Per concludere il 2023 col fiato sospeso e accompagnarci nel 2024 con stile Netflix ha scelto Gyeongseong Creature, l’ultimo prodotto tutto sudcoreano diretto da Jung Dong-yoon e con protagonisti nientepopodimeno che Han Seo-hee e Park Seo-joon, entrambi notissimi al grande pubblico. Sette dei dieci episodi complessivi sono stati rilasciati il 22 dicembre e seguiti il 5 gennaio dagli ultimi tre, probabilmente con l’intento di creare più hype.
Propendere per una messa in onda settimanale, forse, avrebbe stuzzicato i curiosi ancora di più; ma non è il caso di soffermarsi più di tanto sul marketing. Ciò che conta è che la Serie Gyeongseong Creature, seppur costruita attorno a temi non proprio nuovi, abbia alzato l’asticella delle aspettative per l’anno nuovo dopo mesi di banalità costellati da poche buone eccezioni.
Gyeongseong Creature, un thriller mascherato da K-drama
In questa Serie TV thriller mascherata da K-drama storico e ambientata nella Gyeongseong (attuale Seul) del 1945, occupata dai giapponesi, si intrecciano le vite di Jang Tae-sang e Yoon Chae-ok, un popolare uomo d’affari e una giovane assassina. Due persone sulle tracce di qualcuno di importante, la cui ricerca condurrà all’ospedale di Onseong: un luogo avvolto nel mistero da cui molti non fanno ritorno, dimora di realtà inquietanti e strane creature.
Gyeongseong Creature, gli eroi e le facce della mostruosità
A dominare la scena in Gyeongseong Creature è, come ci si aspetterebbe, una creatura, una i cui tratti caratteristici sembrano essere vagamente frutto dell’unione tra lo xenomorfo di Alien e Vecna di Stranger Things 4. Oggi niente è mai del tutto originale, avendo alle spalle anni e anni di monster-movie e ispirazioni; ciononostante i creatori della Serie hanno fatto attenzione a non essere ripetitivi e sono riusciti a dar vita a qualcosa di diverso.
La peculiarità del mostro di Gyeongseong Creature risiede proprio in ciò che esso rappresenta, calato in quel contesto storico particolare: è il prodotto peggiore (e visibile) del sopruso, anzi, una delle possibili risposte al suo esercizio alternativa all’annichilimento, alla ribellione scellerata, e alla silenziosa arrendevolezza dei meno duri. Di questo abominio sono ovviamente artefici i giapponesi, il cui livello di crudeltà è volutamente esasperato nei tratti caratteriali dei personaggi, che si tratti dell’aggressività di un generale oppure della fredda austerità di una lady.
Dall’altro lato, i buoni, che pur non vantano un’integrità morale incrollabile, appaiono indubbiamente virtuosi a causa delle atrocità subite e si elevano al di sopra degli oppressori, grazie alla resilienza di fronte al nemico. E i due protagonisti di Gyeongseong Creature, non c’è dubbio, hanno saputo rendere omaggio a questo eroismo risultando credibili sia come coppia che nel contesto generale.
Però, nonostante Park Seo-joon abbia con successo portato a casa un ruolo che sulla carta non gli calzava a pennello, Han Seo-hee ha vinto a mani basse la sfida, forte della sua solita capacità espressiva. Alla stregua di quanto fatto precedentemente in My Name, anche qui ha rubato la scena senza volerlo. Di fianco a lei, anche questa volta c’è poco da fare, per quanto il cast sia stato accuratamente scelto e si sia dimostrato all’altezza delle previsioni.
Perché aspettiamo la seconda stagione di Gyeongseong Creature, e con impazienza
Al proposito del cast di supporto di Gyeongseon Creature, indimenticabile Wi Ha-joon, co-protagonista dell’acclamato Squid Game, di Piccole Donne e dell’horror-thriller Midnight (Oh-Seung Kwon, 2021), l’attore ha più volte dimostrato di possedere il talento per ricoprire ruoli di primo piano in tutta scioltezza. Motivo per cui il suo limitato contributo alla trama desta sospetti, considerando poi che il suo personaggio sembra non avere espresso il cento per cento del suo potenziale. Dalla seconda stagione di Gyeongseon Creture ci si potrebbe aspettare un suo maggiore coinvolgimento, così come per molti dei personaggi secondari.
Dal primo episodio fino alla puntata finale, Gyeongseong Creature si è dimostrata una Serie TV dinamica e coinvolgente, giostrando le sue vicende tra due scenari al limite della claustrofobia: da un lato le mura di un ospedale teatro di ogni tipo di sevizia, dall’altro le strade di una città soffocata dagli invasori e incapace di reagire al loro strapotere. Il finale di stagione ribalta questi equilibri grazie al suo essere aperto, che più aperto non si può, ancor di più tenendo in conto i risvolti storici dell’agosto 1945.
La seconda stagione di Gyeongseong Creature potrebbe essere già pronta per l realizzazione, o magari, semplicemente, la produzione non ha saputo rinunciare a uno solo dei tanti finali considerati. E se non ci fosse una stagione 2? Poco male, ci siamo goduti la prima – e da tempo siamo abituati allo scemare della qualità e alla scomparsa di prodotti validi in favore di altri meno meritevoli.
Seguici su Instagram, Tik Tok, Twitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!