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Loki: il quarto episodio è zeppo di rivelazioni

L'ultimo episodio di Loki apre nuove prospettive per l'MCU

6 minuti di lettura

Col quarto episodio, Loki, ultima serie Marvel, procede a gonfie vele, specie dopo un terzo episodio un po’ blando. Colpi di scena e avvenimenti si succedono ad un ritmo vivacissimo, rivelando molti segreti e molte sorprese, forse troppe, concentrate tutte nell’arco di 42 minuti. Se l’episodio precedente Lamentis si era permesso un ritmo molto più lento e dedicato ai personaggi, questo invece è più incentrato sulla trama e sull’universo costruito dalla serie.

Un colpo di scena dopo l’altro

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The Nexus Event, così si intitola l’episodio, inizia proprio da dove era finito quello precedente, con Sylvie e Loki in attesa dell’imminente distruzione di Lamentis-1, durante un momento di legame intimo. Proprio questo momento di romanticismo tra due Varianti provoca un evento Nexus, che permette al TVA di rintracciarli e riportarli al quartier generale. Qui i due protagonisti vengono separati e interrogati, mentre Mobius e i suoi colleghi cercano di capire cosa farne di loro due.

E da qui in poi sarà tutto un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni (e quindi di spoiler), come quella che tutti i dipendenti del TVA sono in realtà Varianti, rapiti dalle loro linee temporali e dimentichi dei loro ricordi, delle loro vite precedenti. Questo porta Mobius, all’inizio scettico quando Loki gli rivela la verità, a investigare e a mettersi contro Ravonna, che ha cercato di insabbiare le prove. Veniamo inoltre a sapere che anche Sylvie fu rapita da piccola dalla sua linea temporale, niente di meno che da Ravonna stessa.

Queste insubordinazioni portano ad un confronto diretto con i Custodi Temporali, i MacGuffins viventi della serie, che ci riservano l’altra grande sorpresa (anche se conoscendo la Marvel poteva essere abbastanza prevedibile), ovvero che i Custodi sono fasulli, un bluff, robot senza cervello, manovrati da chissà quale entità o persona. Come se non bastasse, viene anche suggerito che tutti coloro che vengono falciati, ovvero rimossi dalla realtà, non siano veramente morti definitivamente, ma trasportati in una sorta di altro spazio-tempo non ancora meglio definito. Questa spiegazione giustificherebbe due morti molto importanti che sono avvenute nell’episodio, aumentando il carico di eventi che avvengono nello stesso episodio.

Tra l’altro nell’episodio c’è anche il cameo di un personaggio molto amato, che non faceva una comparsa da molto tempo nel MCU, e ci regala un simpatico momento di puro fan service.

Considerazioni e dubbi su Loki

Questo episodio di Loki prende molte direzioni interessanti, ma decisamente troppo concentrate, specie dopo un episodio così tranquillo come il precedente: si sarebbero potuto distribuire tutte queste informazioni in modo più omogeneo, visto il metodo di lavorazione di queste nuove serie Marvel, costruite come un unico lungo film. Tutte queste rivelazioni ci inondano di informazioni e di emozioni, susseguitesi una dopo l’altra in modo troppo veloce, senza dare il tempo agli spettatori di tirare un attimo il fiato.

Inoltre si percepisce il tentativo della serie di voler fare scelte azzardate e rischiose, che vengono però subito contraddette o “risolte” troppo facilmente, lasciando lo spettatore insoddisfatto. Insomma, come sempre, la Marvel vuole giocare facile, aggiungendo momenti shock, ma allo stesso tempo lasciando tutto esattamente come era prima. Una sottotrama molto rischiosa è quella della romance tra Loki e Sylvie, che viene giustificata con l’egomania del semidio: come gli dice Mobius, Loki è così narciso che l’unica persona di cui si innamora è lui stesso, o meglio una versione alternativa di se stesso (e nonostante la rivelazione dell’orientamento bisessuale nell’ultimo episodio, si tratta proprio di una versione femminile di Loki, a proposito del giocare facile in Marvel).

Aggiungere l’elemento romantico in un personaggio di supporto come Loki, la cui caratterizzazione è sempre stata fondata sull’imprevedibilità e sul carisma, potrebbe far storcere il naso. Come è stato visto più volte in altre opere, voler aggiungere profondità a quelli che sono sempre stati dei side characters, soprattutto in un franchise come l’MCU che esiste da più di 10 anni, non sempre è la mossa migliore. Anche i fan non sono troppo convinti di come si svilupperà la questione, e c’è una preoccupazione generale di rischiare di rovinare il personaggio.

Per ora di carne sul fuoco ce n’è molta, forse troppa, con molte domande a cui si è risposto con altre domande, che dovranno risolversi in soli due episodi (e probabilmente nei prossimi film Marvel come Doctor Strange in the Multiverse of Madness, scritto dal medesimo sceneggiatore di Loki.)


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

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