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Improvvisamente Natale: gli stanchi festeggiamenti di Abatantuono

6 minuti di lettura

Lo spirito natalizio approda fin dall’1 Dicembre su Prime Video, con Improvvisamente Natale di Francesco Patierno. Un film per tutte le famiglie, con l’obiettivo di regalare momenti di gioia e di riflessione proprio come se fossimo seduti a un tavolo imbandito per il più classico dei pranzi di Natale. Purtroppo, Improvvisamente Natale non fa tombola, e nemmeno ambo, ma lascia lo spettatore deluso da quello che poteva rivelarsi un’opera deliziosa e degna dei suoi predecessori a tema natalizio, a nostro parere più riusciti, come Dieci giorni con Babbo Natale (2020), sempre su Prime Video e con Diego Abatantuono.

Tutti i (Neri) Parenti a casa per Natale

Improvvisamente Natale è il classico film di Natale. Non a caso il soggetto vede anche la firma, insieme a Francesco PatiernoFederico Baccomo e Gianluca Bomprezzi, di Neri Parenti, patriarca per definizione del filone dei cinepanettoni italiani. Così come per il cast, che dev’essere rigorosamente corale. Infatti, protagonisti dell’opera sono: Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo Guenzi, Michele Foresta, Nino Frassica, Antonio Catania, Anna Gagliena e la piccola Sara Ciocca.

Improvvisamente Natale vuole dare spazio a tutti i suoi personaggi, primo tra tutti il capogruppo, nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), perdendo però di trama e spessore delle situazioni. Più che personaggi, sembrano perfette statuine di un presepe che abbiamo la sensazione di aver già visto e rivisto, e che ormai forse sarebbe l’ora di spolverare.

Il classico dolce di Natale di Ferragosto…

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Francesco Patierno ci porta all’interno dei problemi familiari della piccola Chiara (Sara Ciocca) e dei componenti della sua famiglia. A partire dai genitori Alberta (Violante Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi), un avvocato in carriera e un attore fallito, che sono ormai alle porte di un divorzio imminente che, non riuscendo a dire la verità alla figlia, decidono di raggiungere l’albergo di nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), ormai prossimo alla vendita dell’attività, chiedendogli di essere lui a trovare un modo di comunicare la triste notizia alla piccola, dato il suo forte legame con la piccolina.

Improvvisamente Natale non ha inizio nella classica atmosfera natalizia, bensì nell’inaspettato Ferragosto. Ma il Natale in qualche modo deve arrivare; perciò la cornice degli eventi cambia radicalmente. Chiara, dopo aver espresso nella notte di San Lorenzo il desiderio di passare ancora un ultimo Natale insieme al caro amato nonno e ai suoi genitori, si ritrova tra grandi distese di luminarie e addobbi natalizi. Sarebbe il caso di dire via i condizionatori e benvenuti termosifoni. Ovviamente, dietro a tutto ci sta lo zampino di Nonno Lorenzo, che, come ogni nonno che si rispetti, cerca sempre e comunque di accontentare la propria nipotina; questa volta andando ben oltre le aspettative di quest’ultima.

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L’albergo cambia radicalmente, e tutto si trasforma, grazie anche alla bravura dell’aiutante di nonno Lorenzo, Otto (Michele Foresta alias Mago Forrest). Per tutto il resto del film si cerca di trovare un modo per far riconciliare mamma e papà e dissuadere i possibili acquirenti dell’albergo, che per alcuni istanti si trasforma in una copia dell’Overlook Hotel.

Una ricetta di Natale non riuscita

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Sappiamo che (quasi sempre) un film natalizio, non sarà scritto da Kaufman o Lynch. Diverso cinema, diversi obiettivi, diverse volontà. Il film creato per le feste cerca spensieratezza e un po’ di malinconia. Ma Improvvisamente Natale non riesce in nulla di tutto ciò. Il vero problema è che, soprattutto nella linea narrativa della piccola Chiara, si percepisce la finzione degli eventi e non veniamo mai rapiti dalle atmosfere. I dialoghi, così come le situazioni create tra la piccola Chiara e il suo gruppo, risultano oltremodo fittizi e surreali. Il che è un peccato perché i giovani attori coinvolti non sono male e avrebbero potuto reggere lo schermo accanto al gruppo di attori più agée, che comunque rimane vincolato a una sceneggiatura che li blocca in quelli che sono i classici archetipi della famiglia in crisi.

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La sceneggiatura divide le due linee principali della trama, due vere linee parallele che a fatica si avvicinano sul finale, a dir poco scontato. E ciò che ci rimane dopo la visione di Improvvisamente Natale è quel gusto amarognolo di un qualcosa che avrebbe potuto avere ed essere qualcosa in più rispetto al classico film di Natale. Così come per le spalle comiche, Nino Frassica e il Mago Forest, relegate a piccoli momenti troppo autonomi per sorreggere davvero l’intera struttura comica del film.


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