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Sei nall'anima, il biopic che racconta la vita e la carriera di Gianna Nannini

Sei nell’anima è il ritratto senza filtri di Gianna Nannini

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5 minuti di lettura

Sei nell’anima è un biopic uscito su Netflix il 2 maggio, che racconta la storia dell’ascesa musicale della cantautrice Gianna Nannini, una delle più acclamate rocker donne nella scena italiana. Il film, diretto dalla regista Cinzia TH Torrini, vede Letizia Toni nei panni della cantante senese.

Ciò che viene messo in mostra lungo la narrazione è il ritratto di un’artista che, tra gli anni ’70 e ’80 del Novecento, ha dovuto affrontare un delicato periodo di depressione causato dalla dipendenza dalle droghe e da una psicosi che le ha impedito di sviluppare la sua creatività.

Le origini di Nannini in Sei nell’anima

Sei nell'anima è biopic di Gianna Nannini diretto da Cinzia TH Torrini

Fin da bambina la cantante senese voleva cantare, ma non ha mai ricevuto l’approvazione del padre Danilo (Maurizio Lombardi), noto pasticcere che pretendeva che la figlia facesse carriera con il tennis. Gianna non è mai stata accondiscendente e, infatti, da Siena si trasferisce a Milano dove entra in contatto con Mara Maionchi (Andrea Delogu) nel 1975, anno in cui la produttrice milanese lavorava per la casa Dischi Ricordi dopo l’esperienza della Numero Uno (fondata da Mogol e Lucio Battisti).

Tuttavia, Sei nell’anima pone più in evidenza il periodo critico che l’artista ha dovuto passare. Nonostante il primo successo riscosso dopo il primo disco California, contenente il singolo più noto America, Nannini accusa una forte dipendenza dalle droghe che la inducono ad una grave crisi psicotica che le provoca una forte crisi interiore. La voce irreale di Marc (Stefano Rossi Giordani) si afferma come un alter-ego maligno, la parte più oscura della cantante dal quale non riesce a distaccarsi. Tuttavia, con l’aiuto di Carla (Selene Caramazza) riesce a guarire e nel 1983, come è noto, vince l’edizione della Festivalbar che le vale non soltanto la rinascita spirituale, ma anche artistica poiché fu l’inizio di una serie di successi indelebili.

Sei nell’anima è la verità nuda e cruda

Letizia Toni e Selene Caramazza in una scena di Sei nell'anima

Nel percorso di un’artista spesso si incontrano delle difficoltà. Ciò che traspare di più dal film Sei nell’anima è il ritratto di una cantante che nonostante abbia avuto delle continue crisi, sia artistiche ma soprattutto personali, non ha mai rinunciato al suo carattere dirompente. Proprio questo aspetto è ciò che le ha permesso di diventare un’artista unica nel panorama musicale italiano, nonostante diverse controversie.

La tossicodipendenza, in particolare, è un tema che qui viene affrontato con estrema lucidità e senza filtri poiché è stata l’esperienza che più ha segnato la vita dell’artista, poiché ha messo a repentaglio la sua stessa carriera. Uscire dal tunnel non è facile, e la fortuna dell’artista è stata senz’altro la vicinanza di Carla, la persona che più di tutti è stata in grado di sostenere Gianna Nannini nel suo periodo più buio.

La grande prova di Letizia Toni

In Sei nellanima Letizia Toni interpreta brillantemente la cantante Gianna Nannini

Recitare la parte di Gianna Nannini non è stato sicuramente facile. Eppure, in Sei nell’anima Letizia Toni (nota per aver partecipato alla Serie TV L’allieva) è stata in grado di superare brillantemente la prova. Per poter interpretare al meglio la parte, l’attrice ha vissuto per un breve periodo di tempo con la cantante senese a Londra (dove vive) e anche nel suo studio, dove ha imparato sia a cantare, sia a prendere confidenza con determinati strumenti in modo tale da agire pienamente in simbiosi con la musica.

Un valore aggiunto dell’interpretazione dell’attrice pistoiese è da attribuire anche alla capacità di emulare, senza esagerare, l’attitudine di Nannini attraverso giochi di espressione e movimenti che hanno contraddistinto il suo stile.

Un’alternativa esiste

Letizia Toni e Stefano Rossi Giordani in una scena del film di Cinzia TH Torrini Sei nell'anima

Sei nell’anima ha un messaggio profondamente importante: per tutto c’è un’alternativa. Questo messaggio non è da intendere banalmente come una frase fatta bensì è il leitmotiv che, nel corso delle vicende, dimostra che nonostante una vita di eccessi anche un grande artista è in grado di ritrovare la propria strada e, di conseguenza, riaffermare la propria identità.

Nolente o dolente, Gianna Nannini ha fatto la storia della musica italiana e questo film sicuramente mette in mostra la vera identità di una donna che non si è mai arresa dinanzi alle difficoltà, né si è fatta raggirare dagli inganni dell’industria musicale dell’epoca.


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Classe 2000, originario di Milazzo e laureato in DAMS a Messina. Sto proseguendo con la specialistica in Scienze dello spettacolo e mi piacerebbe fare ricerca in ambito cognitivo sulle nuove forme di narrazione che sfruttano le tecnologie digitali. Ho anche una vita sociale quando non sono immerso nella visione di qualche film e/o quando non scatto foto per (s)fuggire dalla realtà.

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