La Marvel è riuscita di nuovo a essere Marvel, cioè quello studio cinematografico in cui ogni storia è meravigliosa, in cui i personaggi sono interessanti e capaci di fare affezionare al punto che dispiace quasi abbandonarli a fine visione.
Loki 2 vede Tom Hiddelston e Owen Wilson tornare nei panni di Loki e Mobius. L’obiettivo di questa seconda stagione – disponibile su Disney+ – è raccontare come evitare la futura guerra “multiversale” tra le infine varianti di Colui che rimane.
Fermi! Non vi ricordate la prima stagione o non l’avete vista? Leggete il nostro articolo sulla stagione 1 di Loki prima di continuare!
Loki 2, una Serie TV rimaneggiata, ma con un carattere deciso
Loki 2 riprende da dove ci aveva lasciato. Sylvie ha appena ucciso Colui che rimane dopo aver spedito Loki indietro nel tempo perché non la intralciasse. Loki si ritrova alla TVA (Time Variance Authority), ma nessuno lo riconosce. Scopre quindi di essere in una versione passata della TVA, quando a governare l’istituzione spazio-temporale era proprio Colui che rimane. Il ritmo del primo episodio è forsennato, con continui scambi e giochi di montaggio che lo fanno risultare piacevole per lo spettatore (ma difficilmente la Marvel sbaglia la prima puntata delle sue Serie TV).
In Loki 2 rivediamo personaggi noti, ne scopriamo di nuovi e capiamo, attraverso i salti di Loki avanti e indietro nel tempo, qualcosa in più sull’ancora misteriosa TVA. A fine primo episodio, i personaggi portano a termine quello che si erano prefissati, offrendo allo spettatore l’agognato pay off emotivo. Il secondo e, in parte, il terzo episodio, invece, girano a vuoto. Saltano di sottotrame in sottotrame che poi verranno abbandonate nel futuro della stagione.
X5, Sylvie e Ravonna hanno i ruoli più problematici e marginali della Serie e servono solo in pochi frangenti, risultando inutili per la maggior parte del tempo. La riscrittura della Serie e i tagli fatti ad alcune story-line si notano subito. La Serie, infatti, è stata rimaneggiata con nuove riprese, per rendere la storia più impattante per i futuri progetti Marvel. A pagare sono stati però alcuni personaggi, che in determinate puntate hanno molta importanza, per poi scomparire.
La seconda parte di Loki 2, dalla fine del terzo episodio in poi, ingrana la marcia più alta, con un livello di introspezione più elevato e un focus su personaggi e viaggi nel tempo del protagonista. Dalla terza puntata entra in scena Victor Timely, interpretato come Colui che rimane da Jonathan Majors, essendo una sua variante. È lui che dà il via all’arco finale della stagione, pur essendo a conti fatti quasi una comparsa.
La trasformazione: Loki, il dio delle storie
Le ultime tre puntate si concentrano sulla missione volta a salvare il telaio temporale, che però già alla fine della quarta puntata esplode. Nella quinta, Loki riesce a controllare il suo nuovo potere, che gli permette di muoversi attraverso il tempo per cercare di risolvere la situazione. Tra una citazione e l’altra, da Ritorno al futuro a Ricomincio da capo fino a Avengers: Infinity War, la storia si concentra sul personaggio di Loki e sulle ragioni profonde che lo spingono all’azione.
I due episodi finali sono ciò che di migliore si è visto nelle Serie Disney+ per montaggio, effetti visivi, regia e recitazione.
La scena finale dell’ultima puntata di Loki 2 gioca sull’emozione. Il personaggio di Loki, che desiderava dai tempi di Avengers uno scranno sui cui sedersi e regnare con cattiveria, qui raggiunge la sua maturazione. Ma la situazione è paradossale: si sacrifica, sedendosi nella solitudine del trono del tempo, per permettere al multiverso di esistere.
Qui la fantascienza lascia il posto all’epica norrena. Le linee temporali che diventano Ygdrasil, l’albero del mondo. Un impatto evocativo reso possibile da comparto tecnico eccelso, in grado di rendere al meglio la trasformazione di Loki nel dio delle storie, mentre lo vediamo nell’atto di intrecciare le linee temporali nell’albero della vita. Con quell’inquadratura finale salutiamo Tom Hiddelston e una storia che, al netto di rimaneggiamenti, ha saputo emozionare e divertire.
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