Per i bambini cresciuti negli anni Novanta, il nome Matilda riporta subito alla mente il film cult del 1996, con Danny DeVito e Mara Wilson. Un film che ha fatto sognare un’intera generazione, mostrando come la passione per la lettura e la voglia di riscattarsi potesse cambiare la vita di tutti, anche di una ragazzina non voluta dai propri genitori.
Il film era tratto da Matilde, un romanzo di Roald Dahl, autore per libri per bambini che ha costellato di storie la vita di tutti noi, insieme a La Fabbrica di Cioccolato e il GGG. Nel 2013 la storia trova nuova gloria: spopola a Broadway il musical Matilda, unendo la magia alla potenza del teatro e della musica. Portando a casa 5 Tony Awards, e una nomination a Best Musical: il musical diventa subito un cult.
Non poteva, a questo punto, mancare il nuovo adattamento cinematografico, basato sul musical di Broadway. In soccorso arriva Netflix, che lo porta nelle sale per alcuni giorni in cinema specifici, per poi rilasciarlo al grande pubblico nel giorno più importante dell’anno: il 25 dicembre.
Matilda The Musical di Roal Dahl: una bambina biricchina
Per chi non conoscesse la storia di Matilda, la trama è semplice. Venuta al mondo da due genitori inetti, Matilda (Alisha Weir) viene ignorata per gran parte della sua vita, tanto che si scordano di mandarla perfino a scuola. Impara tutto dai libri, di cui è follemente innamorata, della biblioteca itinerante di Mrs. Phelps e si diverte a fare scherzi a suo padre, per ripagarlo del trattamento freddo e violento a cui la sottopone.
Tutto cambia quando Ms. Honey (Lashana Lynch) viene a casa sua, proponendole di frequentare la scuola della città. Lì, Matilda troverà la sua nuova acerrima nemica, la preside Trinciabue (Emma Thompson), una donna austera e irruenta, decisamente inadeguata al compito di educare bambini.
Matilda dovrà imparare ad affrontare la Trinciabue e scoprire il motivo per cui nessuno riesce a imporsi su di lei. Sebbene sia sola una bambina, non si lascia buttare giù dalle difficoltà, ma combatte con tutta se stessa per portare giustizia nella sua vita.
even if you’re little you can do a lot, you musn’t let a little thing like “little” stop you
La trama è tanto semplice quanto importante e la recitazione magistrale di tutto il cast, ma soprattutto della protagonista e di Emma Thompson, è ciò di cui avevamo bisogno di questo Natale. Gli attori portano sullo schermo dei personaggi ben costruiti, attraverso dialoghi ben strutturati. Perfino gli archetipi più caricaturali portano con sé qualcosa di nuovo, sia grazie alla sceneggiatura che alla bravura degli attori. Il tutto risulta naturale e ben calibrato, dato dalle forti convinzioni che tutti portano in scena e per cui si continuano a scontrare.
La fiaba che incanta questo Natale
Non poteva esserci data migliore che Natale per rilasciare Matilda The Musical di Roal Dahl sulla piattaforma e Netflix ne era consapevole. I pochi giorni in cui il film è stato distribuito in alcune sale inglesi hanno mostrato come già una fetta di pubblico fosse sia interessato che ammaliato dall’adattamento cinematografico di un musical fortemente amato nella sua versione teatrale.
Il giorno di Natale porta in sé tanta magia e per un giorno possiamo permetterci di tornare ad essere bambini. Sebbene il musical sia un genere – almeno in Italia – poco esplorato o apprezzato, la magia di questo film ha superato tutti gli ostacoli. Adulti e bambini non possono far altro che stare ad osservare, incantati dalla fotografia e dalla sceneggiatura magistrale, insieme alla vera magia che Matilda riesce a compiere.
Una storia che trascende le generazioni
Affrontare la Trinciabue, superiore cattivo e ingiusto, è un tema vivido sia per un bambino che per un adulto. La telecinesi che Matilda riesce pian piano a controllare non è certo cosa da tutti, ma è per questo che intorno a lei si sviluppa un ensemble di bambini semplici e volenterosi che, grazie al suo esempio, imparano ad affrontare il nemico con le loro sole forze.
Di incomparabile bellezza, sono le sequenze che riguardano Bruce, il più debole del gruppo spaventato a morte dalla Trinciabue. Un bambino paffuto della piccola combriccola di Matilda che si macchia del gravissimo peccato di rubare una fetta di torta al cioccolato della preside. Ancora gli incubi causati da quella scena ritornano alla mente di ogni bambino degli anni Novanta e in questo caso non viene data pietà per Bruce: non deve solo finire la suddetta torta da solo, ma viene aggiornata con tre diversi piani, decorata con altrettanto cioccolato. E mentre i bambini lo incoraggiano, con una coreografia divertente e colorata, il poveretto compie l’impresa, trovando la forza solo nella consapevolezza del battere la Trinciabue con la sua stessa crudeltà.
La preside è l’esempio massivo del bullo infantile che trova sicurezza nelle sue stesse regole e in un passato di glorie ormai abbandonato, sentendosi in pace solo nel porre lo stesso disagio verso i più deboli. Un archetipo che possiamo trovare anche nella realtà, sia da piccoli che da adulti, e la sua disfatta porta ad una giustizia poetica che travolge ognuno di noi.
Revolting children in revolting times
Mai sottostimare il potere dei bambini, soprattutto quando seguono ideali e sogni impavidi. Sono loro i protagonisti che cambiano il mondo. Un modo magico, uscito da una fiaba che trasporta tutti in uno spettacolo meraviglioso. Il regista Matthew Warchus (Pride) e lo sceneggiatore Dennis Kelly (autore del musical originale) riescono a portare sullo schermo un’opera che richiama la cultura colorata ed eccentrica degli anni Novanta, il degrado di una scuola infernale, la bellezza amena della natura delle campagne inglesi.
I desideri e le azioni dei bambini e le canzoni che accompagnano la trama sono abbinate a rese visive straordinarie. Un richiamo forte, soprattutto nelle prime scene, alla forma teatrale omaggia il prodotto originale, mentre il mood che tutta la fotografia ci propone ci riporta alla mente le strabilianti stranezze de La Fabbrica di Cioccolato (2005). Provare per credere, Matilda The Musical di Roal Dahl è un’opera ben fatta, confezionata con i migliori ingredienti per portare una torta – magari di cioccolato – finemente cucinata agli spettatori.
“We’re told we have to do what we’re told, but surely sometimes you have to be a little naughty. Just because you find that life’s not fair, it doesn’t mean that you have to grin and bear it”
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