fbpx

Il segreto di Liberato, tra finzione e realtà raccontando un artista ignoto

5 minuti di lettura

Come si racconta in un documentario la storia di una persona di cui non si conosce l’identità? A questa domanda rispondono Francesco Lettieri e i suoi collaboratori che hanno lavorato alla pellicola Il segreto di Liberato, uscito il 9 maggio 2024. Il segreto di Liberato è un film documentario, concerto e d’animazione girato da Francesco Lettieri e Giorgio Testi nelle sequenze live action; invece il fumettista Lorenzo Ceccotti e Giuseppe Squillaci si sono occupati della regia d’animazione.

Tra finzione e realtà

Liberato

E quindi come raccontare Liberato senza Liberato? Attraverso i suoi collaboratori, i suoi fans ai concerti e la città di Napoli. Lettieri e i suoi colleghi ci raccontano com’è avvenuto, presumibilmente, il primo contatto con l’artista e la sua ascesa attraverso tappe storiche come il concerto alla Rotonda Diaz a Napoli nel 2018, poi il Tour europeo e le ultime date, nel 2023, a Piazza Plebiscito sempre nel capoluogo campano.

La narrazione reale della carriera di Liberato si combina a una storia di animazione di un ragazzo legato a una sua compagna di classe. Il coinvolgimento e la frenesia delle parti in live action si confondono con la malinconia e la tenerezza della storia d’amore adolescenziale di questo personaggio e della sua maturazione musicale e personale.

La difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo, nel comporre la musica come unico credo e la città di Napoli sempre sullo sfondo ma allo stesso tempo protagonista. Perché anche della discussa città si parla e un film come questo non poteva uscire in un momento più adatto. Abitiamo un momento storico in cui Napoli nel cinema, nelle serie tv e nella musica è sempre presente, riconoscibile e sotto i riflettori, al centro di accese polemiche. Cantanti come Geolier o lo stesso Liberato, infatti, hanno successo anche fuori dal contesto campano, come del resto anche film o serie che raccontano di Napoli e in napoletano.

Liberato

A Sanremo è stato cambiato il regolamento proprio per far partecipare il rapper Geolier e la città sta subendo una gentrificazione estrema legata al turismo. I piccoli teatri e monosala o luoghi di aggregazione sono sostituiti dall’ennesima pizzeria o attrazione per turisti e tutto questo è ribadito anche dal cantante stesso che vive una città cambiata non per i napoletani, ma per il resto del mondo che probabilmente prima la disprezzava.

Napoli rimane comunque una meta riconoscibile e patria di grandi artisti, ma ha un’identità fittizia che non sempre incontra la realtà, come il nostro protagonista e la sua narrazione. Perché Liberato lo ammette subito che a Napoli tutti hanno un segreto e che non ci è dato sapere cosa è reale o falso. Tutto è plausibile e parte di una narrazione più grande che lega realtà e finzione, animazione e live action.

La ritualità di Liberato e la sua identità

Liberato

Come diversi giornalisti raccontano nel documentario, la forza di Liberato non sta nella sua onnipresenza nel mondo della musica o sui social network, ma nella riconoscibilità e nell’identità fortissima che ha creato. Per lui si aspetta, dal 2017, la data 9 maggio per una nuova canzone, un tour o un film com’è successo quest’anno. Quasi un rituale che porta i fan in quella data ad aspettarsi sempre qualcosa, ciò crea un legame diverso con la propria fanbase, che si basa su un’identità ben precisa e inamovibile.

Tutto questo è ribadito nel film che, anche se contiene molti segreti, rimane in un certo senso sincero nel racconto di un artista senza identità che incarna temi universali e costanti: l’amore adolescenziale, la città di Napoli e la passione per la musica e per la propria arte. Una menzione in più va data alle bellissime animazioni di Giuseppe Squillaci e Lorenzo Ceccotti che, nel loro tratto fluido e vicino all’animazione giapponese, ci trasportano in una storia universale e che non può fare altro che colpire.


Seguici su InstagramTikTokFacebook e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Classe 2000, studio cinema e arti contemporanee. Sono interessata anche al mondo dell'editoria e della comunicazione e vorrei fare troppe cose nella vita. Per ora scrivo, un modo per guardare oltre la provincia in cui vivo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.