Dopo il debutto su Disney+ con i primi due episodi della serie a fine dicembre 2023, Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo ha continuato il suo viaggio televisivo terminando l’avventura con il rilascio dell’ottavo episodio, il finale di stagione, il 31 gennaio. Tra colpi di scena e una buona dose di nostalgia, il Percy Jackson di Walker Scobell è riuscito a convincere?
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo, una riscrittura fedele
Tratta dall’omonima saga letteraria di Rick Riordan, la prima stagione di Percy Jackson è ispirata al primo volume, Il ladro di fulmini, e segue le vicende del dodicenne Percy (Walker Scobell) la cui vita cambia radicalmente dopo aver scoperto di essere un semidio, figlio di un’umana e del Dio Poseidone. Arrivato al Campo Mezzosangue, dimora di tutti i semidei, Percy si ritrova ad affrontare un’impresa insieme ad Annabeth (Leah Sava Jeffries) e a Grover (Aryan Simhadri), con lo scopo di salvare la Terra ed evitare una guerra tra gli Dei.
I primi due episodi già si erano dimostrati all’altezza del compito, ma i restanti sei ne sono la conferma. La fedeltà tra la carta stampata e gli otto episodi risulta essere una delle migliori caratteristiche di questa prima stagione, colmando quelle lacune che si erano create nelle trasposizioni cinematografiche del 2010 e del 2013 che, tra le altre cose, avevano contribuito alla cancellazione di un terzo lungometraggio. La mano di Rick Riordan, che qui fa anche da sceneggiatore, si fa sentire nei discorsi e nelle battute ripresi tali e quali dal romanzo Sono solo minime le differenze, e non vanno a nuocere al prodotto finale.
Chi è davvero Percy Jackson
Otto episodi che servono a raccontare quella che costituisce la prima impresa del figlio di Poseidone e i suoi amici e che vanno a plasmare l’identità del suo protagonista. Nonostante la breve durata degli episodi, in alcuni casi, vada a intaccare negativamente una parte del discorso narrativo, la caratterizzazione di Percy Jackson è comunque riuscita. La sceneggiatura lo mette in primo piano, presentandone paure, punti deboli e punti forti, e permettendo allo spettatore di entrare sin da subito in sintonia con il personaggio.
Adrenalina e nostalgia nel finale di stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo
Walker Scobell interpreta al meglio il suo personaggio, strappandolo dalle pagine del libro per portarlo in vita con le medesime caratteristiche e accontentando quindi i fan più fedeli della saga. Se da un lato però abbiamo un buon approfondimento di Percy, dall’altro lato alcuni personaggi vengono accantonati e poco sviluppati; è il caso di Annabeth Chase (Leah Sava Jeffries), che trova poco spazio all’interno di una narrazione in cui dovrebbe fungere da co-protagonista, ma anche di alcuni Dei, uno su tutti Ares (Adam Joseph Copeland), trattati solo superficialmente.
Nonostante i numerosi lati positivi presenti, non mancano quindi i lati negativi che vanno a scalfire quella che poteva davvero essere nel complesso un’ottima Serie TV. Molto spesso la transizione da una sequenza all’altra risulta essere troppo affrettata, cosa che fa perdere lo spirito del racconto. I difetti, nella loro totalità, non rendono la Serie meno godibile ma devono essere risolti nella seconda stagione se Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo vuole risultare ancora avvincente.
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo coinvolge e diverte, con una trama che si sviluppa più nel dettaglio rispetto ai due lungometraggi precedenti e che, nonostante si rivolga a un target prettamente adolescenziale, riesce a farsi apprezzare anche da un pubblico più adulto, pubblico che nella maggior parte dei casi è cresciuto con i libri di Percy Jackson e che attendeva da anni una trasposizione cinematografica o televisiva più accurata. L’azione si mescola quindi ad un pizzico di nostalgia per i fan di lunga data e getta una buona base per coloro che questa storia prima non la conoscevano.
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