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Red Rocket

Red Rocket, immaturità e illusione nel nuovo film di Sean Baker

Una dark comedy sulle crepe sociali dell'America

7 minuti di lettura

A quattro anni di distanza dal grande successo il regista americano è tornato con il suo nuovo lungometraggio, Red Rocketpresentato nel 2021 a Cannes e a Roma e dal 4 marzo 2022 disponibile in alcune sale italiane. Sean Baker con Red Rocket estrapola i temi cardini della sua poetica come la sfera sessuale e le contraddizioni sociali del suo paese e le inserisce in una dark comedy con protagonista Simon Rex (Scary Movie), che oscilla tra la commedia e la tragedia per mostrare le crepe e le criticità della contemporaneità. 

Sean Baker prima di Red Rocket

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Una scena tratta da The Florida Project (2017)

Sean Baker è stato per molti anni un creativo sotterraneo. I suoi primi quattro lungometraggi, scritti, diretti e montati da lui, sono progetti indipendenti girati senza budget e con attori non professionisti, che però gli hanno permesso di farsi notare nell’ambiente cinematografico indipendente americano tramite numerose anteprime e candidature ai festival più underground.

La svolta arriva con il suo quinto film, Tangerine, girato interamente con iPhone 5s e che per le sue originalità tecniche e narrative viene selezionato al Sundance Film Festival 2015, l’occasione per mostrare la sua visione a un cinema diverso e ancora inesplorato. Importanti produttori e la A24 gli offrono immediatamente la possibilità di unire la sua particolare poetica a una struttura produttiva significativa, due milioni di dollari come budget e attori importanti come Willem Dafoe.

Dopo neanche due anni esce il bellissimo The Florida Project: viene presentato al Festival di Cannes 2017 ed è un successo incredibile tra critica e pubblico. Viene eletto da molte testate uno dei migliori film dell’anno e la candidatura agli Oscar per il miglior attore non protagonista ha reso il film e Sean Baker noto anche al grande pubblico.

Red Rocket: ritorni e sentimenti bugiardi

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Mikey e Strawberry in una scena di Red Rocket (2021)

Mikey Davis dopo una carriera ventennale nel mondo del porno dentro una Los Angeles luccicante e indimenticabile si ritrova senza lavoro ed è costretto a tornare a casa nella brutta e sporca Texas City. Si rifugia a casa della ex moglie, con cui legalmente però è ancora sposato, si mette la canotta e con la bicicletta inizia a gironzolare per il paese in cerca di un lavoretto o semplicemente qualcosa da fare per non restare in una casa dove non è il benvenuto e alla tv si seguono le elezioni del 2016.

Girovagando ritrova vecchi amici di scuola, la spacciatrice della città che gli permette di vendere in giro la sua droga e soprattutto un negozio di ciambelle, dove incontra la giovane commessa Strawberry (Suzanna Son). Mikey, che con le donne si sente ormai esperto, vede in quella bellissima ragazza non ancora maggiorenne la concreta possibilità di poter sfondare di nuovo nel mondo del porno.

Vuole farle da manager e portarla a Los Angeles, ma prima deve farla innamorare e conquistare il suo cuore. Furbo e manipolatore, Mikey inizierà a corteggiarla e a farla sentire unica, promettendole una vita diversa, lontana dalla straziante monotonia di una città immobile e senza opportunità. Il loro rapporto crescerà e si svilupperà lungo momenti assurdi, buffi e malinconici, fino a quando qualcosa non si intrometterà nei sogni della strana coppia. 

Il fallimento di una nazione secondo Sean Baker

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Una scena di Red Rocket (2021)

Il centro di Red Rocket è lo sfumato e complesso personaggio di Mikey Davis: bugiardo, meschino, disperato e bamboccione. Ha avuto il coraggio di lasciare una realtà immobile senza stimoli per inseguire il proprio sogno, però è costretto a tornare da dove è partito; simbolo di una parte di America che non accetta di restare chiusa in un luogo senza futuro, ma che poi si rivela incapace di staccarsi definitivamente da quelle radici così profonde.

Mikey deve abbandonare una vita sferzante e soddisfacente per tornare da una moglie che lo odia ma che è ancora innamorata dell’uomo sbagliato, da una suocera che fuma tutto il giorno e guarda trash in televisione, da amici e persone che secondo lui sono deboli e quindi perfetti da poter sfruttare a suo piacimento. Lui si sente al di sopra degli altri, non rendendosi conto, o forse non volendo ammettere, di essere uguale a tutti gli altri, di aver fallito e di essere dovuto tornare nel posto che ha ripudiato.

Red Rocket: ritratto di un’America in lotta con se stessa

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Suzanna Son in Red Rocket (2021)

Il personaggio di Strawberry è inserito perfettamente per evidenziare le illusioni e le ipocrisie dell’America contemporanea. Mikey vede in lei l’occasione per rinascere, per togliersi di dosso la colpa di aver fallito, per questo non si fa scrupoli a sfruttarla e usarla come semplice mezzo per il suo fine. Lei vede in lui la stessa opportunità: la possibilità di evadere da uno status quo stagnante che non permette il cambiamento, grande metafora di un’America che si cannibalizza, che lotta contro sé stessa e le sue contraddizioni sociali.

Red Rocket è la caduta di un uomo e di conseguenza di una nazione raccontata con una risata sferzante. È un film che non colpisce come il precedente, ma che conferma Sean Baker come uno dei creativi americani più bravi e geniali, capace di unire una sceneggiatura interessante, una regia sempre dinamica e innovativa e una poetica ormai chiara e inconfondibile


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Il cinema e la letteratura sono gli unici fili su cui riesco a stare in equilibrio. I film di Malick, Wong Kar Wai, Jia Zhangke e Tarkovskij mi hanno lasciato dentro qualcosa che difficilmente riesco ad esprimere, Lost è la serie che mi ha cambiato la vita, il cinema orientale mi ha aperto gli occhi e mostrato l’esistenza di altre prospettive con cui interpretare la realtà. David Foster Wallace, Eco, Zafón, Cortázar e Dostoevskij mi hanno fatto capire come la scrittura sia il perfetto strumento per raccontare e trasmettere ciò che si ha dentro.

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