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Il Signore degli anelli Howard Shore

Il Signore degli Anelli: tutti i segreti di una colonna sonora perfetta

Tutti i segreti delle note di Howard Shore

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15 minuti di lettura

Il 18 ottobre 2021 Howard Shore compie 75 anni: quale occasione migliore per rispolverare, riascoltare e analizzare la sua immensa musica composta per la trilogia originale de Il Signore degli Anelli?

Un’opera di tale portata non smetterà mai di stupire, la si potrà esplorare per anni scoprendone sempre nuovi dettagli, nuove sfumature e nuove emozioni; a tal proposito basti immaginare che per questa trilogia il compositore canadese ha scritto e realizzato più di undici ore di musica e sviluppato più di cento leitmotiv.

Cos’è un leitmotiv?

Il signore degli anelli Howard Shore

Cuore della musica de Il Signore degli Anelli, il leitmotiv è un tema musicale, una melodia, una figura ritmica, un gesto artistico che descrive nello specifico un personaggio, un ambiente, un oggetto, etc., che diventa ricorrente all’interno del film.

I leitmotiv non sono un’invenzione del compositore canadese, sono spesso utilizzati nell’opera lirica ed esistono degli illustri precedenti, il più importante dei quali è sicuramente Richard Wagner con la sua tetralogia de L’anello del Nibelungo, guarda caso un’altra saga epica con protagonista un anello.

Senza andare così indietro negli anni e rimanendo in ambito cinematografico va inoltre citata la saga di Star Wars con le musiche di John Williams e i vari Darth Vader’s theme, The Force’s theme, Princess Leia’s theme, Yoda’s theme.

I leitmotiv però si sono rivelati un boomerang per Howard Shore: dopo la vittoria dell’Oscar come miglior colonna sonora per il primo capitolo, un nuovo regolamento che vietava la ripetizione di temi musicali già utilizzati è costato al compositore l’esclusione del secondo capitolo dalla corsa alle statuette.

È buffo, sembra quasi una limitazione aggiunta appositamente per evitare risultati scontati: il nostro amato compositore avrebbe probabilmente vinto per tre anni di fila con un’opera di tale portata, impostata proprio sulle ripetizioni musicali.

A conferma di ciò, una volta abrogata questa regola, il terzo capitolo vince nuovamente: sia come miglior colonna sonora che come miglior canzone (Into the west).

Perché Il Signore degli Anelli è la saga perfetta per costruire leitmotiv

Uno sviluppo narrativo dilatato è il terreno ideale su cui far maturare questi semi: una saga lunga, piuttosto che un unico film di sole due ore, si presta perfettamente all’utilizzo dei temi ricorrenti.

L’orchestra è lo strumento che meglio si adatta a questo tipo di sviluppo narrativo, ma va sottolineato come, in questo caso, vi siano aggiunte etniche che richiamano culture antiche e lontane nello spazio e nel tempo, rispetto al mondo occidentale.

Come è facilmente intuibile, l’utilizzo di leitmotiv musicali non è semplicistico o meccanico; da profani potremmo essere portati a pensare che quando compare un personaggio in una scena si utilizza una data composizione, e quando ne compare un altro si passa alla successiva. Tutt’altro.

L’uso dei leitmotiv è una tecnica molto complessa e stratificata grazie alla quale si può suggerire una situazione, una sensazione utilizzando uno stesso tema, ma cambiandone l’arrangiamento si può dare una connotazione diversa ogni volta che lo si utilizza. Si può variare il tempo (la velocità) di esecuzione, il timbro (lo strumento) utilizzato o l’armonizzazione (quali accordi accompagnano la melodia) oltre a molte altre sfumature e varianti.

Un compositore del calibro di Howard Shore può ottenere risultati grandiosi portando il nostro cuore a provare emozioni diverse grazie a piccoli cambiamenti per il nostro orecchio, anche se il nostro cervello non se ne rende conto.

La contea: la musica degli Hobbit

Si ascolti a tal proposito il tema della contea (The Shire) presentato per la prima volta in tutta la sua spensieratezza, tipica degli Hobbit che la abitano, in tonalità maggiore, introdotto dalla dolcezza dell’arpa e dal tempo sostenuto che ricorda i piccoli abitanti felici che saltellano da una collinetta all’altra, in un’atmosfera bucolica:

Lo si confronti ora con il brano Farewell Dear Bilbo (nello specifico si presti particolare attenzione dal minuto 0:39): gli Hobbit stanno salutando il loro amico e compaesano, la musica sottolinea la malinconia della scena, il tempo è più lento, l’arrangiamento meno brillante e più intimo, le dinamiche più delicate e soffuse, gli strumenti principalmente archi e fiatI.

Anche la melodia si presenta in maniera differente, mancano alcune note, non è completa, ci lascia come un senso di incompiuto, di sospensione:

L’anello: il filo rosso di una saga

Uno dei leitmotiv più riconoscibili e più ripetuti durante tutta la trilogia è sicuramente quello dell’anello, vero protagonista della saga.

La natura di questo oggetto/personaggio è misteriosa, insidiosa e minacciosa ma anche seducente e la melodia rispecchia queste caratteristiche con semplice lucidità, utilizzando maggiormente intervalli cromatici (tipicamente sinistri) rispetto ad altri temi.

La si può ascoltare la prima volta nel prologo alla comparsa del titolo del film sullo schermo, eseguita da un vibrante violino (minuto 00:40):

La sentiamo ancora quando, poco prima che la compagnia venga formata, Boromir ha un attimo di esitazione, attratto e sedotto dall’oggetto stesso.

Si noti a tal proposito, in confronto con l’esempio precedente, come l’accompagnamento sottostante alla melodia sia in questo caso più minaccioso e ricco (minuto 01:11) realizzato con la tecnica del tremolo sugli archi che lentamente creano un crescendo che culmina con Gandalf che redarguisce Boromir (minuto 01:26):

Un ulteriore esempio si può sentire dopo il primo incontro tra Frodo e Gollum, la sinistra creatura disturbata e ossessionata dall’anello stesso.

In questa scena il leitmotiv descrive in maniera elegante e sottile molto più di ciò che le parole e le immagini ci mostrano.

Gollum dice “Giuriamo di servire il padrone” (minuto 03:27), guarda negli occhi Frodo, ma in realtà il suo padrone è l’anello, e solo ad esso obbedirà, la musica ce lo suggerisce e in qualche modo anticipa ciò che verrà confermato nel corso di tutta la trilogia e, soprattutto, nel finale.

La forza e la complessità dei leimotiv sta proprio in questo: descrive in maniera profonda il vero significato di ciò che stiamo guardando, ma soprattutto lo descrive in maniera diversa dalle immagini e dalle parole, con un linguaggio più sottile e subliminale.

La compagnia dell’anello

Nel finale della scena denominata Il consiglio di Elrond accade qualcosa di magico ed emozionante dal punto di vista musicale. Questo è un momento cruciale nello sviluppo narrativo del primo film de Il Signore degli Anelli, qui si forma la Compagnia dell’anello che dà il titolo al primo capitolo e sigilla un patto solenne, e qui si manifesta la maestria del compositore.

La musica si fa riconoscibile (dal minuto 02:29 del seguente video) nel momento in cui Gandalf dichiara: “Ti aiuterò a portare questo fardello, Frodo Baggins”.

La musica è dapprima sommessa, a dinamica bassa appena accennata dai corni francesi e dalle tube, poi altri ottoni e archi si aggiungono arricchendo l’armonia nel momento in cui Aragorn si alza e si unisce ai due.

È interessante notare come l’utilizzo di fanfare (ensemble di ottoni) da sempre doni una caratteristica eroica alla musica e questo è un dettaglio importante nella musica da film. Lo sa bene chi deve comporre il tema principale per un supereroe; lo sanno bene Danny Elfman (Batman, 1989) e John Williams (Superman ,1978), giusto per citare due nomi importanti.

Al coro si aggiungono anche Legolas, Gimli e Boromir ma la compagnia non è ancora completa: oltre ai guerrieri servono anche gli amici, oltre al supporto fisico è necessario quello morale. Ecco farsi avanti Sam, la cui apparizione è sottolineata dalla ripresa gioiosa del tema della contea, patria degli Hobbit (minuto 03:16), eseguito da uno strumento a fiato solista ed ecco infine alzarsi Pipino e Merry (minuto 03:27), nel momento in cui la melodia viene eseguita da un ensemble di viole e violini.

Dal minuto 03:39 l’orchestrazione si arricchisce, cresce ed esplode in tutta la sua magnificenza al minuto 03:59 dopo l’annuncio “Voi sarete la compagnia dell’anello”.

La battaglia di Hornburg

Per quanto riguarda le scene di azione e di guerra che costituiscono gran parte del secondo capitolo, Le Due Torri, Howard Shore ricorre ad espedienti classici nella musica da film e nella musica classica.

Generalizzando e semplificando, spesso si tratta di percussioni orchestrali ossessive e ripetitive che sottolineano le marce militari e l’avanzata delle truppe, melodie suonate da tromboni aggressivi e accompagnamenti degli archi su registri gravi. Esiste un riferimento nella musica classica tanto amato dai compositori da musica da film (apprezzato e citato ad esempio anche da John Williams).

Si tratta di Gustav Holst e della sua opera I Pianeti (1914 – 1916), nello specifico si ascolti il brano dal titolo Mars – Bringer of war.

Il ritmo ossessivo e terzinato, marziale, ricorda vagamente quello che si può ascoltare nel brano The Battle of Hornburg. Inoltre una delle caratteristiche della composizione classica sopra citata è di avere una divisione ritmica particolare, si tratta di un 5/4. Questo dettaglio viene ripreso anche da Howard Shore a partire dal minuto 01:26. Non ci è dato sapere se si tratta di citazione volontaria o semplice casualità, ma è comunque una analogia interessante e che ancora una volta conferma l’importanza di Gustav Holst nello sviluppo della musica da film.

La musica etnica ne Il Signore degli Anelli

Il compositore canadese non si limita a sfruttare l’orchestra in tutte le sue sfaccettature, ma arricchisce gli arrangiamenti con strumenti etnici, di culture diverse da quella occidentale, siano essi strumenti a fiato, a corda, percussioni, etc.

Il tutto contribuisce a sottolineare la natura di un luogo lontano, nello spazio e nel tempo, a noi sconosciuto, misterioso e affascinante.

Un esempio su tutti è il brano Aniron in collaborazione con la cantante Enya, artista irlandese famosa per la sua musica folk di ispirazione celtica, la cui voce celestiale ricorda il mondo degli elfi raccontato da Tolkien e messo in scena da Peter Jackson.

Nel 2021 il primo capitolo della saga festeggia il ventennale e Howard Shore spegne 75 candeline.

Speriamo di averlo festeggiato con questo breve approfondimento, che non può rendere completa giustizia al grande lavoro e al genio di Howard Shore, ma può aver incuriosito molti lettori appassionati de Il Signore degli Anelli. Quest’opera, frutto di una collaborazione più che riuscita, continuerà ad affascinare ed emozionare le generazioni future per molto tempo e verrà studiata, ascoltata e approfondita senza mai annoiare. Come ogni vero classico merita.


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Sono un musicista e compositore, attivo soprattutto come batterista nel mondo rock/metal/progressive dai primi anni 2000 e ho avuto il piacere di suonare a livello internazionale con band come Power Quest, Arthemis, Hypnotheticall, Watershape. Sono un grande appassionato di cinema e dal 2014 compongo musica per film. Amo tutto il cinema, ma soprattutto le proposte più visionarie e surreali e da sempre sono legato al mondo del cinema horror. I miei registi preferiti sono David Lynch, Alejandro Jodorowsky, David Cronenberg. Sono laureato in architettura.

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