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Space Force 2 serie tv

Space Force 2: ancora più pepe nel ritorno spaziale di Steve Carrell

7 minuti di lettura

A due anni dalla prima stagione, Space Force 2 ci riporta nel piccolo angolo di paradiso spaziale sulla Terra accanto al Generale Naird e alla sua rocambolesca squadra. Con un approccio minimalista nella sua durata, lungo 140 minuti sviluppati in 7 episodi, i creatori di The Office, Steve Carrell e Greg Daniels, rilanciano l’iconica base spaziale su Netflix, dal 18 febbraio. La satira pepata di attualità invade i salotti domestici in una famelica abbuffata da binge watching, che dura troppo poco, ma lascia il segno.

Space Force 2 gioca sulla precarietà di un’istituzione, nel racconto corale di un mondo circoscritto che guarda allo Spazio come oasi di evasione. Il formato ricalca sempre di più la grammatica della Sitcom, con episodi tematici autoconclusivi legati dal collante emotivo dei suoi personaggi. A trainare il gruppo la coppia esplosiva Steve Carrell-John Malkovich, maestra di una complicità che spinge sull’acceleratore mantenendo sempre il controllo. Tra alti e bassi scrive così un’altra parentesi della contemporaneità americana.

Quale sarà il destino della Space Force?

Space Force 2 poster

Space Force 2 si apre sulla decisione del nuovo Presidente (Tim Meadows) di tenere il Generale Naird (Steve Carrell) al comando dopo l’accusa di ammutinamento per non aver fermato il sabotaggio cinese dell’allunaggio americano. Naird avrà quindi quattro mesi per dimostrare al Governo l’efficienza della sua base spaziale. Tuttavia, il nuovo inizio è precario per la Space Force, soggetta a un dimezzamento del budget e invasa dalla stampa dopo il ritorno dalla Luna.

In particolare è l’astronauta Angela Ali (Tawny Newsome) a risentire del peso di una missione che l’ha coronata come nuova eroina americana. Dopo la sua notte di fuoco con il Dr. Chan (Jimmy O. Yang), la tensione tra i due si crogiola in un adorabile imbarazzo, mentre l’irriverente addetto alla comunicazione, Tony Scarapiducci (Ben Schwartz) cerca di cavalcare il successo mediatico dell’allunaggio. Alla squadra si aggiunge Erin (Diana Silvers), figlia di Naird che si lancia in uno stage accanto al goffo Generale Brad (Don Lake), mentre vede nel Dr. Mallory (John Malkovich) il suo mentore new age.

Nessun posto è come casa

Space Force 2 scena

C’è chi vede nella Terra il proprio rifugio e chi cerca nello Spazio le risposte. Space Force 2 si colloca in un limbo esistenziale tra i due mondi. Da un lato il suolo terrestre accoglie i quotidiani problemi sentimentali, familiari e professionali mentre si intessono relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina a suon di shot alcolici. Dall’altro lo Spazio è la terra di confino di uomini come il Capitano Lancaster (Sean Astin), sospesi nell’etere interstellare mentre attendono che le zoppicanti burocrazie decidano la loro sorte.

Il tutto profuma della recente eredità satirica di Don’t Look Up di Adam McKay, guidata qui dall’emblematica frase di Lancaster “Mi manchi Terra” che racchiude una potenza significativa. La Terra è il punto di partenza e arrivo per un viaggio che cerca nello Spazio un contraltare emotivo ai propri bisogni. L’altrove extraterrestre è il silente destinatario di un dialogo che gli uomini fanno con se stessi, cercando di sanare i propri conflitti prima di lasciare per sempre il posto che chiamiamo Casa.

Prima di andare via

Space Force 2 Netflix

Una nazionale hit di Neffa del 2003 ci accompagna vent’anni dopo nel ritratto di un’America e le sue imperfezioni. I nostri eroi non sono ancora disposti a lasciare la Terra e tengono duro con il motto “Vi sfidiamo a rimpiazzarci”. Nel mirino ci sono le istituzioni governative, capitanate da governatori di 103 anni che credono nell’esistenza di alieni ostili e da una compagine di “tirchi e bastardi di Washington” infiorettate dall’ilare stereotipizzazione della dirigenza americana.

Prima di andare via bisogna dunque rapportarsi a un’attualità che vacilla sulle sue fragilità. Il 2022 si apre così con comunicazioni da remoto che ancora raccontano la pandemia, con la mancanza di un supporto psicologico per chi torna dallo Spazio e per chi vi è ancora rimasto, con i fondi che annullano missioni su Marte ma finanziano ricchi banchetti diplomatici. Il mondo è in fiamme nel suo caos ordinario ed è qui che Space Force 2 attacca con un meccanismo studiato di pervasiva ironia.

Cosa cambia dalla prima stagione

Rispetto alla prima stagione, Space Force 2 gioca su un più accentuato apporto caciarone. A tratti si risveglia la consapevolezza nello spettatore, mentre viene fagocitato da una comicità martellante, che a volte funziona e altre rimane statica in un’immersione che però non manca mai di essere godibile. Il tocco di classe è fornito dagli aneddoti sulla sua infanzia che il Generale Naird lancia in ogni episodio, tratteggiando un leitmotiv atteso quanto inaspettato.

Non manca un’accennata riflessione metatestuale e un rilancio obbligato al sound di Kokomo dei Beach Boys in un siparietto finale di gradito ritorno. Space Force 2 ritorna dunque sul piccolo schermo a passi felpati, non divampando per il grande pubblico, ma mantenendo la cerchia di amatori della prima stagione con una raffinatezza meno studiata, ma che non manca di scrivere un caso peculiare nel palinsesto odierno.


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Classe 1996, laureata in Comunicazione e con un Master in Arti del Racconto.
Tra la passione per le serie tv e l'idolatria per Tarantino, mi lascio ispirare dalle storie.
Sogno di poterle scrivere o editare, ma nel frattempo rimango con i piedi a terra, sui miei immancabili tacchi.

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