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I segreti di Brokeback mountain, una riflessione a distanza

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11 minuti di lettura

I segreti di Brokeback Mountain è un film diretto da Ang Lee tratto dal racconto Gente del Wyoming di Annie Proulx del 1997; accolto da un incredibile successo di pubblico ricevette altrettante lodi dalla critica e fu vincitore di svariati premi, Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, Golden Globe, BAFTA e altri, oltre che degli Oscar per Migliore regia, Migliore sceneggiatura non originale e Miglior colonna sonora.

Ma per parlare de I segreti di Brokeback Mountain è necessario fare un salto indietro nel tempo, anzi due, uno al 1963, anno in cui la storia raccontata prende avvio, e un secondo al 2005, anno di uscita del film.

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1963, l’arretratezza del pensiero comune

I segreti di Brokeback mountain NPC Magazine

Siamo nel Wyoming all’inizio degli anni ‘60, un posto rurale e rude, Ennis Del Mar (Heath Ledger) e Jack Twist (Jake Gyllenhaal) vengono assunti entrambi per un lavoro estivo a Brokeback Mountain. Immersi totalmente nella natura, a chilometri di distanza da qualsiasi altra forma di vita i due cominceranno a conoscersi e saranno travolti da una passione che molto presto si rivelerà essere qualcos’altro, qualcosa di più profondo, intenso ma anche pericoloso.

Sono gli anni ‘60 e siamo nel Wyoming e se già nel resto del mondo la situazione per due uomini gay non era facile, in un posto così è praticamente impossibile. L’amore tra Ennis e Jack sarà bloccato sul nascere dai due, che subito negano la loro omosessualità e procedono nelle loro vite sposandosi e avendo dei figli fino al giorno in cui, dopo ben quattro anni di silenzio, Jack ricompare nella vita di Ennis. Il sentimento tra i due non è mai veramente svanito, solo ignorato e nascosto negli anfratti più bui delle loro esistenze, così che cominciano una relazione sporadica e devastante vedendosi saltuariamente, un paio di volte l’anno a Brokeback Mountain, lontano da tutto e da tutti. Se Jack sarebbe disposto ad abbandonare tutto e vivere con Ennis alla luce del sole, Ennis è molto più timoroso e non accetterà mai l’invito di Jack, così che tra i due si interporrà sempre più spazio e sempre più tempo, dilatando la distanza, la sofferenza, il rancore.

I segreti di Brokeback Mountain racconta una storia d’amore dolorosa e impossibile in cui gli ostacoli sono tutti esterni dettati da una società estremamente omofoba e arretrata, una società che i gay li picchia a morte e non contempla la diversità.

I due amanti rappresentano due modi diversi di vivere la loro propria condizione: Ennis è di indole più introverso, burbero, asociale e, traumatizzato da un episodio dell’infanzia, vive la sua omosessualità con timore e paura, scendendo a patti con l’impossibilità di costruire una vita con l’uomo che ama. Questo atteggiamento però lo porterà a essere sempre più solo, emarginato, quasi un eremita triste e amareggiato. Dall’altra parte Jack dimostra un’insofferenza più marcata e dichiara più volte che sarebbe pronto a lasciare tutta la sua vita di facciata per intraprendere un rapporto vero con Ennis, ma la reticenza dell’amato lo porterà a cercare conforto e amore altrove. Il film sembra dirci, però, che questo amore è davvero impossibile, e che ogni scelta dei due sarà comunque una scelta infelice perché, se Ennis si troverà isolato e solo, a Jack toccherà la sorte più crudele, vittima di una violenza incomprensibile, spietata e senza scampo.

2005, cambiamento nella rappresentazione lgbtq

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Quando I segreti di Brokeback Mountain uscì fu inondato di lodi e l’accoglienza fu in generale molto più che buona e la cosa fu sorprendente perché fino a quel momento nessun prodotto mainstream aveva osato trattare una relazione omosessuale in quel modo. Ma a ben pensarci fu proprio la scelta di trattare una relazione omosessuale allo stesso modo di una relazione eterosessuale a decretare il successo del film. L’inserimento di una storia LGBT all’interno delle dinamiche di trattamento di relazioni e personaggi eterosessuali opera contemporaneamente su due fronti: rompe gli schemi precostruiti e gli stereotipi di genere ma allo stesso tempo porta la storia su binari precisi, delineati, codificati.

Agli inizi degli anni 2000 non c’erano molti film che trattassero una tematica LGBT in maniera protagonista e quando questa era presente all’interno della storia era sempre ricondotta a stereotipi e cliché. L’amico gay era un token ricorrente e spesso assolveva alla funzione di ruolo comico all’interno del prodotto cinematografico e televisivo o, al contrario, l’attenzione veniva puntata sulla vena drammatica, così che personaggi omosessuali dovevano affrontare situazioni difficili e complicate di frequente relative alla malattia e alla morte. Era inconcepibile qualsiasi altro tipo di trattamento, era inconcepibile un approfondimento psicologico, una scrittura più sapiente, un rispetto umano e un possibile riconoscimento da parte dello spettatore. I segreti di Brokeback Mountain non è di certo l’unico film o prodotto visivo che ha contribuito al cambiamento (qui ne elencavamo alcuni ugualmente importanti), ma il suo ruolo in questo processo è indubbio.

Proprio la scelta di raccontare la storia d’amore tra Ennis e Jack con le stesse dinamiche e gli stessi strumenti che si sarebbero usati per raccontare una storia etero è l’arma vincente di I segreti di Brokeback Mountain. La tematica omosessuale è importante ed è il vero fulcro del racconto, ma non per questo determina un modo di esporre e presentare la storia diverso da una qualsiasi altra relazione. Ang Lee dimostra in questo estrema intelligenza e la storia d’amore raccontata acquista spessore e dignità.

Il gioco coi generi: il western e il melodramma

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Un altro punto forte de I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee, che lo conferma regista consapevole ed esperto, è il suo voler giocare coi generi cinematografici: il western e il melodramma. I due generi sono insiti alla storia in quanto l’ambientazione richiama il legame all’immaginario western e il melodramma è il vero genere di riferimento in quanto narrazione di una storia d’amore impossibile.

Al genere western rimandano soprattutto le ambientazioni e i paesaggi, anche la scelta del modo di inquadrarli è tipica del genere. Spesso si legge che I segreti di Brokeback Mountain è la storia d’amore tra due cowboy, ma ne Ennis ne Jack sono davvero dei cowboy nel corso della storia, ma il riferimento al genere serve soprattutto per sottolineare la dicotomia insita nei due protagonisti: uomini affascinanti che abitano in un contesto rude e del tutto machista di cui però sono segretamente estranei. La rottura del genere western dall’interno non è una novità ne al cinema ne in letteratura così come il binomio con la tematica lgbtq ma qui e altrove è funzionale ad accrescere e restituirci lo scollamento dei due protagonisti con il contesto sociale in cui vivono e quel senso di alienazione e solitudine dovuto all’omofobia diffusa che sempre più spesso prende forma di odio violento e brutale.

Il melodramma come già affermato è il genere di riferimento per la costruzione dell’intera storia, ne detta le strutture, il ritmo e l’atmosfera generale. Lo struggimento dei protagonisti, le difficoltà che devono affrontare, la società che si delinea come nemico a cui contrapporsi e infine a cui soccombere, sono elementi che appartengono al genere. Il film, proprio per questa aderenza al melodramma, rischia più volte di scadere nell’eccessivo patetismo ma riesce sempre a salvarsi in corner.

Il ricorso a due generi definiti e riconoscibili permette al film di slegarsi dalla connotazione prettamente omosessuale e alla storia di diventare al tempo stesso specifica e universale, stratificata e multiforme.

Dove vedere I Segreti di Brokeback Mountain in streaming

I segreti di Brokeback Mountain è disponibile in streaming su NPC Watch, la piattaforma streaming curata dalla redazione. Potete noleggiarlo, acquistarlo, o regalarlo ad amici e parenti per consigliare un film che amate.


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Chiara Cazzaniga, amante dell'arte in ogni sua forma, cinema, libri, musica, fotografia e di tutto ciò che racconta qualcosa e regala emozioni.
È in perenne conflitto con la provincia in cui vive, nel frattempo sogna il rumore della città e ferma immagini accompagnandole a parole confuse.
Ha difficoltà a parlare chiaramente di sé e nelle foto non sorride mai.

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