Sbarca su Netflix Snowpiercer, nuova serie tv prodotta dall’ormai celebre regista coreano Bong Joon-ho. Questa nuova versione delle “mille e una carrozza” riuscirà a convincere il pubblico e soddisfare le altissime aspettative?
Una seconda esistenza su binari
Netflix si lancia nella produzione della serie tratta dall’omonimo film del 2013, debutto di Bong Joon-ho in lingua inglese. La trama è tratta dalla celebre graphic novel di Jacques Lob e Jean-Marc Rochette intitolata Le Transperceneige.
Per provare a contrastare il surriscaldamento globale, l’uomo ha tentato invano di raffreddare la Terra, provocando invece una nuova Era Glaciale che ha reso il pianeta invivibile. È questo lo scenario catastrofico che si apre davanti agli spettatori di Snowpiercer.
leggi anche:
Oggetti di scena, la nostalgica docu-serie firmata Disney
La salvezza dell’umanità sembra quindi rimessa nelle mani del signor Wilford: misterioso padrone e costruttore di un treno-arca, che conta mille più una carrozze. Il convoglio, che viaggia incessantemente intorno alla Terra ghiacciata, si occupa di conservare quanto più possibile della nostra realtà. Al suo interno la gestione dei passeggeri è affidata a Melanie Cavill (Jennifer Connelly).
«Snowpiercer», una roccaforte di disuguaglianza
A bordo del convoglio sono presenti circa tremila passeggeri, di cui la maggior parte sono ricchi e benestanti, circondati da ogni lusso e comfort immaginabile. Più si retrocede verso la fine del treno e peggiori sono le condizioni degli ospiti, fino ad arrivare al Fondo, dove, in una situazione di quasi completa povertà e sottomissione, hanno trovato posto coloro che non erano in possesso di un biglietto. È proprio dal Fondo che nasceranno le prime spinte rivoluzionarie, guidate da Andre Layton (Daveed Diggs).
leggi anche:
Skam Italia, il mondo senza adulti della generazione Z
La scala gerarchica che troviamo in qualunque tipo di società viene quindi riproposta all’interno del treno del signor Wilford, distesa in maniera orizzontale. Il tema della disuguaglianza sociale, molto caro soprattutto al regista coreano, riesce sicuramente ad incuriosire e ad attirare l’attenzione dello spettatore, facendo leva sul riscontro che ognuno di noi può avere osservando la società. Molta è quindi l’empatia che si prova fin dai primi minuti.
Cosa aspettarsi dalla serie tv di «Snowpiercer»
Sicuramente le aspettative per questa serie sono altissime, data la trama avvincente, il cast rispettabile e la presenza di uno dei nomi di punta della cinematografia degli ultimi anni come Bong Joon-ho. Fin dai primi minuti di visione, però, le speranze vengono ridimensionate. Non perché il prodotto non sia all’altezza, ma perché lo stile delle serie tv si discosta marcatamente da quello delle pellicole.
leggi anche:
Westworld 3, non tutto è più concesso?
Chi pensa di trovare in Snowpiercer l’eredità dell’acclamato Parasite probabilmente resterà deluso; potrà però godere di una serie perfettamente confezionata. Dal lancio dei primi due episodi, possiamo infatti notare un ottimo utilizzo delle scenografie e delle ambientazioni e una regia piacevole, anche se priva di particolari virtuosismi.
La serie tv di Snowpiercer si preannuncia con ogni probabilità come un buon prodotto: scorrevole, intrigante e perfettamente godibile, magari non un capolavoro, ma sicuramente degno di nota.
Seguici su Instagram, Facebook e Telegram per scoprire tutti i nostri contenuti!