Disponibile su Netflix dallo scorso 11 agosto, Heart of Stone è il nuovo film prodotto dalla celebre piattaforma streaming.
Diretto da Tom Harper, il lungometraggio – di genere thriller e azione – vede nel cast Gal Gadot nel ruolo della protagonista Rachel Stone, accompagnata da Jamie Dornan, Alia Bhatt, Matthias Schweighofer e Sophie Okonedo.
Heart of Stone, una mancanza d’identità
Heart of Stone segue le vicende della giovane Rachel Stone, agente dell’MI6, novellina appartenente all’unità guidata da Parker, dove riesce a mostrare abilmente quelle che sono le sue capacità e doti in azione. Quello che però l’unità non conosce è la doppia identità della ragazza, che lavora già per la Charte, un’organizzazione super segreta in grado di utilizzare una tecnologia all’avanguardia chiamata ‘’il Cuore’’ capace di compiere azioni estreme. Tutto cambia quando questa tecnologia viene minacciata da un hacker e improvvisamente la doppia vita di Rachel viene messa a dura prova.
Netflix con Heart of Stone cerca il suo Mission Impossible ma utilizza male le carte che ha disposizione, realizzando un film che più che un lungometraggio d’azione è un guazzabuglio di genere da un’identità non ben identificata; un paragone azzardato ma necessario perché estremamente forzato dalla stessa sceneggiatura. Spionaggio e azione si mescolano in malo modo al dinamismo e al mistero, creando una ricetta molto lontana dalla perfezione a causa di un discorso narrativo sviluppato in malo modo e troppo frettolosamente.
Quando anche il cast non è una garanzia
Scommessa non vinta è anche quella del cast di Heart of Stone, dove nemmeno i nomi di Jamie Dornan e Gal Gadot riescono a salvare un film condannato già sul nascere. Nonostante il film al suo rilascio sia subito schizzato al primo posto tra i contenuti più visti della piattaforma -ultimamente molto povera su questo fronte- i motivi di questa posizione sono sicuramente riscontrabili nell’attrazione che i protagonisti e il trailer hanno creato sul pubblico, convinto di poter godere di un action movie, perlomeno, ben fatto.
Gal Gadot si dimostra anche qui una vera e propria Wonder Woman. Dalla personalità ineffabile, misteriosa e abile nel suo lavoro, ha un vero e proprio cuore di pietra così come il suo carattere. Ma anche su questo fronte è solo apparenza perché, in realtà, sia lei che i suoi co-protagonisti non hanno una caratterizzazione precisa e ben delineata. Sono infatti pochissime le scene dove uno spiraglio di personalità appare, sempre sovrastate da scene d’azione e combattimenti che, seppur orchestrate bene, alla lunga stancano.
Heart of Stone, tanta azione e poca introspezione
Come anticipato l’azione contenuta all’interno di Heart of Stone è in quantità elevate, il che è anche giustificato in primis dal genere principale di cui il film si vuole fare portatore, lo spy-action. Ma ciò che più fa storcere il naso è l’uso e soprattutto la distribuzione di questo elemento. Un esempio è il lunghissimo prologo del film dove, invece che presentare i personaggi e la vicenda generale, si finisce per confondere e strabordare, il tutto accompagnato da effetti speciali posticci e dinamiche al limite dell’assurdo.
Un discorso narrativo caotico e una trama quasi inesistente sembrano essere la ricetta prediletta di Heart of Stone, testimonianza che Netflix ancora una volta non sa bene dove andare a parare nonostante le buone premesse possedute. Il tutto va ad unirsi ad una durata che pare eccessiva, con numerose sequenze dal minutaggio che poteva essere dimezzato senza problemi.
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