Finalmente abbiamo una data, neanche troppo lontana. Il 26 Aprile, infatti, potremo rivedere un film sul maxischermo, in seguito all’accettazione da parte del Comitato tecnico scientifico delle proposte avanzate dal ministro della cultura Franceschini.
Tuttavia, si potrà tornare al cinema soltanto nelle zone gialle “rafforzate“, che torneranno appunto dal 26 Aprile. Inoltre, se rimarrà in vigore il coprifuoco delle 22, come pare dalle prime indicazioni che provengono da Palazzo Chigi, i cinema dovranno rispettarlo e non potranno proiettare i film a tarda sera.
Franceschini è riuscito anche ad aumentare la capienza del pubblico in cinema, teatri e sale da concerto, sia al chiuso che all’aperto, dal 25% al 50%, con una capienza massima di 500 persone al chiuso e 1000 all’aperto, nel rispetto delle norme anticontagio; quest’ultime, in particolare, consistono nell’aver effettuato un tampone – che deve risultare negativo 48 ore prima dell’ingresso in sala – o nel libero ingresso se vaccinati.
La Conferenza delle Regioni sta poi lavorando nel dettaglio a preparare un protocollo adatto ai cinema e teatri. La bozza del protocollo stabilisce, per ora: la riorganizzazione degli spazi, al fine di evitare assembramenti e mantenere un metro di distanza, ad eccezione di conviventi e componenti dello stesso nucleo famigliare; l’organizzazione di percorsi di entrata e uscita separati; l’utilizzo di mascherina, anche seduti, qualora non si possa mantenere il distanziamento di almeno due metri tra ogni spettatore; garantire l’igenizzazione e la pulizia dei locali, mantenendo aperte il più possibile porte e finestre.
Se da una parte il ritorno nelle sale sarà accompagnato da alcune complicanze, d’altra parte non possiamo che sorridere leggendo queste notizie che ci avvicinano di un piccolo passo alla normalità nelle sale e garantiscono una grande boccata d’aria ad un settore in grande difficoltà economica, come quello dello spettacolo. Molti film pronti ad uscire hanno infatti rimandato la data di uscita, complici le probabili perdite di gran parte degli incassi al botteghino, preferendo aspettare la riapertura dei cinema alle piattaforme streaming, unico mezzo che ha garantito visibilità ai film usciti in questo anno di covid.
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