Il 18 marzo esce anche in Italia, in prima assoluta su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW TV, l’attesa e già controversa Snyder Cut di Justice League. Controversa perché la produzione, originariamente affidata alla regia di Zack Snyder, ha sofferto svariati problemi che hanno portato all’affidamento del film a Joss Whedon, già regista di The Avengers (2012), del Marvel Cinematic Universe.
Questa versione del film è uscita nelle sale nel 2017 e ha ricevuto critiche molto forti sia dai fan del franchise che dalla critica. Adesso, dopo quasi 4 anni dall’uscita della “Whedon Cut”, a gran richiesta la Warner Bros. rilascerà la versione originale di Zack Snyder, un evento di cui sarà interessante vedere le conseguenze sull’industria cinematografica dei prossimi anni.
Ripercorriamo tutto il percorso della produzione, dall’insuccesso di Justice League all’acclamata Snyder Cut.
Come nasce il DCEU
Nel 2013 esce nelle sale Man of Steel, un reboot del franchise di Superman, che funge anche da profonda reinterpretazione del classico personaggio supereroistico. La regia è affidata a Zack Snyder, già affermato regista di cinecomics, il quale ha adattato per il grande schermo due delle graphic novels più importanti degli ultimi decenni, 300 (2007) e Watchmen (2009). Quest’ultimo recentemente trasposto da HBO in una serie TV di grande successo.
Man of Steel di Zack Snyder è ricordato soprattutto per l’adozione di un tono più maturo e cupo rispetto alla mitologia ottimista tradizionale del personaggio, fonte di ispirazione e giustezza (emblema di queste caratteristiche è il primo Superman del 1978 di Richard Donner). Nonostante l’accoglienza divisiva, il film ebbe successo al botteghino a tal punto da confermare un sequel, sempre affidato alla regia di Snyder. Ma non solo: sull’onda del successo del MCU, la Warner Bros. decise di procedere con il proprio universo supereroistico condiviso, usufruendo dei personaggi della DC.
Il progetto non ebbe mai un nome ufficiale, ma venne negli anni successivi riconosciuto il titolo DC Expanded Universe, o DCEU.
Nell’estate del 2013 viene annunciato un film crossover tra Superman e Batman, nel 2014 un film sulla Suicide Squad e uno su The Flash, nel 2015 un film su Wonder Woman e uno su Aquaman, tutti condivisi dalla stessa continuity, che sarebbe culminata in due film sulla Justice League, annunciati per il 2014.
L’intento era chiaro e tutti i film sarebbero stati prodotti dallo stesso Zack Snyder, il cui stile cupo e serio aveva ormai dato l’impronta e il tono di tutto il franchise. Nel 2016 esce Batman vs Superman: Dawn of Justice, che introduce Batman e Wonder Woman e presenta numerosi easter eggs su altri personaggi e storylines fondamentali, che arricchiscono ed espandono la portata dell’universo narrativo e che si riveleranno decisivi nei film successivi.
Anche questo film ricevette molte critiche, per gli stessi motivi del precedente: troppo cupo e serio, stravolge la caratterizzazione tradizionale di personaggi conosciuti e amati, la trama è troppo convoluta e raffazzonata. Nonostante tutto, però, il film ha successo al botteghino e Zack Snyder si prepara alla produzione del prossimo film, Justice League. Ma qui iniziano i problemi.
Josstice League, prima di Zack Snyder
Nel 2016 viene girato il film Justice League, allora annunciato come il primo capitolo di due. Già durante le riprese si riscontrarono i primi dissapori tra i dirigenti della Warner Bros. e la produzione del film: viste le critiche ricevute per il tono cupo e troppo drammatico dei film precedenti, Zack Snyder e lo sceneggiatore Chris Terrio lavorarono insieme per elaborare una versione più leggera del film.
Nonostante lo sforzo, i dirigenti non erano ancora soddisfatti e la sceneggiatura fu fatta modificare più volte durante le riprese da un team di sceneggiatori, tra cui figurava Joss Whedon. Si attuarono molti cambiamenti, riguardanti soprattutto il tono del film, più ottimista e meno pesante, e furono tagliate molte scene e battute, con lo scopo di accorciare la durata del film a discapito della trama e della caratterizzazione dei personaggi.
Tutto questo avvenne mentre la gestione della Warner Bros. e della DC Films stava subendo a sua volta molti cambi di direzione, che portarono all’instaurazione di nuovi presidenti a capo della compagnia. In aggiunta a tutto ciò, durante la post-produzione del film, un lutto in famiglia portò Zack Snyder a lasciare definitivamente la produzione del film, che fu prontamente affidata a Joss Whedon.
Un disastro annunciato: dai baffi di Henry Cavill alle molestie sul set
In questo modo, ulteriori cambiamenti potevano essere attuati, apparentemente senza conflitti creativi di sorta. La sceneggiatura fu ritoccata ancora una volta e si effettuarono riprese aggiuntive, riscontrando però ulteriori problemi con gli attori: Henry Cavill aveva cresciuto dei vistosi baffi per un ruolo nel sesto capitolo di Mission: Impossible (le cui riprese erano iniziate subito dopo quelle principali di Justice League, ma si sovrapponevano con quelle aggiuntive) e per contratto non poteva raderseli, quindi gli addetti agli effetti speciali hanno dovuto toglierli in post-produzione, spendendo cifre altissime per un risultato finale discutibile.
Inoltre, a posteriori sono venuti a galla molti comportamenti scorretti di Whedon sul set, denunciati da membri del cast come Gal Gadot e soprattutto Ray Fisher, che si è fatto portavoce alla stampa delle molestie subite dalla troupe del film. Fu anche sostituito il compositore originale della colonna sonora, Tom Holkenborg (nome d’arte Junkie XL), che aveva composto i temi principali dei personaggi e film precedenti, con Danny Elfman, che optò per i temi più classici e tradizionali legati a film precedenti al DCEU.
Tutti questi cambiamenti risultarono nel prodotto finito Justice League, distribuito nel 2017. Il film fu aspramente criticato dai fan di Snyder, che da sempre apprezzano lo stile personale del regista, qui completamente stravolto sotto molti aspetti: dalle “promesse” fatte dagli easter eggs e storylines nei film precedenti al tono generale del film, fino al trattamento dei personaggi, tutti i piani originali annunciati furono accantonati e modificati drasticamente.
Fu recepito come un vero e proprio tradimento dai fan di Zack Snyder, i quali già durante la post-produzione chiesero giustizia per il concetto originale del regista. So-ttovoce cominciava a levarsi una rivoluzione.
Cosa significa #ReleaseTheSnyderCut e perché è una rivoluzione
Si creò così un movimento di fan attivisti che con l’hashtag #ReleaseTheSnyderCut iniziarono una serie di petizioni, arrivando ad affittare uno spazio pubblicitario a Times Square che richiedeva la distribuzione del film. Molti membri cominciarono anche a importunare i dirigenti della WB scrivendo mail intimidatorie e chiamando ossessivamente i loro uffici.
A seguito del successo del movimento, molte altre figure dal settore del fumetto e del cinema (tra cui Kevin Smith e Robert Kirkman) sostennero i fan e difesero anche loro la versione originale del film. Tutto questo avveniva nonostante alcuna notizia ufficiale fosse stata annunciata, né dai produttori né da Zack Snyder stesso. Finché nel 2019, attraverso un tweet, quest’ultimo confermò l’esistenza della famigerata Justice League Snyder Cut, della durata di quasi 4 ore, contenente la versione integrale e originale in tutta la sua gloria.
Poco dopo, il regista si incontrò con la WB per discutere del film e di una possibile distribuzione. Non è chiaro quanto il movimento abbia contribuito alla riuscita del suo scopo, poiché già altri film del regista hanno ottenuto una seconda versione estesa, distribuita dopo quella cinematografica, e in molti pensavano che sarebbe stato il caso anche di Justice League. Ad ogni modo, nel 2020 fu ufficialmente annunciata la Justice League Snyder Cut, che sarebbe uscita nel 2021 sulla nuova piattaforma streaming HBO Max, sotto forma di una mini-serie in 4 episodi. I fan avevano finalmente ottenuto quello che volevano.
Il futuro incerto del DCEU dopo Justice League e la Snyder Cut
Nonostante il successo dell’impresa, il vero progetto originale di Zack Snyder probabilmente non verrà mai realizzato pienamente, poiché Justice League faceva originariamente parte di una narrazione a lunga gittata, iniziata nel 2013 con Man of Steel e che si sarebbe conclusa in un terzo film della JL.
Invece la Warner Bros., dopo tutte le critiche negative ricevute al film di Joss Whedon, e dopo quelle positive di film stand-alone come Wonder Woman (2017) e Aquaman (2018), ha annullato i piani per dei sequel e per altri film cross-over, favorendo la continuazione di narrazioni più contenute e concentrate su singoli personaggi.
Inoltre un film su Batman, originariamente programmato per essere ambientato nel DCEU, con Ben Affleck a riprendere il ruolo, è stato annullato e trasformato nel The Batman (2022) con Robert Pattinson, che sarà un reboot del personaggio, e sarà forse l’inizio di un nuovo universo condiviso.
Non è quindi chiaro quanto la Justice League nella veste di Snyder Cut sia effettivamente una vittoria per i fan, poiché tutti i potenziali sviluppi narrativi che saranno originati dal film non verranno mai messi a frutto: il regista infatti ha annunciato che il film finirà con un enorme cliffhanger che probabilmente non verrà mai concluso.
La nuova legge del fandom, chi comanda a Hollywood?
La nascita del movimento dei fan fa pensare molto su quale potrebbe essere il futuro dell’industria cinematografica a Hollywood: anche in luce delle modifiche effettuate per Star Wars: l’ascesa di Skywalker (2019) dopo le forti reazioni dei fan a The Last Jedi (2017), si deve pensare a un futuro dettato dalle richieste pressanti e alle volte tossiche dei fan?
Dopo l’uscita del capitolo VIII di Star Wars, si levarono molte polemiche sugli sviluppi della trama e dei personaggi, che accennavano a radicali cambiamenti nella mitologia tradizionale del franchise. Queste lamentele portarono alla sostituzione del regista e a un totale ritrattamento della sceneggiatura per il capitolo IX, che optò per una storia molto più tradizionale e che rinnegava sostanzialmente tutti gli aspetti nuovi del film precedente.
Il film fu comunque criticato proprio per queste caratteristiche, ma ciò che le ha causate sono state le reazioni dei fan, e questo, anche in luce del rilascio della Justice League Snyder Cut, dà molto da pensare. La creatività dei franchise sarà limitata dalle restrizioni dettate dal fan service?
L’avvento dei nuovi numerosi servizi streaming di case cinematografiche diventerà la destinazione di questo tipo di prodotti? Voci di corridoio sussurrano di una Ayer Cut per Suicide Squad, che ricevette un trattamento simile a quello di Justice League, e anche di una Trevorrow Cut per l’episodio IX di Star Wars.
E se la Snyder Cut avrà successo, chi può dire quante altre porte verranno aperte. A Zack Snyder l’ardua sentenza.
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