Sergio Leone è diventato un nome iconico nella cultura cinematografica italiana. Negli anni, ad ogni ricorrenza di compleanno o di morte (3 gennaio 1929 – 30 aprile 1989), i giornali e le riviste si inondano di articoli per ricordare il grande maestro del western all’italiana. Ma dove risiede la sua celebrata grandezza? Il cortometraggio di Bruno D’Angelis, A Fistful of Leone, ci può aiutare a capirlo.
Cresciuto a pane e cinema americano, figlio di genitori legati al mondo del cinema, l’infanzia di Leone ha sempre avuto una miscela di fiabesco e realismo. Il mondo del vecchio West rappresenta l’ultimo l’epos moderno. Laddove, per l’antica Grecia, Achille, Ettore, Agamennone furono figure epiche che fondavano la società, così oggi Toro Seduto, Billy the Kid e Buffalo Bill caratterizzano il pantheon contemporaneo.
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Ma non è solo l’aurea di epicità che contraddistingue ogni suo film. In ogni lavoro c’è una cura maniacale sui volti, le espressioni, le mani, i dettagli, la velocità. Ha creato una sorta di linguaggio cinematografico unico e sempre riconoscibile. Ogni inquadratura porta la sua firma in maniera evidente.
Trilogia del dollaro e Trilogia del tempo, le due grandi categorie della sua produzione, rappresentano capolavori di riflessione sulle fondamenta delle nostre società. Sarà quindi un bel gioco riconoscere, nel nostro video, ogni scena da quale film provenga. E se non avvenisse, perché non riguardarli tutti?
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