Il 26 luglio 1964, nella contea virginiana di Arlington, nasceva Sandra Bullock. Sin da piccola sapeva di voler recitare, e sfogò la sua passione partecipando a spettacoli teatrali e a piccole produzioni indipendenti. Nel 1987 approdò al cinema con il thriller Hangmen, aprendosi la strada verso una carriera fruttuosa che l’avrebbe poi portata a diventare una delle attrici più pagate di Hollywood. In occasione del suo cinquantottesimo compleanno, celebriamo la carriera di Sandra Bullock, concentrandoci su un campione delle sue performance drammatiche.
Un’attrice comica
Per molti, Sandra Bullock è un’icona della commedia romantica alla pari di Meg Ryan e Julia Roberts. E non avrebbero torto considerando alcuni film in cui ha recitato negli ultimi anni: A proposito di Steve e Ricatto d’amore nel 2009, Corpi da reato nel 2013 e il recentissimo The Lost City, pellicola di avventura al fianco di Channing Tatum. Pur non negando la rilevanza delle sue performance più sentimentali, vogliamo però rivolgere uno sguardo a una triade di film drammatici che incarnano al meglio la versatilità di Sandra Bullock: La casa sul lago del tempo, The blind side e Gravity.
La casa sul lago del tempo
Nel 2006, Sandra Bullock recita al fianco di Keanu Reeves nel film sentimentale La casa sul lago del tempo, la storia travagliata di due innamorati separati da una distanza spazio-temporale di due anni. L’unico modo che i due hanno per comunicare è attraverso delle lettere che si spediscono attraverso la cassetta della casa che entrambi hanno abitato – la casa sul lago del titolo, appunto.
Il personaggio della Bullock, così concentrato sulla sua carriera all’inizio della vicenda, deve pian piano lasciare spazio alla gratificazione di un’amicizia e, in seguito, alla spensieratezza di un amore. Il suo è un percorso di evoluzione emotiva; per questo motivo, la Bullock ha fatto un lavoro di introspezione che, pur in un film con evidenti problemi di logica temporale, ha dato i suoi frutti.
Per molti, però, questa pellicola trova il suo punto di forza non nella sola interpretazione della Bullock, ma in quella congiunta di Bullock e Reeves, che hanno ritrovato la sintonia intessuta sul set di Speed per impersonare con efficacia due amanti sfortunati.
The blind side
In questo biopic del 2009 (disponibile su Netflix) per la regia di John Lee Hancock, la Bullock interpreta Leigh Anne Tuohy, donna in carriera e madre di famiglia che decide di adottare Micheal Oher, la futura stella del football americano. Sin dalla sua prima entrata in scena, Leigh Anne ci appare severa e determinata; nulla sembra poter sfuggire al suo controllo, né sul lavoro, né a casa.
Sempre inflessibile si dimostra quando incontra Micheal per la prima volta, intento a vagare per strada senza un tetto sotto cui dormire, e lo invita a dormire a casa sua. È proprio qui che possiamo osservare le sfaccettature e la carica emotiva con cui Sandra Bullock sa contornare ogni suo ruolo: il suo personaggio progressivamente si spoglia di quella maschera di rigidità iniziale per mostrare un lato più morbido e sincero. Un connubio di grinta e tenerezza che le fruttarono un Golden Globe e un Oscar nel 2010.
Gravity
Era il 2013 quando Gravity di Alfonso Cuarón viaggiava sulla bocca di tutti i cinefili e gli esperti del settore. Il film inizia con tre astronauti intenti a compiere un lavoro di riparazione al telescopio Hubble – tra di loro, il veterano Matt Kowalsky di George Clooney e l’ingegnere biomedico alla sua prima missione Ryan Stone, ovvero Sandra Bullock.
Una tempesta di detriti all’improvviso intercetta lo shuttle e colpisce gli astronauti, costringendoli alla deriva nel nero abissale dello spazio. Dopo la dipartita di Kowalsky – che si sacrifica per salvare la dottoressa Stone – il palcoscenico diventa di Sandra Bullock, che ci regala un’indimenticabile performance da solista.
La tuta spaziale, che in molte scene le copre il resto del corpo, ha permesso alla Bullock di recitare con gli occhi e con i respiri. Grazie a questi due mezzi espressivi, lo spettatore può percepire angoscia, terrore, incredulità e gioia. Tuttavia, una delle scene più potenti dal punto di vista emotivo è quella nella capsula di salvataggio, di rientro sulla Terra. La protagonista, in un estatico abbandono alla sorte, si lascia andare alle lacrime. O è la vita, o la morte. Il film si conclude con un commosso ritorno alla vita, alla Terra – quella stessa terra che la protagonista afferra e stringe con amore in una delle ultime inquadrature.
Cosa riserva il futuro per Sandra Bullock
Durante il tour del suo ultimo film The lost city, Sandra Bullock ha dichiarato di volersi prendere una pausa dai riflettori per potersi dedicare alla famiglia. Eppure, il 25 agosto la ritroveremo al cinema con Brad Pitt e Joey King in Bullet Train, commedia d’azione diretta da David Leitch.
Qualunque si rivelerà essere la sua decisione, Sandra Bullock ha esplorato il cinema in lungo e in largo, catapultandosi da dramma a commedia, da introspezione a esuberanza, e ha sempre inseguito la sfida. E l’ha vinta.
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