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John Belushi

John Belushi: la grande carriera di un clown ribelle

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8 minuti di lettura

Oggi sarebbe un gagliardo 72enne John Belushi, uno di quegli anziani con la lingua lunga che ama scandalizzare i presenti con battutacce pesanti e scherzi di dubbio gusto. Purtroppo non possiamo sapere che vecchietto sarebbe stato il clown della Hollywood anni Ottanta, morto a soli 33 anni dopo una dose di speedball, un pericolosissimo cocktail di cocaina ed eroina in voga in quel coloratissimo e devastante decennio.

john belushi carriera film

Sappiamo però cosa ha lasciato nella storia del cinema, conosciamo la sua dissacrante ironia e la follia irresistibile che brillava sul suo viso paffuto da bravo ragazzo di provincia. Il clown ribelle degli anni Ottanta ha lasciato solo otto film, di cui solamente due hanno raggiunto il successo. Eppure, nessuno lo ha mai dimenticato.

John Belushi e il sogno americano

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La famiglia Belushi, composta dai genitori Adam e Agnes e da quattro figli (John era il secondogenito) era di origini albanesi. Il padre aveva attraversato l’oceano a 16 anni in cerca di fortuna, riuscendo a diventare un piccolo imprenditore nella ristorazione e a stabilirsi a Wheaton, una cittadina a 40 km da Chicago. Una di quelle storie da sogno americano, in cui il capofamiglia arriva con la valigia di cartone e riesce a guadagnare il rispetto e la stima della comunità.

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Anche i ragazzi Belushi erano perfettamente integrati: John in particolare sembrava avere successo in qualunque cosa lo appassionasse: il football, la batteria, il canto e ovviamente il teatro. Furono i suoi insegnanti del liceo a spingerlo a intraprendere la carriera comica: il ragazzo riusciva a catturare l’attenzione di tutti, facendo ridere a crepapelle professori e compagni di scuola. Era nato per fare l’attore.

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Dopo il diploma John decise di dedicarsi totalmente alla carriera teatrale, entrando a far parte della compagnia dell’Università del Wisconsin, dove iniziò anche a occuparsi di attivismo politico. Erano gli anni della guerra in Vietnam e John partecipò a molte manifestazioni, venendo anche colpito dai getti degli idranti della polizia. In quegli anni vivacissimi nacquero i suoi personaggi, creati per parodiare le celebrità e i politici del tempo.

Nel 1971 davanti a John Belushi si aprirono le porte della televisione: partecipò a moltissimi show per comici emergenti, incontrando future star come Bill Murray, Chavey Chase e Christopher Guest. Nel 1975 arriverà il suo grande momento: il debutto del Saturday Night Live.

Saturday Night Live e il cinema

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Un’immagine dal set di Blues Brothers

Saturday Night Live era un programma totalmente innovativo, un format mai visto prima sulle reti americane. Fino al 1979 John Belushi fu il protagonista assoluto dello show della NBC insieme a un altro comico e musicista emergente: il canadese Dan Aykroyd. I due diventarono grandi amici, creando una coppia di personaggi iconici, vestiti con completo nero e occhiali scuri: i Blues Brothers.

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La fama di John era esplosa: con il successo del Saturday Night Live e le amatissime imitazioni che portava sugli schermi della SNL ormai il suo volto era noto a tutti gli Stati Uniti. Appena messo da parte abbastanza denaro si sposò nel 1976 con Judy Jacklin, sua fidanzata da quando aveva 15 anni.

Ovviamente una fama tale non poteva restare confinata al piccolo schermo: nel 1978 John Belushi sarà il protagonista del cult comico Animal House, in cui interpreta Bluto, il capo delle matricole del gruppo Delta che per vendicarsi della sua espulsione manda all’aria il corteo dei diplomi del Faber College. Il film fu un successo enorme, rimanendo ancora oggi una pietra miliare della commedia demenziale.

Dopo Animal House John girerà altri film, tutti di scarso successo, in cui interpretava ruoli marginali o mal scritti. Nel 1980 arrivò per lui e Dan Aykroyd la grande occasione: portare sul grande schermo i Blues Brothers, i loro collaudatissimi personaggi del Saturday Night Live. John Landis dirige i due in una commedia che resterà impressa nella storia del cinema: i fratelli Jake ed Elwood Blues sono protagonisti di un film esilarante e musicalmente indimenticabile. Accanto ai due prenderanno parte alla colonna sonora anche grandi nomi della musica, come Ray Charles, Aretha Franklin e James Brown.

John Belushi diventa definitivamente una star internazionale a soli 31 anni. La sua carriera era appena cominciata quando giunse alla fine.

Il prezzo del blues

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John Belushi iniziò a fare uso di cocaina già nel 1973, appena arrivato a recitare per la televisione. Negli anni del Saturday Night Live la situazione si aggravò molto, con l’attore che si iniettava la droga convinto che questo lo rendesse migliore sul palco, soprattutto durante gli show dei Blues Brothers.

I fallimenti dei film girati dopo Animal House lo portarono anche all’alcolismo, ma tutti i suoi problemi restavano ben nascosti al grande pubblico, che amava alla follia il contrasto tra l’aria pacioccona del bravo ragazzo e l’irriverenza dei suoi show e dei film.

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Nonostante il supporto continuo della moglie, della famiglia e di Dan Aykroyd John Belushi morì per una dose eccessiva di speedball il 4 marzo 1982, dopo una festa all’hotel Chateau Marmont di Hollywood in cui erano presenti anche Robin Williams e Robert de Niro, anche loro pesanti consumatori di cocaina all’epoca.

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Il funerale di John Belushi

L’attore aveva in programma una serie di film scritti insieme ad Aykroyd, tra cui Ghostbusters, a cui parteciparono tutti i grandi nomi del Saturday Night Live, suoi amici e colleghi.

Possiamo solo immaginare come sarebbe stata sfolgorante la carriera di un grande attore e di un comico di enorme talento. Oggi avrebbe compiuto 72 anni e forse avrebbe festeggiato con il suo Blues Brother Dan Aykroyd sulle note di The 2000 Pound Bee, canzone amatissima da John, che il musicista canadese suonò al funerale dell’amico.


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