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Suncoast, il film coming of age di Laura Chinn arriva su Disney+

6 minuti di lettura

Esce il 9 febbraio 2024 Suncoast di Laura Chinn sulla piattaforma targata Disney. Presentato al Sundance Festival 2024, il film racconta di una storia di formazione semi-autobiografica sul lutto. L’adolescente Doris, interpretata da Nico Parker, si occupa del fratello gravemente malato; la ragazza è continuamente oppressa dalla madre Kristine e le due poi si stabiliscono alla struttura di cura Suncoast, dove Max vive i suoi ultimi giorni. 

Suncoast, la realtà dietro al film

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Suncoast è la struttura realmente esistente dov’è stato ricoverato il fratello della regista e stessa struttura in cui venne ricoverata Terri Schiavo, la famosa donna che dal 1990, a causa di un attacco cardiaco, rimase in stato vegetativo. La volontà di Schiavo era di praticarle l’eutanasia nel caso fosse rimasta in quella condizione, cosa non accettata dalla famiglia e che ebbe ripercussioni legali sul marito per diversi anni. Dopo l’accaduto, diversi paesi nel mondo legalizzarono l’eutanasia in modo da garantire una morte dignitosa a chi si ritrova in queste condizioni.

La condizione in cui si trova Max nel film è simile: il ragazzo ha un tumore al cervello e non è autosufficiente da anni. Intanto Doris si occupa del fratello, sempre ignorata dalla madre che da sola cresce i due ragazzi, e gli ultimi giorni di vita di Max si inseriscono nel contesto delle proteste per la probabile eutanasia di Terri Schiavo.  

Nei pressi della struttura, la ragazza fa amicizia con un attivista vedovo, interpretato da Woody Harrelson, ancora in lutto per la morte della moglie. Col tempo Doris reclamerà sempre di più la sua indipendenza, creando un conflitto con la madre e con Paul, il suo nuovo amico, anche per la sua visione della morte del fratello e le sue opinioni sul caso Schiavo.

La verità del film

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Suncoast si mostra esteticamente con una palette ben precisa fatta di colori pastello, sicuramente singolare per un argomento del genere ma che si addice al ritmo del film. Ci sono diverse cose del primo film di Laura Chinn che risultano un po’ stucchevoli: dai professori della scuola cattolica non giudicanti, al personaggio di Paul venduto come personaggio principale ma che fa poi da sfondo – purtroppo il personaggio interpretato da Woody Harrelson appare pochissimo e non aggiunge nulla alla narrazione.

Il disagio di Doris a scuola non è specifico e si risolve abbastanza in fretta, ma riceviamo qualche informazione in più dal rapporto con sua madre. Un grande punto positivo del film è proprio il rapporto tra Doris e sua madre, interpretata da Laura Linney, donna stanca e distrutta che piano e silenziosamente si rende conto di aver dato per scontato la figlia per troppo tempo.

Nel tempo sospeso di questa cittadina americana di provincia Doris fa amicizia a scuola e pretende la sua indipendenza, allontanandosi dalla dimensione familiare che la opprimeva. Poi, però, la ragazza si rende conto di quanto stia negando a se stessa la possibilità di accettare la morte del fratello; infatti, mentre sua madre si affanna per passare più tempo possibile con lui, lei se ne allontana.

Tutti gli aspetti citati sono approfonditi e delineati: mentre guardiamo queste due donne affrontare il lutto, ci rendiamo conto di quanto sia stato difficile vivere una situazione del genere per tantissimo, troppo tempo; il lutto in sé è gravoso, ma occuparsi di qualcuno in questo modo occupa tutto lo spazio nella vita di una persona. Invece, sfortunatamente, i riferimenti al caso Schiavo non sono mai approfonditi: si apprezzano il ritratto di questa madre così addolorata da essere tirannica con la sua seconda figlia o Doris che in qualche modo è sollevata della morte del fratello, ma tutto questo si perde e non si compie mai completamente dato il poco focus sulle altre situazioni del film.

In conclusione, l’esordio intimo e silenzioso di Laura Chinn intervalla momenti comici al dolore taciuto di aspettare la morte di qualcuno. Suncoast è, a nostro parere, un film riuscito a metà. Se l’aspetto indie accompagnato da una certa estetica certe volte sembra banale, ma comunque spesso apprezzabile, nel complesso si sposa bene con la storia, la narrazione e le interpretazioni degli attori che danno spessore a una tematica così delicata.


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Classe 2000, studio cinema e arti contemporanee. Sono interessata anche al mondo dell'editoria e della comunicazione e vorrei fare troppe cose nella vita. Per ora scrivo, un modo per guardare oltre la provincia in cui vivo.

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