C’è amore nell’aria, o almeno così sembra. Il 14 febbraio – in onore di San Valentino – è uscito in sala Marry Me, il nuovo film con Jennifer Lopez e Owen Wilson, diretto da Kat Corio. Il film è l’adattamento su grande schermo dell’omonima graphic novel di Bobby Crosby e fin dall’uscita del trailer ha smosso l’opinione pubblica. Andiamo, però, a capire cosa potremmo aspettarci da Marry me più nel dettaglio.
Marry Me è una rom-com vecchio stampo
Jennifer Lopez non è una novellina in campo di rom-com (romantic comedy) ed è preparata a trame che riguardano matrimoni scoppiettanti, una fra tutte Prima o poi mi sposo (2001). Nei primi anni 2000, infatti, il genere delle rom-com aveva avuto un grandissimo successo e uscivano in sala i film dalle trame più disparate. Marry Me cerca di riprenderne le fila e ce ne offre una versione moderna: la trama è più o meno la stessa, ma vengono aggiunti i talk show, i social network, gli adv…
In breve, Jennifer Lopez in Marry Me interpreta una sorta di suo alter ego, Kat Valden. Kat – non si capisce se obbligata dall’ufficio stampa o meno – annuncia di voler celebrare il suo matrimonio con il cantante Bastian durante un concerto, davanti a una folla gremita di fan, in diretta su tutte le piattaforme social. Non sembra esattamente entusiasta, ma giunto il grande giorno ecco che sale sul palco e inizia il concerto. Prima che la cerimonia inizi, il suo manager (un John Bradley appena uscito da Game of Thrones) le rivela che il suo dolce futuro marito è stato scoperto mentre la tradiva con la sua assistente: scioccante.
Ancora più scioccante, in un plot-twist degno di qualsiasi fanfiction, lei decide di sposare letteralmente il primo che passa, ovvero Charlie Gilbert (Owen Wilson). Charlie è un padre single, un insegnante di matematica, con un telefono appena uscito dall’anteguerra, che è stato trascinato lì dalla figlia e dall’amica lesbica: insomma, un uomo-cliché. Chiamato sul palco – essendo l’uomo galante che soccorre la donzella – va in soccorso di una Kat palesemente sotto shock e accetta di dire il fatidico sì.
Notting Hill chiede il divorzio
La ragazza famosa si innamora – senza che nessuno se lo aspettasse – del ragazzo dolce e galante di periferia. I due iniziano a conoscersi, a capirsi, ma lui percepisce che i loro mondi non riusciranno mai a congiungersi e preferisce allontanarsi. Purtroppo, la fama fa sì che lui la veda ovunque in ogni caso e alla fine lei torna da lui a chiedergli di tornare insieme. Ricorda qualcosa?
Come ciliegina sulla torta, prendete la famosissima frase “I’m just a girl standing in front of a boy, asking him to love her” e sostituitela con un cartello con “Marry me” scritto in penna – a richiamo di inizio film – e avete concluso i parallelismi.
Marry Me non vuole, ovviamente, essere una parodia dell’ormai classico Notting Hill ma ne ricalca gran parte della trama. Per distaccarsi un po’, essendo che la protagonista non è un’attrice ma una cantante, si è trascinati in una sorta di maxi concerto di Jennifer Lopez. Le canzoni sono tante e non tutte esattamente utili alla trama: un film musicale dove però molte musiche servono solo a occupare minutaggio.
Marry Me era proprio necessario?
Sono stati tratti diversi aspetti negativi, ma sono per lo più dovuti a strutture narrative ormai viste e riviste. Marry Me vuole dichiaratamente entrare in una specifica categoria leggera, senza troppe pretese, che ricalca cliché per offrire un po’ di spensieratezza allo spettatore. In questo senso, è riuscito nell’impresa e non è un brutto film.
Quando si va in sala si deve sapere a cosa si va incontro e se si è volontariamente andati a vedere una rom-com, questo film non può essere giudicato male, poiché rispecchia alla perfezione tutte le regole del genere, strappando qualche sorriso e sciogliendo un pochino il cuore. Non è certo un film di grande impatto, ma non era quello il suo intento. La visione è consigliata, a patto che si accetti il tema principale del film: una storia romantica che vuole far sognare anche se abbastanza irrealistica.
Che sia l’inizio di una nuova ondata di rom-com? Questo è tutto da vedere, ma intanto possiamo guardare Marry Me e domandarci: perché Jimmy Fallon, che qui interpreta sé stesso, sembra quasi avere sia la parte del villain, sia quella della spalla comica?
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