Splendore e vigneti. Un antico château immerso nella Napa Valley, ristrutturato e all’avanguardia con una sala per il montaggio e un archivio personale zeppo di tesori: le sceneggiature per The Cotton Club e Jack and The Outsiders; la partitura scritta per Dracula di Bram Stoker; il materiale di ricerca per Il padrino parte III. Insomma, Francis Ford Coppola non si è fatto mancare nulla in questi quasi 50 anni da quando ha diretto Il Padrino nel 1972, tenendosi in disparte dal luccicante mondo di Hollywood – che lo ha espulso più di qualche volta.
“Ho fatto quello che volevo fare e ho anche fatto un sacco di soldi”: Coppola, il vino e i film
A 82 anni, Coppola gira per la sua immensa proprietà guardandosi intorno, Il cinema prima e il vino poi hanno costruito il suo impero.
Quella che era cominciata come una passione per il vino è via via diventata sempre più una carriera, un’attività da far prosperare, lì a Inglenook. Nonostante, infondo, lui sia solo un ragazzo: “non ho fatto quello che ho fatto nella mia vita per fare un sacco di soldi. Ironicamente, ho fatto quello che volevo fare e ho anche fatto un sacco di soldi.”
Ma la verità è che il regista statunitense – fra una battuta e l’altra – ha diretto alcuni dei più importanti e grandi film mai realizzati, rimasti nella storia del cinema ed arrivati fino a noi oggi.
“Sono un regista di seconda categoria di prima categoria” commenta scherzando su se stesso, peccato che sia difficilissimo credere una cosa simile, dal momento che ha vinto ben 5 Oscar a 36 anni, sei Golden Globe, due volte Palma d’oro e premio della British Academy e averci lasciato Il padrino (1972), La conversazione (1974), Il padrino parte II (1974), Apocalypse Now (1979), e Il padrino parte III (1990) – solo per citare alcuni dei suoi grandi successi.
Ed è proprio Il Padrino ha segnare un punto di svolta: oggi, nel 50esimo anniversario, Coppola spiega il suo difficile rapporto con il film. “Quel film mi ha rovinato, nel senso che ha avuto così tanto successo che tutto quello che ho fatto è stato paragonato ad esso”. Impossibile dimenticare la colonna sonora o alcune battute come “gli farò un’offerta che non potrà rifiutare” o ancora “gli amici tieniteli stretti ma i nemici ancora di più”.
Cosa aspettarsi da Megalopolis, un film lungo 40 anni
Però è su un altro progetto che Coppola sta investendo tutto se stesso da 40 anni: Megalopolis. Un progetto che definire ambizioso è dire poco, dai costi esorbitanti – il regista stima che serviranno circa 120 milioni di dollari per la sua realizzazione e che sarà lui a metterli in gran parte – e dalla trama così complessa che è difficile riassumerla in poche parole. Ma Coppola ci prova lo stesso: è una promessa. Il film della vita che tutti vanno a vedere almeno una volta l’anno per riflettere.
La domanda è una sola e su di essa è costruito l’intero film: la società in cui viviamo è la sola possibile? È una storia d’amore che è anche un’indagine filosofica sulla natura dell’uomo, il tutto ambientato a New York, ma una New York intrisa di echi dell’antica Roma, una megalopoli senza tempo, reduce da un disastro che ha devastato tutto.
Riprova più volte a spiegare di cosa tratti il suo film quell’uomo dagli occhi scuri e la barba bianca:
Una donna è divisa tra la fedeltà a due uomini. Ma non solo due uomini. Ogni uomo porta con sé un principio filosofico. Uno è il padre che l’ha cresciuta, che le ha insegnato il latino in grembo ed è devoto ad una visione molto più classica della società, il tipo di visione di Marco Aurelio. L’altro, che è l’amante, è il nemico del padre ma è dedicato ad una visione molto più progressista: “Saltiamo nel futuro, saltiamo oltre tutta questa spazzatura che ha contaminato l’umanità per 10.000 anni. Troviamo quello che siamo veramente, che siamo una specie illuminata, amichevole e gioiosa”
Un film molto personale davanti al quale in molti storcono il naso, ma è il sogno di Coppola e lui ha intenzione di realizzarlo da solo. Stando ad alcune indiscrezioni il regista americano avrebbe già contattato tre big di Hollywood: Cate Blanchett, Forest Whitaker e Oscar Isaac. Ma dovrebbero entrare a far parte del cast anche Jon Voight, Zendaya, Michelle Pfeiffer, Jessica Lange e James Caan.
Coppola riuscirà a realizzare il suo sogno? E questa domanda racchiude tutto il paradosso della sua carriera: un regista che per tutta la vita ha aspettato di riuscire a fare i suoi film, piuttosto che quelli degli altri.
Dico sempre ai miei figli, come a Sofia: lascia che i tuoi film siano personali. Rendeteli sempre il più personali possibile perché voi siete un miracolo, il fatto che siate vivi. Allora la tua arte sarà un miracolo perché riflette cose di qualcuno che non c’è nessun altro così. Mentre se fai parte di una scuola o “Sì, farò un film della Marvel, e questa è la formula e l’ho capita e farò del mio meglio”, certo avrà ancora la tua individualità, ma come arte, fai quello e fai qualcos’altro. Ma se hai intenzione di fare arte, lascia che sia personale. Lascia che sia molto personale per te.
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