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Sagrada Familia, racconto di una maternità fratturata

6 minuti di lettura

Nell’epoca post La Casa di Carta, Netflix ha deciso di puntare ancora una volta sui prodotti originali spagnoli che – da come si è visto- mantengono elevata la capacità di trarre a sé gli spettatori. Ecco, quindi, che su Netflix dal 14 ottobre è arrivata Sagrada Familia; miniserie in otto episodi che è stata in grado di schizzare in poche ore nella Top Ten dei titoli più visti della piattaforma streaming, complice la presenza nel cast, tra gli altri, di Alba Flores e Najwa Nimri, ormai eterne Nairobi e Alicia Sierra de La Casa di Carta. Ma lcome se l’è cavata Sagrada Familia? Scoprilo nella nostra recensione.

Sagrada Familia, quando ogni famiglia ha un segreto

1999, Madrid, quartiere di Fuente del Berro. Gloria (Najwa Nimri) è la madre single di Hugo, di appena un anno, che vive tranquillamente la sua vita condividendo la casa con Aitana (Carla Campra), una giovane ragazza alla pari. La sua vita si divide tra lavoro, famiglia e vita sociale che Gloria è solita passare insieme ad un gruppo di altre madri del quartiere. Come si sa però molto spesso l’apparenza inganna; Gloria infatti nasconde un terribile segreto che dilania internamente l’equilibrio della sua famiglia, reso ancora più instabile dall’arrivo di una coppia di vicini intenta a scoprire la verità sulla donna.

Sagrada Familia, creata e diretta da Manolo Caro (La casa de las Flores), mette in scena una narrazione solida e concisa sul tema della famiglia, perno della storia nella sua completezza. Quello che fa però, non è focalizzarsi solo sulla famiglia protagonista – ossia quella di Gloria- ma pone la sua attenzione su tutte le famiglie presenti all’interno di Sagrada Familia; vengono così mostrate le difficoltà varie e diversificate che minano a uno stabile mantenimento della quiete familiare. La sceneggiatura spazia così dai momenti di felicità a momenti di sconforto, dai segreti più macabri a quelli più misteriosi. Il prodotto finale risulta così un costrutto ben realizzato, caratterizzato da una sapiente – e attuale- scrittura mescolata ad una raffinatezza registica.

Sagrada Familia e lo sguardo alla maternità

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Se ci si trova a dover eleggere un tema principale all’interno della narrazione di Sagrada Familia, è di certo la maternità. Contenuto chiave, è in grado di ergersi sopra alle altre tematiche con una modalità volta ad accaparrarsi l’attenzione dello spettatore, surclassando -seppur in bene- le sottotrame che risultano abbastanza povere di contenuto. La maternità viene così analizzata sotto l’occhio di molteplici sfaccettature, tutte volte a creare la personalità e la psicologia propria di ciascun personaggio. Il vissuto e la storia dei protagonisti cattura e accompagna chi guarda in maniera decisa e accattivante, affrontando con coraggio anche gli elementi più scomodi.

Il tema è preponderante nel personaggio di Gloria e sulla concezione di maternità a lei assegnata. Gloria è la protagonista della storia, la sua vita ruota attorno al suo ruolo di madre che diventa quasi morboso e schiacciante nei confronti di situazioni più o meno importanti, una su tutte il suo passato. La concezione di maternità a lei attribuitale è forte ma al contempo fratturata, ed è proprio questa frattura che la tormenta; Gloria è una donna tremendamente rotta al suo interno, con crepe difficili da rimarginare, creatasi col tempo e ormai diventate parte integrante del suo animo e del suo carattere. Una psicologia animata e complessa che risulta senza dubbio la più interessante della serie.

Tra misteri e segreti inconfessabili

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Sagrada Familia è un intreccio di storie imprevedibili, retto dalla componente del mistero e della tensione che accompagnano l’andamento di ciascuna puntata. A livello narrativo queste due caratteristiche sono il cuore pulsante di Sagrada Familia; la tensione aumenta di minuto in minuto, di puntata in puntata, raggiungendo il suo climax nella parte centrale per poi sfumare lentamente dopo questo picco e intrecciandosi a sua volta con il mistero. Mistero invece retto e sostenuto dalla storia di Gloria e della sua famiglia, svelandosi al termine della narrazione.

Sagrada Familia fonda tutto il suo nucleo centrale e le sue potenzialità su un concetto antico di maternità, e sulle complessità che ne derivano. I personaggi sono gli anelli di una catena che si completa a mano a mano che le puntate procedono, spezzandosi in alcuni momenti deboli ma riallacciandosi prontamente in altri. Una Serie TV fratturata internamente come la protagonista, dalla quale trae le basi e le ispirazioni maggiori per darsi una forma concreta e una completezza mai solo apparente.


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Rebecca, classe 2000. Scrivo da che ne ho memoria e da ancora più tempo guardo film. Ho troppi film preferiti, sono innamorata del cinema in tutte le sue forme, vorrei vivere all'interno di una sala cinematografica e aspetto il Festival del cinema di Venezia come fosse Natale.

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