fbpx
only murders in the building 3

Only murders in the building 3, Paul Rudd e Meryl Streep aprono le danze di una spettacolare terza stagione

5 minuti di lettura

Dopo averci lasciati per quasi un anno con il fiato sospeso, ecco che Only murders in the building 3 debutta su Disney+: una nuova sfavillante stagione, settimana dopo settimana, ci svelerà quali segreti si celano questa volta tra le mura dell’Arconia. I primi due episodi, disponibili a partire dall’8 agosto, rappresentano un primo atto interessante, già ricolmo di colpi di scena e grandi nomi. Chissà se anche la terza ciambella uscirà con il buco!

I primi atti(mi) teatrali di Only murders in the building 3

only murders in the building 3 steve martin selena gomez martin short

Dopo un anno di realizzazione personale trascorso tranquillamente, off-camera, l’insolito trio si riunisce a Broadway: Mabel tra il pubblico, Oliver sul palco e Charles alla regia. Ma, proprio come la signora Fletcher, crimini e misteri sembrano non riuscire proprio a stare lontano dai nostri protagonisti.

L’attore Ben Glenroy (interpretato da Paul Rudd) è disteso sul palco. Il sangue, ancora una volta, accende i riflettori su un nuovo omicidio che già dall’inizio sembra più fitto che mai. La nuova stagione di Only murders in the building, fin dai primi istanti, sembra promettere un grande spettacolo. Ma non stiamo parlando solo di enigmi e crimini irrisolti.

Infatti sembra essere proprio il teatro il grande protagonista di questa terza stagione. Già dai primi due episodi respiriamo un’aria carica di artificioso esibizionismo: le scenografie si riempiono di dettagli barocchi e ampollosi che si sposano perfettamente con l’architettura neo rinascimentale dell’Arconia. Non mancano nemmeno meta-teatrini jazz, intermezzi musicali e tragedie consumate dietro le quinte. Lo stile broadwayano e vagamente decadente di Charles si fa strada in questi primi minuti, confermando un sentore di spettacolarità che era stato sottilmente anticipato dalle stagioni precedenti.

Cosa aspettarsi da Only murders in the building 3?

only murders in the building 3 paul rudd steve martin

In una seconda analisi, più emblematica, Only murders in the building ha sempre narrato le proprie storie con l’aiuto delle arti più nobili e tradizionali, rivisitandole nella forma e sfruttandole come espedienti narrativi votati alla scoperta di dettagli nascosti. Durante la prima stagione viene indagato innanzi tutto il mondo dei podcast, ovviamente. Molteplici, però, sono anche i richiami all’universo musicale, dalla partecipazione del cantante Sting, al ruolo di rilievo che viene riservato a Jan e al suo fagotto. Viene persino sperimentato il contrasto più azzardato, tramite un episodio interamente muto.

Nella seconda fortunata stagione di Only murders in the building, invece, vengono impiegati soprattutto richiami alle arti visive. Cara Delevigne interpreta un’enigmatica gallerista che condivide con Mabel la passione per l’arte, mentre qualche piccolo spazio viene dedicato al cinema e alla televisione grazie alla storia di Oliver e alla nuova inquilina dell’Arconia, Amy Schumer. Inoltre non dimentichiamo che l’intero mistero della morte di Bunny ruota intorno a un vecchio dipinto di un’artista scomparsa.

Giunta al suo terzo rinnovo, Only murders in the building, promette di sorprendere ancora una volta, dedicandosi ad una teatralità che non è stata ancora esplorata fino in fondo dalla Serie. Con lo stile tipicamente stuzzicante a cui ci ha abituato questa produzione, la macchina da presa si insinua, curiosa e indagatrice, tra meandri e anfratti, luoghi e personaggi, accompagnata da una scrittura incalzante che svela nuovi particolari e sonda nuove possibilità.

Due star… ingombranti?

only murders in the building 3 meryl streep martin short

La Serie comedy-mistery della 20th Television, per adesso, sembra non averne sbagliata una. Con la nuova stagione alle porte, però, si rinnova ulteriormente, arricchendosi di un cast decisamente degno di nota, uno stile rinnovato e inaspettate ambientazioni da scoprire.

Più che sfavillante il debutto di Meryl Streep, semplicemente perfetta nei panni di Loretta, attrice non più giovanissima ma al suo primo importante incarico. Anche Paul Rudd, altro elefante nella stanza, conquista e diverte nei panni del morto della stagione, che nonostante la preannunciata fine occupa un minutaggio davvero importante all’interno dei primi due episodi.

I due attori, indiscusse punte di diamante di Hollywood, si accaparrano l’occhio di bue sul palcoscenico dell’Arconia, incantandoci e facendoci perdere di vista i nostri tre protagonisti che per il momento sembrano relegati al ruolo di comparse all’interno della loro stessa storia. Un dettaglio trascurabile questo, se sarà seguito da una presa di posizione più decisa e meno frettolosa nel corso dei prossimi episodi.


Seguici su InstagramTik TokTwitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Classe 1996, laureata in Filosofia.
Aspirante filosofa e scrittrice, nel frattempo sognatrice e amante di serie tv, soprattutto comedy e d'animazione. Analizzo tutto ciò che guardo e cerco sempre il lato più profondo delle cose. Adoro i thriller psicologici e i film dalla trama complessa, ma non disdegno anche quelli romantici e strappalacrime.
Pessimista cronica e amante del dramma.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.