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Occhiali Neri: il deludente ritorno di Dario Argento

5 minuti di lettura

Suspiria, Profondo Rosso, Phenomena, Il gatto a nove code. Sono solo alcuni dei titoli di film horror e gialli firmati dal maestro Dario Argento, che negli anni ’70/’80 ha segnato l’inizio di una nuova era, influenzando il cinema di tutto il mondo con le sue tecniche registiche e la fotografia generatrice di incubi. Dopo 10 anni di silenzio, l’annuncio del nuovo film del maestro, Occhiali Neri, ha fatto vibrare i nostri cuori, nella speranza che Argento fosse rientrato nel cinema per dare nuovamente freschezza al genere. Purtroppo non è stato così.

Occhiali neri: un titolo un po’ troppo dichiarato

Già dalle prime scene, il titolo Occhiali neri viene giustificato dalla protagonista Diana, un’escort di lusso determinata e avvenente che, durante un’eclissi solare, comincia ad indossare gli occhiali da sole. L’espediente, utilizzato in tutto il fil, pecca già di banalità, come se si volesse giustificare a qualsiasi costo la scelta del titolo.

L’evento scatenante di Occhiali Neri è l’incontro di Diana con uno spietato assassino che sta uccidendo chi fa lo stesso mestiere della ragazza. Diana quindi fugge in auto, ma si scontra con quella di una famiglia cinese, uccidendo i due adulti e lasciando inerme il figlio Chin, mentre lei perde la vista. Piena di sensi di colpa, Diana dovrà imparare a prendersi cura di se stessa e della sua cecità, mentre la paura che il maniaco torni a darle la caccia si fa strada dentro di lei.

Un giallo senza indagini

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Alcuni tocchi da maestro, come solo Dario Argento ha saputo fare nel cinema del passato, permettono di intravedere dei movimenti del killer, senza però riuscire ad accrescere la curiosità sulla sua vera identità. La mancanza di una intreccio narrativo e l’assenza assoluta di indagine non permettono poi di entrare nel mood di un thriller d’effetto.

Lo spettatore è così trascinato semplicemente nella storia drammatica di una donna che ha perso la vista e prova a prendersi cura del bambino a cui ha accidentalmente ucciso i genitori, mentre impara a tornare autonoma. In Occhiali Neri, l’assenza quasi totale di ulteriori omicidi comporta quindi un calo di tensione, che non riesce quasi più a crescere lungo la narrazione, spegnendo ogni emozione.

Note di musica e montaggio

La musica è sempre stata una componente importantissima nei film del maestro, e anche in Occhiali Neri risulta essere di qualità. La colonna sonora incalzante di Arnauld Rebotini riesce a catapultarci direttamente negli anni d’oro del cinema giallo italiano, donandoci buone aspettative già dai titoli di testa. Si tratta di una musica asfissiante, che non lascia fiato, come Dario Argento ha sempre voluto portare sul grande schermo.

Lo stesso entusiasmo non affiora dal montaggio di Flora Volpelìere che, con le sue entrate e uscite dal nero quasi in ogni scena sembra riportarci al cinema degli albori degli anni ’20, dimostrando purtroppo di non riuscire ad accompagnare la rodata esperienza registica di Dario Argento, al quale non si può non riconoscere nuovamente l’estro assoluto.

Un’eclissi sul nome del maestro

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Con la sua eclissi solare iniziale, Occhiali Neri fa presagire qualcosa di mistico, etereo, come solo l’arte di Argento ha saputo portare al cinema, donando nei suoi anni d’oro un’esperienza immersiva per gli occhi davanti a ogni omicidio che portava sullo schermo. Questa volta il killer è fiacco, monotono, e con un movente… che non è un movente!

Banalizzato anche questo aspetto, per Dario Argento non resta che accettare che il suo nome continuerà ad essere macchiato dall’idea diffusa che il suo estro sia ormai sfumato insieme ai suoi grandi capolavori. Questi resteranno e faranno ancora scuola a chiunque voglia immergersi nella grande avventura di creare un film su eredità del maestro. Tuttavia, Occhiali Neri per noi è un no.

Siamo Saverio e Tina, due ragazzi cresciuti con la passione dell'horror in tutte le sue forme. Viaggiando tra libri, fumetti e cinema, siamo arrivati a creare una pagina in cui parliamo di orrori reali e di finzione, di tutte le arti che riguardano o trattano il genere, provando ad esplorare ogni lato e costola di questo genere che amiamo tanto, condividendo questa passione con tutta la community che abbiamo creato negli anni.

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