Anche nel 2024 i musical non si fermano e da questo febbraio anche nelle sale italiane è disponibile il remake dell’iconico film diretto da Steven Spielberg. Il colore viola nasce come musical sul palco di Broadway nel 2005, dalla penna di Marsha Norman ed ora viene adattato anche al cinema con la regia di Blitz Bazawule.
Il film ha attualmente guadagnato diverse candidature per questa Award Season: la candidatura all’Oscar per miglior attrice non protagonista a Danielle Brooks (così come per i Golden Globes e i SAGA) e la candidatura ai Golden Globes per migliore attrice a Fantasia Barrino.
La storia di Il colore viola
Per celebrare questo Black History Month, era necessaria la visione di questo nuovo musical, che colpisce lo spettatore come un fulmine a ciel sereno. Se ci si aspetta un musical allegro e accattivante, ripensateci: Il colore viola è in grado di drammatizzare un dolore immenso attraverso le sue canzoni e le sue performance.
Per chi non fosse avvezzo alla trama, la storia è semplice e lineare: seguiamo la vita di Celie dalla sua giovinezza (Phylicia Mpasi) passata con l’adorata sorella Nettie (Halle Bailey) lungo tutto il passare degli anni in cui la vediamo subire e accusare numerose e terribili tragedie. La vita di Celie non è mai stata facile, violentata da quello che chiama suo padre, i suoi figli le vengono sottratti subito dopo la loro nascita, lasciandola in un limbo di sofferenza che solo la presenza della sorella può alleviare. Il loro legame è strettissimo, non riescono a immaginare un futuro in cui sono divise.
Ma quel futuro arriva: Mister (Colman Domingo) prenderà Celie in moglie e caccia di casa Nellie, intimandole di non tornare mai più. Celie, ora diventata grande (Fantasia Barrino), dovrà imparare a convivere con quest’uomo rozzo e violento.
L’unica speranza e luce nella vita di Celie è quella figura misteriosa che viene spesso menzionata nella casa di Mister: la cantante Shug Avery (Taraji P. Henson). Shug è la donna che Celie non potrebbe mai essere sotto le grinfie di Mister: libera, emancipata, famosa e ricercata, vive la sua vita a briglie sciolte.
L’impianto musicale di Il colore viola
Per i più appassionati del genere musicale, le canzoni non sono eccessivamente numerose, così da arrivare anche a un pubblico magari meno avvezzo. Eppure quelle inserite nell’adattamento cinematografico portano in sé grandi emozioni: le performance sono suggestive e molto toccanti, portando il cuore dello spettatore ad abbracciare quello del personaggio, che sembra non avere più speranza. Un tipo di musical che non si vede spesso, basato sulla drammaticità, ma che non per via delle canzoni diventa meno coinvolgente. Le sofferenze dei personaggi si elevano a tono elegiaci ancora più forti una volta accompagnate dalla musica.
Tutte le canzoni, oltretutto, riportano lo spettatore alla cultura nera, esaltata in questo film dal contesto storico, dalla trama e dalla capacità attoriale di tutto il cast. Sono presenti sia canzoni già esistenti che canzoni originali del musical di Broadway, che passano dai toni del gospel a quelli del jazz e del blues, portando il pubblico a conoscere la musica della cultura nera di quel periodo con grande facilità.
Una rivincita che conquista
Il film ha inaugurato, in America, il periodo natalizio riportando grandissimi incassi e diventando il primo film al botteghino per il primo giorno di apertura. Anche per quanto riguarda la critica rimane un film benvoluto e con recensioni positive. I musical, dopo la pandemia, hanno cominciato ad avere nuova vita e Il colore viola stabilisce il nuovo record di incassi per il genere da quando i cinema sono stati riaperti, dando speranza per i musical a venire.
La nuova regia di Bazawule si presenta interessante e già pronta a un’ulteriore maturazione. Le scene corali sono quelle più apprezzabili e ben gestite, che mostrano la forza e l’intensità del progetto scritto da Marcus Gardley. Il tutto viene accompagnato dalla grande recitazione delle tre attrici protagoniste: Barrino, Henson e Brooks conquistano il pubblico con delle grandi performance che fanno commuovere e trasportare in un mondo che a volte appare lontano, ma forse ancora purtroppo a volte attuale.
La storia di rivincita, speranza e amore di Celie non lascia il pubblico con l’amaro in bocca, riscuotendo successi anche tra le opinioni popolari. Si ritorna ad apprezzare un genere di musical anche più drammatico e dai toni storici, che rimanevano forse meno marcati in West Side Story. Un nuovo successo che fa ben sperare i fan del genere.
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