Spoiler Alert è uscito al cinema il 1° Giugno, per la regia di Michael Showalter, e vede il nostro amato Sheldon Cooper (Jim Parsons) alle prese con una nuova storia d’amore, tratta dal romanzo autobiografico di Michael Ausiello (Spoiler Alert: the hero dies). Questo film pone il noto protagonista della sitcom The Big Bang Theory (creata da Chuck Lorre e Bill Prady) sotto la veste di attore drammatico. Ma Parsons sarà riuscito nell’impresa? Allerta spoiler: più o meno.
Una storia d’amore già vista (?)
Spoiler Alert vuole in qualche modo stupire lo spettatore, pur sapendo di star raccontando una storia d’amore drammatica che sa di già visto e sentito. Vediamo la coppia formata da Michael Ausiello (Jim Parsons) e Kit Kowan (Ben Aldridge) affrontare la lotta contro il cancro di quest’ultimo. Questa storia in sé non sembra poi così nuova, ma sa di “già sentito” a noi spettatori che siamo ormai abituati ai classici film drammatici che vedono una coppia al centro, e un ostacolo da affrontare, in questo caso un tumore, dove comunque la si metta il finale non sarà mai del tutto a lieto fine.
Difatti, il film cercherebbe di far smuovere, anche nell’animo più duro, qualche briciolo di commozione ed anche qualche lacrima ma fallendo nell’impresa. Perché per quanto siano lodevoli le interpretazioni dei protagonisti, sia quella di Parsons che quella di Ben Aldridge, e quelle dei comprimari, Sally Field (Mrs. Doubtfire, Forrest Gump), il tutto è troppo, per certi versi, ridondante e un po’ smielato. Quasi come fosse in qualche modo forzato.
Il protagonista, Michael Ausiello, fin da subito ci mette in guardia sul finale, che sì: non vogliamo dirvelo per correttezza, ma comunque lo si può intuire già dal trailer. Eppure, per quanto l’opera di Michael Showalter provi a porsi in una maniera del tutto nuova, innovativa, il film sembra in realtà non decollare mai veramente. Essendo tratto da una storia vera, basata sull’omonimo romanzo del vero Michael Ausiello, lo spettatore non potrà mai veramente mettere in dubbio l’autenticità delle vicende narrate né tantomeno la credibilità di alcuni momenti presentati nel film; poiché il tutto è stato visto ed esplorato con gli occhi del protagonista.
Ciononostante, Spoiler Alert comunque avrà un suo seguito, perlopiù da parte dei fan di Jim Parsons, che qui prova a togliersi la maschera e il ruolo del più noto fisico teorico della storia delle sitcom, ma distaccarsi dal ruolo che ti ha reso protagonista e famoso, e che si ha interpretato per diversi anni, è assai dura, se non impossibile per certi versi.
Spoiler Alert, una regia più da Serie TV che da cinema
Michael Showalter, reduce dal noto film Gli occhi di Tommy Faye (2022) che era riuscito a portarsi a casa due premi Oscar, miglior attrice protagonista a Jessica Chastain e miglior trucco, con questo film prova a cimentarsi in una storia d’amore strappalacrime che, però, di lacrime ne fa versare assai poche.
Va però lodato il suo tentativo di rendere frizzante e anticonvenzionale un film che si è solito fare con il classico modus operandi delle storie drammatiche, ovviamente per quanto riguarda l’aspetto registico del progetto. Perché Spoiler Alert ha una carta vincente, ovvero mischia più stili registici: quello della sitcom, quello della classica commedia d’amore in pieno stile Notting Hill, e quello di un cinema classico ma comunque elegante.
Bisogna dire che è proprio la regia di Michael Showalter a salvare Spoiler Alert dalla monotonia della classica storia d’amore di cui il finale risulta troppo telefonato. Perché, dove magari il ritmo pesato dai dialoghi e dall’interpretazione dei personaggi viene meno, lì Showalter sferza un colpo che dà una botta di vita all’intera opera, anche grazie a citazioni alle grandi Serie televisive americane.
Tutto questo nasce dal fatto che il protagonista Michael Ausiello scrive per una guida TV, ed ha una profonda passione per la serialità che lo hanno salvato dall’abisso quando era non appena un ragazzino. Perciò Spoiler Alert lo si può leggere volendo come “il cinema e le storie che ti salvano”; ma sarebbe forse un po’ troppo generoso come giudizio. No, forse è più giusto affermare che il film prova a dar voce ai momenti della nostra vita in cui il silenzio è il vero protagonista, che viene poi soppiantato dallo schermo della televisione o del cinema che prende vita. Non sappiamo poi però se ci salvi o meno dall’abisso. Quello sta a noi, singoli spettatori, deciderlo.
Lottare contro il proprio passato, l’esempio virtuoso di Jim Parsons
Di film che trattano la lotta contro un tumore, contro il cancro, contro una malattia migliori di Spoiler Alert ce ne sono eccome. Per esempio: Il mio piede sinistro (1989) di Jim Sheridan con Daniel Day-Lewis, Shine (1996) di Scott Hicks con Geoffrey Rush o il più recente A un metro da te (2019) di Justin Baldoni con Haley Lu Richardson e Cole Sprouse, quest’ultimo rivolto ad un pubblico estremamente più teen ma che comunque riesce nel suo intento.
Ma forse, Spoiler Alert soffre di un problema temuto dai più, ovvero il confronto con il passato e con i propri demoni. Abbiamo già citato il problema e della sfida che Jim Parsons si è dato nell’opera di Michael Showalter, così come quest’ultimo che ha voluto rispolverare e rinnovare un genere forse un po’ abusato dai produttori, vincendo però, nel suo campo, la sfida.
Perché purtroppo il cammino verso la proposizione del proprio io in una nuova versione, è lungo e tortuoso, e bisogna essere accompagnati da grandi nomi e da grandi storie. Ne sa qualcosa Leonardo DiCaprio che dopo anni è riuscito a non essere più rilegato in primis al fatidico ruolo di Jack Dawson, che gli aveva permesso di salire nell’olimpo dello star system hollywoodiano.
Attori come Jim Parsons – versatili e talentuosi, pronti ad attraversare generi cinematografici diversi – meritano la nostra fiducia. Parsons potrebbe tornare prima del previsto con un nuovo titolo. Allora, teniamoci pronti: potrebbe non bussarci alla porta tre volte come Sheldon Cooper in The Big Bang Theory.
Seguici su Instagram, Tik Tok, Twitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!