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Guida romantica a posti perduti, un viaggio contro la solitudine

4 minuti di lettura

È uscito il 24 settembre nelle sale italiane Guida romantica a posti perduti, un road movie europeo diretto da Giorgia Farina, con protagonisti Jasmine Trinca e Clive Owen.

Due solitudini che si scontrano

Quelle di Allegra (Jasmine Trinca) e Benno (Clive Owen) sono due solitudini che si incontrano, o meglio, si scontrano. I due sono vicini di casa, ma nel corso degli anni non sono mai andati oltre i canonici buongiorno e buonasera. Allegra gestisce un blog in cui parla dei suoi viaggi; viaggi inventati, dato che soffre di attacchi di panico e quasi non riesce a uscire di casa. Benno, invece, ha gravi problemi di alcolismo ed è sull’orlo della cirrosi epatica.

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Le loro solitudini si scontrano una sera, quando Benno, ubriaco, sbaglia porta: prova a entrare a casa di Allegra, provocandole l’ennesimo attacco di panico. A causa di questo episodio, inoltre, Allegra viene smascherata da Michele (Andrea Carpenzano), un ragazzo più giovane di lei con cui ha una relazione, al quale aveva raccontato di essere in Norvegia. Sembra che tra i due sia finita.

Una partenza catartica

Passata la sbronza, Benno si scopre mortificato e disposto a tutto per farsi perdonare. È a questo punto che Allegra gli propone di partire insieme a lei per un viaggio in giro tra Italia, Francia e Inghilterra, seguendo un itinerario che lei e Michele avevano immaginato più volte: la guida romantica a posti perduti. Spera che, postando sul blog le immagini del viaggio accompagnate da pensieri romantici rivolti a lui, Michele possa perdonarla e tornare.

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Il viaggio è all’inizio difficile per i due, in fin dei conti, estranei. È però anche un’occasione per mettersi a nudo di fronte a qualcuno con cui non si ha niente da perdere: per questo, tappa dopo tappa, la loro avventura si rivela catartica. Benno e Allegra imparano a convivere con i propri demoni, affrontarli se necessario. Si portano entrambi sul baratro, ma il finale aperto del film lascia intendere che forse non tutto è perduto.

Lo scontro tra realtà e immaginazione

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Tra le tematiche affrontate dalla regista, è particolarmente interessante lo scontro fra mondo reale e immaginario, oggi reso ancor più accentuato dai social network. Dietro uno schermo, Allegra si sente in grado di fare tutto quello che le è impossibile nella realtà: visitare luoghi nuovi, aprire il suo cuore a Michele. Protetta dallo schermo del computer, non è solo una persona diversa: è quella che vorrebbe essere. Viene da chiedersi di quante finzioni come la sua è pieno il web, quante vite perfette sono in realtà delle illusioni.

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Lo stesso discorso vale per Benno. Da fuori, ha una vita perfetta: un lavoro gratificante come conduttore televisivo, una bella casa, una moglie innamorata. In realtà, è consumato da un dolore atavico che non riesce ad affrontare né con sé stesso né con gli altri. La via più semplice è tentare di affogarlo nell’alcol. L’improbabile viaggio intrapreso con Allegra, che provvidenzialmente termina proprio nel suo paesino natale, gli fa capire che abbandonare la finzione dorata costruita negli anni è ormai una questione di vita o di morte. La realtà può essere sgradevole, ma arriva un momento in cui farci i conti diventa ineludibile.


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Sono nata nel 1997 a Milano; sempre in terra meneghina, mi sono laureata in Lingue per l'impresa e mi sono successivamente specializzata in Traduzione. Mi innamoro sempre dei film che riescono a farmi sorridere e riflettere al contempo. I miei registi di culto? Xavier Dolan, Woody Allen e Ferzan Özpetek.

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