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Il mondo dietro di te

Il mondo dietro di te, l’apocalisse universale e personale secondo Sam Esmail

6 minuti di lettura

Sam Esmail dopo quasi dieci anni torna a scrivere e a dirigere un film. Smaltita l’enorme fatica di Mr. Robot – che ha prodotto, scritto, diretto e concluso nel 2019 – il regista di origine egiziana trattiene la scia tematica della mastodontica Serie TV e realizza Il mondo dietro di te (Leave the World Behind in originale e che dona un senso più appropriato e preciso al senso e alla tesi del film), dove la tecnologia, l’informatica, la connessione, l’hacking sono nuclei portanti della struttura filmica ma vengono sviscerati e liberati in luoghi vicini al thriller, al mistery, alla distopia, una volontà narrativa che vuole provare come in Mr. Robot a partire da un microcosmo per raggiungere una portata totale e universale

Con un cast eccezionale (Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke e Kevin Bacon), Il mondo dietro di te (disponibile su Netflix dall’8 dicembre) è un’esperienza cinematografica che forse ormai può essere percepita come già vissuta, ma la penna e la mano di Esmail è sempre magnetica ed è uno dei pochi creativi che mette in discussione il presente in cui viviamo, le contraddizioni, le opportunità, i pericoli e i danni che si affacciano verso un futuro sempre più nebuloso.

La storia di Il mondo dietro di te

Il mondo dietro di te

Il mondo dietro di te inizia come un racconto familiare, mischiando un po’ di ironia e di mistery focolare alla Parasite. La cinica pubblicitaria Amanda (Julia Roberts) decide di affittare una grande casa in una località balneare e isolata dalla città per prendere una pausa dalla vita movimentata e stressante della città. Amanda, il marito Clay (Ethan Hawke) e i figli Archie e Rose partono per un rilassante fine settimana che sconvolgerà completamente le loro vite.

Durante la prima notte alla porta bussa il proprietario G.H (Mahershala Ali) con la figlia Ruth (Myha’la) per chiedere se possono restare durante la notte perché non riescono a tornare a casa a causa di un sospetto cyberattacco e da quel momento in poi si alimenterà un clima di tensione, sospetto e confusione. 

Internet smette di funzionare, i telefoni e la connessione fuori uso, un petroliera si arena in spiaggia, centinaia di cervi che si avvicinano in giardino, ogni persona diventa sospetta e pericolosa, un’escalation di tensione e isolamento che porta i nuovi residenti della casa a percepirsi come gli ultimi sopravvissuti a un’apocalisse, apocalisse che forse in città sta realmente avvenendo, o forse è solo uno strano complotto, o forse un antipatico scherzo.

Una lucida analisi di un confuso presente

Il mondo dietro di te

Sam Esmail con Il mondo dietro di te costruisce una forte allegoria per raccontare non solo il presente di un’America sempre più schizofrenica e immersa in un contradditorio contrasto interno tra ideologie pericolose e ideali illusori, ma anche per provare a descrivere un oggi completamente risucchiato e inglobato dalla tecnologia.

Esmail prova a spegnere per un attimo l’interruttore a cui il mondo intero è ormai imprescindibilmente collegato e muove i suoi personaggi dentro una realtà che risulta indifesa, scoperta, labile. Le due famiglie da nemiche formano un nuovo nucleo familiare che si scontra contro un esterno sempre più sfumato e pericoloso, in quel nuovo ambiente isolato viene a galla come essere connessi li porti a essere invisibili, persone che non vogliono essere, e solo in quella casa, lontano da tutto e tutti, si riscoprono tangibili e reali. 

Il mondo dietro di te non è il classico urlo becero “Il mondo era meglio prima!”, ma è un’attenta e limpida analisi sul presente e sulle complicate pieghe che rischia di solcare il futuro. Esmail la struttura come un labirinto, che svia, che spiazza, che lascia interdetti fino alle ultime scene, un districato enigma che parla del concetto di fiducia, del rapporto con l’estraneo e con gli altri, delle distanze create e del ruolo fondamentale e abnorme che abbiamo consegnato alla tecnologia, e di conseguenza i potenziali rischi e benefici.

Sam Esmail non fa altro che lanciare l’amo, proporre un personale monito che possa essere uno dei tanti tasselli capaci di aprire una reale presa di coscienza verso ciò che ci circonda. E anche se l’esperienza è forse già vista e derivativa, confrontarsi apertamente con l’oggi, il mondo e il proprio io in questo momento è veramente necessario.


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Il cinema e la letteratura sono gli unici fili su cui riesco a stare in equilibrio. I film di Malick, Wong Kar Wai, Jia Zhangke e Tarkovskij mi hanno lasciato dentro qualcosa che difficilmente riesco ad esprimere, Lost è la serie che mi ha cambiato la vita, il cinema orientale mi ha aperto gli occhi e mostrato l’esistenza di altre prospettive con cui interpretare la realtà. David Foster Wallace, Eco, Zafón, Cortázar e Dostoevskij mi hanno fatto capire come la scrittura sia il perfetto strumento per raccontare e trasmettere ciò che si ha dentro.

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