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Rome Prisma Independent Film Awards, i vincitori di ottobre 2020

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8 minuti di lettura

Si è tenuta lo scorso 18 novembre la serata di premiazione riguardante i lavori selezionati per il mese di ottobre al Rome Prisma Independent Film Awards. Il festival, diretto da Marcello Di Trocchio (qui la nostra chiacchierata con lui), si è spostato a causa della pandemia da coronavirus su Twitch, dove mensilmente vengono proiettate e premiate opere provenienti da tutto il mondo. In qualità di media partner, abbiamo seguito l’evento e siamo qui per raccontarvelo.

I nominati e il vincitore della categoria Best Of Fest

Rome Prisma Independent Film Awards

La prima delle sei opere nominate ad essere presentata al Rome Prisma Independent Film Awards è stata Grandma’s House di Dante Jiayu Liu. Il protagonista è Raúl, giovane immigrato messicano che si trova negli Stati Uniti e non può tornare a casa a causa del lockdown. Una telefonata della nonna mentre lavora nel ristorante di famiglia e prepara da mangiare allo zio malato di coronavirus fa venire a galla la sua fragilità e mette in evidenza le drammatiche conseguenze psicologiche della pandemia. Il senso di solitudine e di tensione dovuto alla difficile situazione viene evidenziato dallo spazio vuoto del ristorante e dalla buona prova recitativa di Eduardo Olmos, anche co-sceneggiatore. Grandma’s House si è aggiudicato il premio Best Of Fest, quindi lo vedremo competere anche durante l’edizione annuale del festival.

Il corto è stato seguito da Birth on the Other Side of the Mountain di Arisa Wakami, uno dei nove lavori della serie Birth, il cui obiettivo è quello di mostrare la realtà e la sofferenza del parto tramite il racconto di storie vere. Come si è detto durante la serata, è un tema di cui non si parla abbastanza né in modo accessibile a tutti; proprio per questo motivo, si è scelta l’animazione per trattarlo, in modo da rendere possibile la visione anche ai più piccoli. La speranza di fondo della serie è anche quella di incoraggiare l’incremento delle nascite in Giappone, donando speranza a quelle donne che temono di mettere al mondo un figlio o una figlia. Birth on the Other Side of the Mountain è un inno alla vita, alle madri e all’esperienza dolorosa ma, in fondo, bellissima del parto.

Rome Prisma Independent Film Awards

I toni si fanno più cupi con Rebel di Pier-Philippe Chevigny, in cui Alex, bambino del Quebec, trova in un bosco una famiglia entrata illegalmente in Canada per sfuggire alla deportazione. «Il corto», ha affermato Chevigny, «si ispira ai grandi moti anti-immigrazione nati negli USA». Inoltre, «l’idea era quella di far coincidere il punto di vista dello spettatore e quello del bambino». Inizialmente, infatti, proprio come Alex non capiamo cosa stia succedendo: prendiamo coscienza degli eventi solo progressivamente, e il momento di realizzazione arriva contemporaneamente per lui e per noi. Alex e la sua ribellione rappresentano la speranza che le nuove generazioni possano invertire la deriva reazionaria a cui stiamo assistendo da qualche anno a questa parte. Ottime le interpretazioni e la sceneggiatura.

Con Nexilis si entra in territorio sperimentale. Diretto da Robin E. Lee, il cortometraggio è diviso in tre capitoli e narra il viaggio verso la propria identità, verso la realtà. Secondo Lee, è come se vivessimo la nostra vita in una simulazione, e quella simulazione è lo spazio online in cui ci rechiamo ogni giorno e dove performiamo una versione di noi stessi. L’opera ha un carattere filosofico ed è la rappresentazione di un’era in cui non solo consumiamo, ma siamo consumati. Come molte delle altre proposte del mese di ottobre, Nexilis è un debutto, ma mostra già quelle che sono le potenzialità della regista, che potrebbe regalare sorprese in futuro.

Si è poi proseguito con The Widow di Ailish Castillo e Nicola Morris, period drama ambientato negli anni Cinquanta. Ispirato alla storia della nonna della regista, The Widow narra l’esperienza di una donna che perde il marito e si ritrova sola ad accudire i propri figli. La sofferenza silente di Nora, la protagonista, si fa tangibile grazie alla recitazione di alto livello della stessa Ailish Castillo.

Per ultimo, All The Changes di Alex Redd, mediometraggio realizzato con un budget di soli 3000 dollari. Seguiamo le vicende di Calvin e Gabe, due amici che si rincontrano dopo aver passato il primo anno di college lontani l’uno dall’altro. Senza saperlo, entrambi stanno avendo problemi con la scuola e decidono di mettere in atto un piano non esattamente legale per poter guadagnare. L’opera riflette sul delicato passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta e sul valore dell’amicizia. Probabilmente la più debole delle sei proposte, ma considerati i limiti del caso è comunque un prodotto godibile.

Gli altri premi e vincitori del mese al festival

  • Miglior cortometraggio: Rebel, di Pier-Philippe Chevigny
  • Miglior lungometraggio: Like a Friend, di Yi Han
  • Miglior cortometraggio documentario: 12th Street, di Gregory Lovett e Matthijs Heesemans
  • Miglior lungometraggio documentario: Elian, di Julián Lona
  • Miglior cortometraggio d’animazione: Birth on the Other Side of the Mountain, di Arisa Wakami
  • Miglior film sperimentale: Nexilis, di Robin E. Lee
  • Miglior video musicale: Dormo Poco Sogno Molto, di Paolo Santamaria  
  • Migliore web series / pilot televisivo: The Coroner, di Fabio Soares e Mike Zonnenberg
  • Miglior poster: It’s look Sunshine, di Kim Seunghwan
  • Miglior trailer: Nexilis, di Robin E. Lee
Rome Prisma Independent Film Awards
  • Migliore sceneggiatura per un cortometraggio: Keep an Eye on David, di Kevin Wilde
  • Migliore sceneggiatura per un lungometraggio: Paper Tiger, di Brad Porter
  • Migliore regia: Yi Han, per Like a Friend
  • Migliore sceneggiatura: Chris Casey e Alex Redd, per All the Changes
  • Miglior fotografia: Gabriel Brault-Tardif, per Rebel
  • Miglior montaggio: Pier-Philippe Chevigny, per Rebel
  • Miglior suono: Echoic Audio per Blindsight
  • Miglior colonna sonora originale: Slow Meadow, per Nexilis
  • Migliori costumi: The Young LC, per Young, broke n boujee
  • Miglior attore protagonista: Eduardo Olmos, per Grandma’s House
  • Miglior attrice protagonista: Ailish Castillo, per The Widow
  • Miglior attore non protagonista Jasper Bagg, per Rage
  • Miglior attrice non protagonista: Evdokia Germanova, per My Mom is (not) the best one

Il prossimo appuntamento del festival è fissato per il 16 dicembre alle ore 21:00. Durante la diretta Twitch, si potranno visionare i finalisti del mese di novembre e scoprire chi si aggiudicherà i premi nelle varie categorie. Per saperne di più, visitate il sito ufficiale e gli account Facebook e Instagram del Rome Prisma Independent Film Awards.


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Classe 1999, pugliese fuorisede a Bologna per studiare al DAMS. Cose che amo: l’estetica neon di Refn, la discografia di Britney Spears e i dipinti di Munch. Cose che odio: il fatto che ci siano ancora persone nel mondo che non hanno visto Mean Girls.