Rebecca Hall, classe 1982, dopo essersi affermata come attrice in varie produzioni fin dal 2006 (Iron man 3, Transcendence, Godzilla vs. Kong) esordisce alla regia con il film Passing – Due Donne. La première del film è avvenuta al Sundance Film Festival del 2021, la distribuzione poi è stata affidata in streaming a Netflix, si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo della scrittrice Nella Larsen.
È interessante notare la natura tutta al femminile di questa produzione: scrittrice, regista e le due bravissime attrici protagoniste, Tessa Thompson e Ruth Negga.
Alla riscoperta della propria identità
Passini-Due Donne tratta i temi del razzismo e dell’amicizia in maniera profonda e delicata grazie all’ottima interpretazione delle protagoniste e di tutto il cast.
Irene e Clare sono due donne di colore; si ritrovano dopo tanti anni e la prima quasi non riconosce la seconda, perché si sta facendo “passare” per una donna bianca. Il termine passing del titolo indica proprio questo: persone di colore che si fingono bianche, quando possono farlo per via della pelle non troppo scura.
Clare cerca solo di agevolare la propria esistenza, dato che il film è ambientato nella Harlem degli anni ’20: un tempo e luogo in cui il razzismo era un grosso problema, decisamente una situazione non facile per le persone di colore.
Clare si spaccia per una donna bianca e sposa un uomo bianco che non solo non sa nulla della vera natura di sua moglie, ma addirittura odia i neri senza averne mai conosciuto neanche uno.
Per questo motivo, quando Clare gli presenta Irene, lui le parla senza nemmeno rendersi conto che lei è una donna di colore.
Dopo l’episodio Clare decide di riallacciare i rapporti con l’amica, perché le mancano le sue radici, le manca sentirsi parte di una comunità e le pesa sempre più continuare a vivere una vita di menzogne.
Irene è turbata dalla situazione, ma felice di avere ritrovato una cara amica con la quale instaura un rapporto teso ma profondo. Clare, entusiasta di reintegrarsi nella sua comunità, è brillante e carismatica, piace a tutti: proprio per questo motivo Irene comincia a preoccuparsi.
La donna che aveva rinnegato le sue radici per opportunismo (si parla spesso di soldi, ad esempio) ora vuole tornare in comunità come se nulla fosse e sta cercando di insinuarsi nella vita di Irene seducendone il marito, i suoi amici e cercando quasi di prendere il suo posto nella comunità stessa.
Uno stile ricercato e funzionale al contenuto
Passing-Due Donne è girato in un bellissimo bianco e nero, scelta evidentemente dettata dal tema trattato.
Non è un caso che il primo incontro tra le due donne sia ambientato in una sala da pranzo molto chiara, brillante, dove domina il bianco che è anche il colore del vestito di Clare. Siamo in una zona in, un albergo elegante in cui Clare alloggia con il marito e Irene si sente un po’ in soggezione. Per questo motivo viene spesso inquadrata dall’alto e il suo sguardo è coperto dalla tesa del cappello, a sottolineare la sua insicurezza.
Il gioco di luci e ombre, di bianchi e neri, è sottile e raffinato, tanto da mostrare la casa di Irene con una luce più cupa, dove domina l’arredo di legno, in contrasto con l’albergo di inizio film. Anche l’abito di Clare cambia e diventa nero quando lei simbolicamente “torna alle origini” andando a trovare Irene a casa sua.
Il lavoro sulla fotografia e sulle luci è molto curato, i volti vengono illuminati a volte in contrapposizione (uno chiaro o uno scuro) e a volte in sintonia (quando i sentimenti di amicizia e nostalgia si fanno piu intensi).
La stessa cura si nota per le scenografie e i costumi.
Curiosa la scelta del rapporto di aspetto 1,33:1 , un formato sostanzialmente quadrato che stilisticamente richiama il film muti dei primi del ‘900, epoca in cui è ambientato il film.
Ovviamente questa forte presa di posizione riduce in parte la forza di alcune carrellate orizzontali che seguono i percorsi dei personaggi lungo la strada fuori dalla casa di Irene.
Non è presente una vera e propria colonna sonora, la musica compare solo a metà film ed è una musica diegetica (musica la cui fonte sonora è all’interno di Passing – Due Donne, in questo caso una jazz band in un locale). Da quel momento comparirà più volte lo stesso tipo di musica, ma in maniera delicata e per brevi momenti.
Molto curata la composizione spesso asimmetrica delle immagini, mentre appare un po’ gratuito e fuori luogo l’utilizzo ripetuto del fuori fuoco.
Due Donne ha un ritmo discutibile
Sono presenti alcuni difetti nel ritmo che a metà film si accentuano, facendo risultare il contenuto della trama un po’ noioso.
La regista è abile nel dirigere gli attori e nel costruire momenti intimi, ma la parte centrale risulta un po’ ripetitiva e allungata.
Il finale di Due Donne è molto bello, forse un po’ “telefonato”, come se, dopo aver atteso molto, lo spettatore venisse avvisato che finalmente si sta giungendo all’epilogo.
Nonostante questo cedimento, il film Passing – Due Donne è ben fatto, soprattutto se si considera che è un’opera prima; vedremo quindi come la brava Rebecca Hall si comporterà con le sue future produzioni.
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