Darren Aronofsky è un evangelista. Diffonde il Verbo, lo complica e lo risolve, lo eclissa per restituirgli la Luce. Se in Noah (2014) raccontava l’Eden dell’Antico Testamento, l’incontro dell’uomo e della donna, il peccato e il diluvio universale voluto dal Creatore, Mother! (2017) è l’opera di un demiurgo che plasma e disegna la realtà quotidiana di ogni artista, condensata nell’impossibilità egoistica di concedere amore senza pretenderne in cambio uno carnale con cui nutrire il proprio genio.
Come un poeta con la sua Creatura intellettuale, Madre offre il figlio all’indelicato tocco dell’uomo, vile, corrotto, ferino. Con pennello sacrilego e riverenza all’origo, il regista affresca la Γένεσις (genesis) conferendo dignità estetica al morbo, all’epidemia peccaminosa di cui la folla, avida e indigente, si fa personificazione. Esorta l’umanità alla comprensione del peccato originale, riducendo ai minimi termini La Storia del mondo: Lui, lei, il Paradiso, l’odio, l’amore, la ciclicità.
La genesi umana nel volto di Madre Terra
Lui (Javier Bardem), il poeta in cerca di ispirazione, e lei (Jennifer Lawrence), la madre, vivono isolatamente in una casa in fase di restauro dopo un incendio che ha distrutto ogni cosa. Quando nella casa irrompe un medico (Ed Harris), l’equilibrio è compromesso. La sensualità prorompente dell’intruso e di sua moglie (Michelle Pfeiffer), la furibonda gelosia dei loro figli (Domhnall e Brian Gleeson), l’ostilità di fanatici invasori profanano la Casa, un focolare – allegoria del mondo – che Madre tenta vanamente di proteggere.
Mother! è un grido disperato
La sottrazione evoca, sussurra e congiunge. La Terra, violata dall’uomo tiranno – forte di un privilegio contro-natura – è una Donna, gravida d’Amore quanto madre d’Odio. L’Eden è una casa che fluttua nel candore primigenio. Lui, il Creatore, il Padre d’ogni cosa – genio e custode – accoglie il maligno, nido di storie e di idee, gode del bene – solo se riflesso -, seduce e ghermisce le menti di chi, per Lui, sacrifica il dono della vita.
Ispirato da Madre, come un aedo canta in versi l’origine dell’universo, dei suoi indigeni, e riserva a Lei sola – senza nome – la missione di scongiurare il vizio, di ordinare l’eccesso. Nell’allegoria biblica di Aronofksy, Jennifer Lawrence incarna Madre Terra, Javier Bardem il Creatore: costruire la Casa per edificare il Paradiso, esiliare i peccatori (Adamo, Ed Harris; Eva, Michelle Pfeiffer; Caino, Domhnall Gleeson; Abele, Brian Gleeson), concepire il frutto del seno Gesù Cristo e sacrificarlo nella Comunione fagocitante della folla – questa la Genesi del male che Mother! volgarizza ed eternizza come condizione d’esistenza dell’essere umano, corrisposta dall’incessante, confidente sforzo creativo di Dio. La Terra è una madre senza nome, una casa distrutta e ricreata dal Creatore: “I am I, you were home”.
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