Mercoledì è sbarcato su Disney+ il secondo episodio di Loki, la miniserie che segue le rocambolesche avventure dell’omonimo personaggio Marvel. Quasi un’ora di puntata che sembra volare, ma dalla quale vorremmo sapere di più. Sotto la guida dello showrunner Michael Waldron, vediamo l’agente Mobius (un brillante Owen Wilson) della TVA collaborare ancora con il dio dell’inganno (un carismatico Tom Hiddleston), ma si potrà fidare di qualcuno che finisce sempre col tradire gli altri? Recitazione e humor pungente restano i cavalli di battaglia dello show, seguiti dall’atmosfera fantascientifica ma retrò che propone scenografie e look azzeccati.
Se la scorsa settimana ci siamo fatti sorprendere dell’entusiasmo per un primo episodio introduttivo, adesso ci addentriamo finalmente nel vivo della storia. Catturato dalla TVA (Time Variance Authority) e convinto a prestare i suoi servizi per avere salva la vita, Loki si ritrova a indagare su una misteriosa Variante che minaccia l’ordine prestabilito degli eventi che si succedono lungo la Sacra Linea Temporale.
Per informazioni più dettagliate su quanto è accaduto finora, vi rimandiamo alla nostra recensione del pilot di Loki e ricordiamo che Loki vi aspetta ogni mercoledì su Disney+.
Una serie che si regge sulle performance attoriali
Trascorriamo buona parte dell’episodio in compagnia di Loki e dell’agente Mobius, che si ostina a cercare l’aiuto dell’asgardiano, nonostante l’atteggiamento dubbioso dei dirigenti della TVA, che (giustamente) ripongono ben poca fiducia in un villain capace delle peggiori malefatte. La chimica tra i due personaggi è evidente, questa volta ancora più scoppiettante e carica di battute sottili, sarcastiche. Da un lato Owen Wilson, nei panni di un funzionario che crede ciecamente nella causa che gli è stato detto di difendere, dall’altro Tom Hiddleston, completamente a suo agio nell’iconico ruolo che l’ha portato alla conoscenza del grande pubblico. Un eroe e un cattivo, un fedele credente e un ateo consacrato alla brama di potere. Mobius non è uno stupido e non si fa prendere in giro con eccessiva facilità dal dio dall’inganno, cosa che rende più affascinante il rapporto tra loro. Si può dire che le due performance attoriali, da sole, siano in grado di attrarre l’audience e reggere il peso dell’intera trama, che procede forse un po’ a rilento. Al termine del secondo episodio, infatti, si vorrebbe aver scoperto e visto di più di quanto ci viene mostrato.
Faccia a faccia con sé stesso: Lady Loki
Sul finale dello scorso episodio, Loki ha scoperto di essere sulle tracce di una versione alternativa di sé stesso. La Variante tanto temuta fa capolino proprio nei primi minuti di questa seconda puntata: sulle note di Holding Out For a Hero, la vediamo agire nell’ombra e mettere fuori gioco uno dopo l’altro gli uomini della TVA che la inseguono, senza mai mostrare il volto e usando i tipici poteri di Loki. Dobbiamo attendere tutta la prima parte dell’episodio perché il nostro Loki capisca il modus operandi della Variante: il suo trucco è nascondersi in mezzo alle varie Apocalisse che si verificano nel corso della storia, così da rendersi introvabile ai sofisticati macchinari della TVA, tuttavia il suo intento resta davvero poco chiaro.
Il faccia a faccia tra i due Loki avviene sul finale. A dire il vero, si tratta più che altro di un dialogo, in cui “l’originale” tenta di carpire informazioni dalla Variante. Abbiamo già notato nel pilot come la serie tenda a privilegiare la parola a discapito dell’azione da cinecomic (dopotutto, il protagonista dello show è un astuto truffatore, abile nei raggiri più che negli scontri corpo a corpo; pensiamo che è morto tentando di uccidere Thanos con un coltellino). La rivelazione conclusiva ci mostra per la prima volta Sophia diMartino nei panni di Lady Loki, come l’hanno subito ribattezzata i fan (nei titoli di coda compare come “Variante”), una versione al femminile del dio asgardiano.
È così che nasce il multiverso?
Ai tempi di WandaVision, si pensava sarebbe stata Wanda Maximoff a dar vita al multiverso nel MCU. Stando a quanto abbiamo potuto vedere in Loki, invece, è plausibile che sia la Variante nemica della TVA a crearlo. Il piano da lei messo in piedi, infatti, fa sì che siano generate nuove e molteplici timeline che fuoriescono Sacra (e unica) Linea Temporale, rovinando così l’immenso lavoro dei tre Custodi del Tempo e della TVA. Loki si getta nel portale in cui scompare la Variante, forse a caccia di risposte, forse desideroso di stringere alleanza con lei, tradendo in ogni caso le aspettative e la fiducia di Mobius. Alla fine, Lady Loki sarà davvero il villain della storia? Oppure è l’eroina, come ci suggerirebbe la colonna sonora scelta per il suo ingresso in scena in questo secondo episodio? I Custodi non sono mai apparsi di persona nello show, ma quel che è certo è che sono abbastanza contrari al libero arbitrio (il che non li rende molto democratici). Lo stesso Loki mette in guardia Mobius: “nessun cattivo è mai veramente cattivo e nessun buono è mai veramente buono”, lasciando presagire un ribaltamento dei ruoli.
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