease.
Grease è il richiamo di Pavlov per chiunque senta nominare gli anni Cinquanta. Un film che si è talmente radicato nell’immaginario collettivo da far innamorare generazioni di spettatori da ogni parte del mondo. In occasione del suo ennesimo passaggio in TV ci chiediamo: Grease è invecchiato bene?
Brillantina, macchine veloci e leggerezza
Inizialmente Grease doveva essere una sorta di spin-off di Happy Days, la serie TV più amata dal pubblico americano a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Il ruolo di Danny Zuko venne scritto ispirandosi al celebre Fonzie e al suo interprete, Henry Winkler. Inaspettatamente, il possessore dei pollici più famosi della televisione rifiutò la parte.
Si scelse perciò di virare su un giovane e affascinante ballerino italoamericano: John Travolta, che aveva già lavorato insieme al produttore Robert Stigwood per il film che lo aveva consacrato: La Febbre del Sabato Sera. Accanto a lui venne messa Olivia Newton-John, al tempo famosissima cantante country con solo due ruoli minori al cinema.
La storia è vincente grazie alla sua estrema semplicità: due giovani studenti, Danny e Sandy, si incontrano e si innamorano durante l’estate, ma con il ritorno a scuola Danny torna ad essere il ribelle scavezzacollo di sempre, sconvolgendo la tenera e puritana ragazza.
Sandy a scuola conosce anche Rizzo e le sue Pink Ladies, un gruppo di ragazze molto più esperte del mondo e della vita rispetto a quanto lo è lei, e si lascia guidare alla riconquista del suo amato. Come? Trasformandosi completamente in una ribelle vestita di latex e con una permanente da capogiro. Danny cadrà ai suoi piedi e l’amore trionferà, mentre i due voleranno in cielo su una Cadillac.
A rendere Grease molto più di un filmetto dai buoni sentimenti sono le strabilianti canzoni, diventate dei veri classici della musica di tutti i tempi. Chi non conosce Summer Nights o You’re the One That I Want, due tra i singoli più celebri estratti dal film?
La parola d’ordine in questo film è leggerezza: ogni tanto durante il corso della storia affiorano temi più scottanti (uno su tutti, l’aborto), ma vengono prontamente disinnescati per una visione più leggera della vita.
Guardare Grease nel 2022
Le lenti del 2022 sono decisamente più appesantite di quelle del 1978, quando tantissimi temi sociali non erano decisamente all’ordine del giorno. Grease è un film del suo tempo e, nonostante la grande affezione sentimentale e le bellissime canzoni, qualcosa stride nella testa dello spettatore, ma riesce difficile metterla a fuoco.
Nel 1978 le leggi Jim Crow contro le discriminazioni dei neri erano state abolite da qualche anno, ma negli anni Cinquanta hollywoodiani, come tutti sappiamo, i neri non esistevano, così come in Grease. Gli occhiali del 2022 ce lo fanno notare, così come il fatto che l’immagine di Danny Zuko e del suo gruppo giochi con lo stereotipo dei “Guido’s”, gli italiani di seconda generazione che ostentavano machismo e capelli nerissimi bisunti di brillantina. Uno stereotipo, pur inoffensivo, che sopravvive ancora oggi.
A dare il vero colpo di grazia al godimento del film nel 2022 non sono questi “dettagli”, che restano figli del loro tempo, ma quel finale così dolciastro e dalla morale contorta: “cambia il tuo look e il tuo carattere se vuoi piacere a un uomo”. Sandy passa dall’essere l’innocente australiana con le scarpe basse e i calzini con i pon pon, a una pantera sexy con unghie laccate e scarpe dai tacchi vertiginosi. Il cambiamento è percepito come “miglioramento”, la ragazza è diventata ribelle e indipendente, si scopre e si trucca da donna. Le lenti del 2022 ci permettono di leggere il finale in modo ben diverso, come un tristissimo asservimento ai gusti del proprio uomo e, quel che è peggio, del suo gruppo di amici che tutti contenti approvano la nuova Sandy.
Quindi mentre la Greased Lightnin, l’auto di Danny, si allontana tra le nuvole, lo spettatore resta un po’ intontito mentre canta We Go Together e fa spallucce, come si fa quando la nostra adorata nonnina fa una sparata orribilmente razzista al pranzo di Natale.
Grease andrebbe bandito dalla TV o anticipato da un disclaimer? Certo che no, andrebbe solo stoppato subito dopo la splendida canzone di Rizzo There Are Worse Things I Could Do, sperando che Danny e Sandy si rincontrino al college, lontano da quella banda di scoppiati ultra trentenni che popolano la loro scuola superiore.
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