Oggi Meryl Streep compie settantuno anni, ma sembra che il tempo si sia fermato agli albori della sua carriera. A quei suoi trent’anni di attrice esordiente in Manhattan (1979) di Woody Allen. Così, ci piace pensare che esista realmente una filtro di eterna giovinezza e che Meryl ne conosca la ricetta. Non c’è niente di meglio, dunque, che ricordarla nel cult del 1992, La morte ti fa bella, un’incredibile prova autoironica per l’attrice eclettica, firmata Robert Zemeckis.
Il tema portante del film è il desiderio di una bellezza immortale, che ossessiona Madeline Ashton (Meryl Streep), un’attrice nel fiore degli anni, ma già in rotta di visibilità mediatica. Il suo fascino ipnotico, però, le permette di conquistare il chirurgo Ernest Menville (Bruce Willis) ottenendo la vita agiata e il successo desiderato. Tuttavia, Ernest altro non è che il promesso sposo di un’amica di vecchia data di Madeline, la scrittrice Helen Sharp (Goldie Hawn). Le conseguenze dello sgarbo saranno disastrose.
Qual è il segreto dell’eterna giovinezza
Rugosa, rugosa piccola attrice, fai che non si veda la cicatrice.
Broadway, 1978. È qui che inizia tutto, con una Madeline sfavillante nelle sue vesti glitterate, dai fluenti capelli biondo platino, il corpo tonico e la pelle elastica. La sua bellezza è innegabile, ma poi passano dodici anni e l’insoddisfazione professionale e la tediosa vita coniugale spengono Madeline. Vede la sua giovinezza sfumarle via, soprattutto quando Helen pubblica un libro di successo e appare ringiovanita di vent’anni. L’eterna ripicca tra le due donne spinge Madeline a cercare una soluzione di ringiovanimento.
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Per questo è necessario il repentino intervento di Lisle Von Rhuman (Isabella Rossellini). Una donna misteriosa, circondata da sosia di Lorenzo Lamas (Renegade) in completo elegante, in un castello alla Frank-N-Furter del Rocky Horror Picture Show. Lei offre a Madeline il suo filtro dell’eterna giovinezza a una cifra spropositata. La pozione dà risultati immediati e stupefacenti, ma a delle condizioni: avere estrema cura del proprio corpo e scomparire dalla circolazione dopo dieci anni, prima che la gente possa insospettirsi.
Quando La morte ti fa bella
–Sua moglie è morta. L’hanno portata all’obitorio.
–All’obitorio? Sarà furibonda!
Sembra però che una rocambolesca serie di eventi voglia impedire il progetto di Madeline, e così quello di Helen, anche lei vittima della pozione di Lisle. In breve tempo le due donne muoiono ed è qui che assume significato il titolo La morte ti fa bella, reso ancora meglio dall’originale Death becomes her. La morte, dalle tinte comiche, si impossessa così dei corpi delle donne e sembra vanificare il sogno di Madeline. Ma ecco che l’immortalità acquisita le permette di rivivere, da morta.
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Non servono più trucchi, creme e maschere, ma vernici colorate e formaldeide. Il cuore ha smesso di battere, ogni funzione vitale è perduta, ma il corpo rimane intatto, o quasi. Così echeggia la lezione di vita di Lisle. La vita è crudele, perché ci nutre con un assaggio di giovinezza per poi renderci testimoni della nostra decadenza. Così quel corpo da ventenne, tanto agognato da Madeline, diventa paradossalmente un oggetto di antiquariato, una reliquia da dipingere e stuccare dopo ogni movimento.
Il vero significato della bellezza
In un mondo in cui la bellezza vuole la sua parte, ogni donna si sente imprigionata in una gabbia di specchi. L’eterna lotta contro le leggi della natura spinge la bellezza a ricercare la sua immortalità nella perfezione. Quella che standardizza il corpo femminile sull’esempio de La donna perfetta. Ma non è quello il segreto dell’eterna bellezza. Questa si racchiude nei volti dei figli e dei nipoti, e così via attraverso le generazioni. Ma si sprigiona anche dai sorrisi delle persone care, come ricambio di un altro tipo di bellezza offerta al prossimo.
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E Meryl Streep si conferma portatrice di questo messaggio. Madre di quattro figli, attiva contro la violenza sulle donne, a sostegno della comunità LGTBQ e attrice di successo. Nonostante il suo esordio tardivo all’età di ventotto anni, Meryl ottiene sin da subito una nomination agli Oscar ed è l’attrice che detiene il maggior numero di nomine per il celebre riconoscimento.
Il suo costante impegno, la capacità di adattamento, la grinta e il sorriso le donano una giovinezza eterna. Oggi le auguriamo il meglio per il suo compleanno, ricordandola nel cult di comicità che la rese un’icona pop del cinema, La morte ti fa bella.
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