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Il cinema poetico e viscerale di Jane Campion

5 minuti di lettura

Tra i film più attesi della 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia c’è sicuramente l’ultimo lavoro di Jane Campion, The power of the dog. La regista neozelandese si è aggiudicata un cast a dir poco stellare per questo racconto sull’America dei cowboy. The power of the dog è inoltre il primo film della Campion con un protagonista maschile. Vedremo se il suo Benedict Cumberbatch sarà all’altezza degli splendidi ritratti al femminile firmati dalla regista durante i suoi 40 anni di carriera.

Quel Leone d’Oro mancato: Un angelo alla mia tavola

La prima apparizione di Jane Campion davanti ad un pubblico internazionale fu in occasione della 47esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1990. La regista portò con Un angelo alla mia tavola la sua dolce Nuova Zelanda al cospetto della Biennale, incantando la critica ma aggiudicandosi “solamente” il Leone d’Argento. Quest’opera quasi interamente al femminile consacra lo stile della Campion dietro la macchina da presa deliziandoci con l’incredibile sensibilità della sua protagonista. La complicata vita di Janet Frame, scrittrice neozelandese premio Nobel per la letteratura, viene portata in vita dalla regista con intimità, dolore e poesia. Da sempre affascinata dal mondo femminile e dalle complesse storie di oppressione che lo costellano, Jane Campion, ci regala quadri drammatici, intensi e profondi.

Lezioni di piano: grandi riconoscimenti tra Cannes e Los Angeles

Campion

È però Lezioni di piano (1993) la più acclamata tra le opere di Jane Campion. Una storia appassionante ambientata nella Nuova Zelanda dell’Ottocento che ha come protagonista una pianista muta. Amore e sensualità si districano tra spiagge dal mare increspato e umide foreste delle terre dei Maori. I brani, composti appositamente da Michael Nyman, accompagnano l’intera pellicola trasportando lo spettatore in una narrazione permeata di un romanticismo di altri tempi. Moderno è invece lo stile attraverso il quale la Campion ci narra le vicende. Con una fotografia sofisticata racconta in maniera originale di una popolazione dell’altro emisfero, mettendo sempre al centro della narrazione potenti emozioni e il trasporto delle passioni. Lezioni di piano si aggiudica la Palma d’Oro di Cannes e ben tre premi Oscar, tra i quali quello per la miglior sceneggiatura originale.

Il culmine della forma in Ritratto di signora

Con questo film del 1996 Jane Campion ci inebria con lo sfarzo e l’opulenza delle dimore inglesi del ‘900. Ritratto di signora si rivela infatti un’opera molto più stucchevole e raffinata rispetto alla precedenti, al limite della ridondanza. Una giovane e bellissima Nicole Kidman interpreta Lady Isabel, aristocratica americana che, rimasta orfana, si adatta alla sontuosa vita inglese tra rituali del tè e pretendenti innamorati. L’intera pellicola sembra fluttuare in una nuvola eterea composta conversazioni da salotto, opulente decorazioni e raffinati costumi. Ritratto di signora però è anche disillusione, amarezza e solitudine. Lady Isabel altro non è se non una donna incastrata in un’esistenza infelice, provocata dalle sue stesse scelte, ingannata dalla lucentezza del fasto e del lusso. Emozioni tridimensionali e concetti sempre attuali rendono questo film un altro capolavoro di eleganza e introspezione.

Cosa aspettarsi da Jane Campion a Venezia78

Nessuno lo sa con certezza. Avremo però il piacere di vedere la regista neozelandese alle prese con una nuova interessante sfida. Campion uscirà dalla sua zona di comfort abbandonando tematiche a lei care e dando vita al suo primo protagonista maschile. Con ogni probabilità sarà un grande successo, coronato dal suo stile insieme poetico e provocatorio, curato e deciso.


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Classe 1996, laureata in Filosofia.
Aspirante filosofa e scrittrice, nel frattempo sognatrice e amante di serie tv, soprattutto comedy e d'animazione. Analizzo tutto ciò che guardo e cerco sempre il lato più profondo delle cose. Adoro i thriller psicologici e i film dalla trama complessa, ma non disdegno anche quelli romantici e strappalacrime.
Pessimista cronica e amante del dramma.

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