Il mese di settembre non ha solo dato i natali alla 79esima edizione del Festival di Venezia, ma ha sancito il ritorno su Netflix di una delle serie tv di punta del panorama italiano. Nel microcosmo teen, che sta diventando sempre più pervasivo sulla piattaforma streaming, Skam Italia si consolida, alla sua quinta stagione, come un prodotto fortemente atteso dal pubblico italiano. Sulla scia di quella nostalgia adolescenziale che non manca mai di stuzzicare l’appetito dello spettatore, Skam Italia catapulta nuovamente il pubblico nell’universo liceale costellato dagli ostacoli della crescita.
Questi si fanno protagonisti di un viaggio iniziato nel 2018 su eredità del concept norvegese di Julie Andem. L’autrice ha racchiuso in Skam il termine vergogna, tradotto nella difficoltà a rapportarsi a problemi quotidiani, ingigantiti dal confronto meschino di un’età di transizione. Così il formato seriale si presta ad approfondire tematiche che, di stagione in stagione, si ritagliano uno spazio di riflessione aperto al dialogo. Tuttavia, al contrario del prodotto della Andem, gli sceneggiatori Ludovico Bessegato e Alice Urciolo, con la regia di Tiziano Russo, danno spazio a una quinta stagione italiana, laddove l’originale si fermava alla quarta. Ecco dunque che Skam Italia apre una nuova, dibattuta, parentesi, sulla storia di Elia.
Skam Italia 5: i riflettori su Elia
A vestire il ruolo di Elia, personaggio di sfondo dei contrabbandieri nelle precedenti stagioni, troviamo Francesco Centorame. L’attore 26enne dal portamento magnetico e sbarazzino, proiettato sia ne Gli Anni Più Belli di Gabriele Muccino che nel videoclip di Mantieni Il Bacio di Michele Bravi, conferma la sua attrattività sullo schermo, con la dolcezza e la sensibilità che contraddistingue il suo personaggio. In Skam Italia 5 si puntano così i riflettori su Elia, in un prospetto inedito per l’originale Skam. In questa stagione, infatti, Elia si trova ancora al liceo perché è stato bocciato, mentre tutti i suoi amici sono all’università.
Sin da subito, quindi, Elia è un personaggio diviso: è in conflitto con il padre, che sta con un’altra donna dopo la morte della madre, ha lasciato casa per vivere da solo in una stanza affittata da Filippo (Pietro Turano), deve confrontarsi con un nuovo anno scolastico in cui è solo e si porta dietro una fragilità di cui nessuno è a conoscenza e di cui non può parlare con lo psicologo scolastico, allontanato perché offriva il vino agli studenti. Il suo personaggio è dunque immerso in un’arena già scalfita da numerose cicatrici, in cui si innesta l’incapacità di raccontare il suo freno emotivo e psicologico.
Ipoplasia peniena: il dibattito
Ciò che desta ansia da prestazione in Elia è l’ipoplasia peniena, identificata, con un termine più generale, nel micropene. Si tratta di una condizione clinica che riguarda lo 0,6% della popolazione mondiale maschile e si attesta quando il pene in erezione non raggiunge i 7cm di lunghezza. Sin dall’uscita della quinta stagione, tale tematica ha innescato un accavallamento di opinioni riguardanti la rilevanza di questo tema in un prodotto che si fa portavoce, in senso lato, delle problematiche di una generazione. La specificità tematica è quindi immediato motore di interrogativi e ambizioso spunto di partenza per un dibattito.
La forza di Skam Italia 5 si trova in un macinato e graduale percorso di rivelazione, conflitto e accettazione, valorizzato dall’interpretazione commovente e sensibile di Francesco Centorame. In lui l’incomunicabilità dettata dalla paura del giudizio sociale diventa portavoce di una battaglia più ampia del singolo contro gli schemi e le convenzioni di una società radicata su aspettative che si conservano, marcescenti, nel tempo, come, in questo caso, la virilità associata alla lunghezza del pene. Ecco quindi che tutta la stagione è giocata su un ribaltamento di prospettiva che rende la fragilità protagonista di un più ampio desiderio di essere accettati e ascoltati, giocoforza dell’impronta Skam.
Non è un viaggio facile da intraprendere per un prodotto televisivo di così largo accoglimento, soprattutto a partire da una tematica così particolare e sconosciuta. Tuttavia è un punto di partenza con cui Skam Italia 5 osa, avvicinando, tra gli inciampi, lo spettatore a un argomento sottile e cercando di aiutarlo a sviluppare una riflessione ragionata.
Lo sfilacciamento tematico
In partenza, Skam Italia 5 si addentra a passi felpati, lenti e attenti, nella storia di Elia. L’atteggiamento del protagonista è percepito in maniera somatica, sofferto e soffocato da quell’impellente necessità di parlare che, comprensibilmente, non affiora fino a metà stagione e porta il pubblico ad abbracciare con sempre più forza il personaggio, immedesimandosi ad agire per lui e chiedendosi come si concluderà la stagione. Elia avanza dunque verso la strada non battuta della sua accettazione, iniziando a conoscersi e trovando forza nella comprensione degli amici, in una scena che, nonostante l’intento lodevole, forse non riesce a sprigionare tutta la sua efficacia.
Così il percorso di crescita di Elia riceve una spinta da cui poi deve continuare da solo e lascia le ultime puntate sospese su una nuova tematica. Questa riguarda l’abuso psicologico da parte di un docente dell’ingenuità emotiva delle studentesse, con cui ha intrecciato delle relazioni. Un incipit molto forte, che ha la sola debolezza di spegnere un personaggio amato nella stagione precedente. Al tempo stesso, però, Filippo si fa portavoce di un’altra tematica: l’AIDS che, seppur meno in risalto negli ultimi decenni e in diminuzione, riguarda comunque una parte della popolazione italiana e si affaccia alla tematica dei rapporti non protetti.
Queste riflessioni, avanzate da personaggi specifici, tratteggiano potenziali tematiche bisognose di approfondimento che possono contare sulla potenza comunicativa di un prodotto come Skam Italia per raccontarle. Al tempo stesso, però, sfilacciano il tema portante della quinta stagione, lasciando diversi spunti riflessivi che il pubblico si aspetta verranno raccolti.
Skam Italia: qual è il suo futuro?
Al momento, resta però in dubbio una potenziale continuazione della serie. Sebbene Federica e Filippo possano essere papabili narratori di nuove tematiche, si dipana il distanziamento dal format originale, che chiudeva la sua esistenza all’universo liceale. Sarebbe quindi da considerare se il pubblico sia pronto ad abbandonare i vecchi protagonisti, seppur volti onnipresenti sullo sfondo, per abbracciare una nuova era di Skam Italia, dove volti emergenti, come quello di Viola, possano continuare a raccontarsi.
Il prospetto ideale sarebbe quello di conservare una linea narrativa che si spinga sempre più oltre, valicando i tabù della società e abbattendo il muro comunicativo che ciascuno si autoimpone, così da alimentare continuamente il dibattito e conoscere realmente quali sono i temi che, al giorno d’oggi, affliggono maggiormente la generazione Z. Forse è una fine per Skam Italia, o forse l’inizio di un nuovo progetto.
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