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How I Met Your Father: finalmente uno spin-off riuscito? La nostra risposta

How I Met Your Father cerca di convincere i fan della storica Sitcom mentre va a caccia di una nuova (e più giovane) community.

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8 minuti di lettura

Atteso e temuto, How I Met Your Father, lo spin-off della fortunata serie quasi omonima (How I Met Your Mother), sbarca su Disney+ con dieci episodi. Questa prima stagione, più un banco di prova che una vera certezza, sorprende e incuriosisce. Hilary Duff, ottima padrona di casa, è la protagonista della ricerca dell’anima gemella nella difficile New York contemporanea. Lei e i suoi amici saranno in grado di eguagliare la compagnia del MacLaren’s? Forse è troppo presto per rispondere, o forse nemmeno ci interessa.

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Chi sono i protagonisti di How I Met Your Father

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Sophie (Hilary Duff) è una dolce ragazza con la passione per la fotografia, inguaribilmente romantica, ma incredibilmente sfortunata in amore. Vive con Valentina (Francia Raisa), amica dall’energia opposta, pungente e sempre pronta a fare festa. Sembra però aver messo la testa a posto da quando ha conosciuto Charlie (Tom Ainsley), affascinante ragazzo inglese che per amore di lei si è trasferito oltreoceano.

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Tra un appuntamento di Tinder e un altro, Sophie incontra Jesse (Chris Lowell) e Sid (Suraj Sharma), amici di vecchia data dall’umorismo adorabile. Alla neo compagnia si unisce anche Ellen (Tien Tran), sorella adottiva di Jesse, appena trasferitasi a New York. Gli episodi si srotolano tra gli appartamenti dei protagonisti (uno in particolare lo conosciamo molto bene!) e un nuovo bar, teatro di chiacchierate, litigi ed eventi.

How I Met Your Father: una narrazione che ancora funziona?

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How I Met Your Father è uno spin-off. Cosa significa? Che si affiancano nuove vicende e nuovi personaggi a una narrazione precedente di riferimento. Quindi, mentre le vite di Ted, Robin, Barney, Lily e Marshall proseguono off-screen ci si dedica a seguire le vicende di un nuovo gruppo di amici.

How I Met Your Father riprende anche la dinamica narrativa che da sempre caratterizza How I Met Your Mother. Conosciamo infatti anche la Sophie del lontano 2050 che funge da voce narrante, intenta a raccontare a suo figlio la storia di come ha conosciuto il padre.

Impossibile non fare confronti. I due figli adolescenti di Ted sono sostituiti da un ragazzo misterioso che la madre videochiama da una casa super tecnologica. Se le incursioni nel futuro erano relativamente limitate nella serie originale, in How I Met Your Father sono piuttosto frequenti. La Sophie del futuro, interpretata da Kim Cattrall (Sex and the City), diventa quindi a tutti gli effetti una presenza fissa nelle puntate, rompendo forse eccessivamente il ritmo del racconto, ma confermando e ribadendo l’approccio caratteristico della serie.

Nonostante le ovvie differenze il format si rivela ancora vincente, anche a distanza di anni, complice la scrittura sempre incalzante e accuratamente studiata. La scelta di avere una Sophie narratrice onnisciente è azzeccata: anticipa senza rivelare e stuzzica la curiosità dello spettatore che è intrigato a scoprire di più.

Chi sarà il vero pubblico di How I Met Your Father?

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Sulle note della sigla, riarrangiata il giusto, non è possibile per i fan di How I Met Your Mother non lasciarsi prendere dalla nostalgia. Già dal primo episodio però comprendiamo che How I Met Your Father si appoggerà solo il necessario sulla malinconia, servendosi a tratti di alcune vecchie amicizie che spuntano qua e là tra le puntate.

How I Met Your Father si dà un’aria più fresca, figlia del suo tempo. I temi scelti per le trame dei singoli episodi sembrano voler strizzare l’occhio a un nuovo pubblico, più giovane, ma il modus operandi è ancora molto legato ai millennials.

La vita nella grande città è vista attraverso gli occhi di ragazzi trentenni che non riescono a catturare interamente l’essenza della generazione Z. Tra le risate finte in sottofondo i protagonisti sembrano a tratti rimanere incastrati in un gergo che non gli appartiene e che, dall’altra parte, suona eccessivamente composto per avvicinarsi a quello dei più giovani.

Quindi, se da un lato How I Met Your Father si scrolla di dosso quell’estetica dei primi anni duemila a cui è legata la serie madre, non riesce del tutto nell’intento di adattarsi alla contemporaneità. Era scontato che questo spin-off avrebbe ammiccato immancabilmente ai fedelissimi della serie originale, ma nonostante tutto non si preclude anche una parte di pubblico nuovo che trovandosi un prodotto moderno e rinnovato può essere più incoraggiato alla visione. How I Met Your Father, già confermato per una seconda stagione, punta sul lungo termine e mira a crearsi una sua fanbase.

How I Met Your Father è ancora una serie prettamente comedy?

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Nonostante la durata delle puntate e la struttura della stagione suggeriscano che How I Met Your Father sia una serie squisitamente comedy, noi non ne siamo così sicuri. Certo gli elementi ci sono tutti, ma la direzione della produzione sembra puntare su altri fattori. Una comicità un po’ datata e delle battute che non sempre fanno centro sono forse la pecca più grande di questo spin-off.

L’umorismo di How I Met Your Father spesso ricalca quello della serie a cui è ispirata, ma il risultato non è equamente brillante. I sipari comedy sono, per ora, relegati nel contesto delle trame secondarie. Anche a causa di una caratterizzazione meno marcata dei personaggi, l’elemento comico è messo in secondo piano, d’altronde, seguendo il gusto degli spettatori di oggi. Viene invece prediletta una lettura della trama più profonda e a tratti drammatica.

Ad ogni modo sembra troppo presto per dare giudizi definitivi, ma How I Met Your Father ha sicuramente superato le nostre aspettative. Spin-off e reboot sono un campo minato in cui si è perso il conto degli esperimenti disastrosi e, sotto questo punto di vista, questa serie non può che considerarsi un successo. Mantenendo la qualità della produzione originale e aggiungendo elementi attuali e moderni dona nuova vita a uno schema narrativo che abbiamo amato ai tempi e che continuiamo ad apprezzare anche oggi.


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Classe 1996, laureata in Filosofia.
Aspirante filosofa e scrittrice, nel frattempo sognatrice e amante di serie tv, soprattutto comedy e d'animazione. Analizzo tutto ciò che guardo e cerco sempre il lato più profondo delle cose. Adoro i thriller psicologici e i film dalla trama complessa, ma non disdegno anche quelli romantici e strappalacrime.
Pessimista cronica e amante del dramma.

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