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Tartarughe Ninja Caos Mutante

Tartarughe Ninja Caos Mutante, le TMNT ricevono il trattamento di Spider-Verse

7 minuti di lettura

Le tartarughe ninja tornano al cinema dopo gli alti e bassi dell’ultima (breve) saga live-action prodotta da Michael Bay. Stavolta la Paramount ci riprova con un film d’animazione che cavalca l’onda del successo di Spider-Man: Un Nuovo Universo, ingaggiando il co-regista di I Mitchell contro le macchine, Jeff Rowe, che ha appunto emulato nei suoi film lo stile dei film di Spider-Verse. Ma Tartarughe Ninja Caos Mutante ha una propria identità o è solo una copia di questi film?

Tartarughe Ninja Caos Mutante è una storia di form-azione

Tartarughe Ninja Caos Mutante

Tartarughe Ninja Caos Mutante ripresenta la storia degli anfibi teenager con una nuova, inedita veste, e lo fa con un profondo affetto per i personaggi originari: Leonardo, Donatello, Michelangelo e Raffaello mantengono le proprie caratteristiche classiche di base (il leader, il tecnico, l’ironico e lo spaccone) riuscendo a risultare comunque originali. Questo perché non vengono presentati come tartarughe ninja adulte ed esperte, un errore che è stato commesso in altri media, ma come adolescenti emarginati, che vogliono conoscere il mondo e crescere come persone.

Tartarughe Ninja Caos Mutante è effettivamente una classica coming-of-age story americana: non a caso i fratelli assistono ad una proiezione notturna di Una pazza giornata di vacanza (Ferris Bueller’s Day Off) e si innamorano del suo protagonista, un adolescente estroverso ed eccentrico che si gode la vita. Anche Splinter, il loro mitico padre adottivo e sensei, viene qui rivisitato: non più un maestro saggio e stoico, ma un padre protettivo e spaventato dal mondo esterno, un po’ imbranato, che contribuisce all’umorismo del film.

Anche April O’Neil viene completamente rivoluzionata: non più una reporter affascinante e sicura di sé, in Tartarughe Ninja Caos Mutante veste i panni di una studentessa insicura ed emarginata, che cerca di riscattarsi facendo la fotoreporter per il giornalino della sua scuola. L’incontro fortuito con le tartarughe sarà la scintilla che fa partire la storia principale e porta i quattro fratelli ad uscire dal guscio e buttarsi nel mondo aperto, dando la caccia al supercriminale mutante Superfly.

Tartarughe Ninja Caos Mutante è un clone di Spider-Verse?

Tartarughe Ninja Caos Mutante

Tartarughe Ninja Caos Mutante vuole essere una storia sull’integrazione: i buoni e i cattivi sono mutanti emarginati dal mondo normale, che vogliono solo essere accettati dal mondo e vivere le proprie vite con serenità. Il conflitto di base sta proprio nel come affrontare questa emarginazione e combatterla: con la magnanimità o con l’odio? Il film dura poco più di un’ora e mezza, ragion per cui questo conflitto viene affrontato in maniera molto veloce e poco approfondita, preferendo così andare subito nel vivo dell’azione. Tartarughe Ninja Caos Mutante ci regala così le sequenze d’azione animate più divertenti e dinamiche degli ultimi tempi.

L’attrattiva principale del film, infatti, è proprio l’animazione, più che la storia o i personaggi. Come anticipato, Tartarughe Ninja Caos Mutante rievoca, in modo abbastanza esplicito, lo stile visuale dei film ambientati nello Spider-Verse: non solo la miscela di 3D e 2D, con influenze dal mondo del fumetto e della street art, ma anche l’ambientazione urbana, la periferia di New York, la musica hip-hop, i meme. Quello che manca qui però, e che invece ha reso i due Spider-Verse ancora più speciali, è un senso di pathos, di approfondimento, sia dei personaggi che dei temi trattati.

Mentre la dilogia dello Spider-Verse utilizza al meglio quasi 60 anni di mitologia del personaggio, Tartarughe Ninja Caos Mutante resta sulla superficie dei suoi 40: rivoluziona i personaggi per un pubblico moderno, ma non li rende memorabili; racconta una storia con un messaggio universale, ma che non si ricollega al vasto mythos delle Tartarughe Ninja. Quello che rimane alla fine del film non è la storia o i personaggi, ma solo l’animazione, che, pur essendo veramente ottima e memorabile, non fa che rimandare involontariamente agli Spider-Verse, dei quali si sente la pesante influenza.

A metà tra originalità e derivazione

Tartarughe Ninja Caos Mutante

Anche il fan service, amato e odiato trend degli ultimi anni in questo tipo di film, risulta incompleto, realizzato solo a metà: pur riprendendo topoi (la pizza amata dalle tartarughe, il tormentone “Cowabunga!”) e personaggi ricorrenti del franchise, il film fa il minimo indispensabile soprattutto con gli ultimi. Bebop e Rocksteady, gli iconici scagnozzi tontoloni e fan favorites, nonostante il carisma e l’azzeccato doppiaggio originale (rispettivamente di Seth Rogen e John Cena), hanno pochissimo screen time e battute. Il film preferisce quindi concentrarsi sul villain originale creato per il film, Superfly.

Non è necessariamente un male, poiché in Tartarughe Ninja Caos Mutante la priorità è raccontare una storia originale con protagoniste le Tartarughe, che imparano a crescere e a integrarsi: eppure il poco approfondimento dei personaggi secondari, già conosciuti ed apprezzati dal pubblico, sembra quasi uno spreco. Forse gli sceneggiatori hanno preferito concentrarsi di più sui quattro fratelli in Caos Mutante, per poi approfondire il variopinto cast di comprimari negli inevitabili sequel e serie tv spin-off.

Ad ogni modo, Tartarughe Ninja Caos Mutante è un film spensierato e scanzonato, fatto col cuore preso in prestito da Phil Lord e Chris Miller, ma non per questo becero. Sembra ovvio che la Paramount voglia capitalizzare sul successo degli Spider-Verse puntando sulle proprie proprietà intellettuali, dato che è in produzione anche un film animato sui Transformers, probabilmente anch’esso sulla falsa riga di questo tipo di animazione. Non vuol dire che non verrà prodotto qualcosa di interessante, ma finora Tartarughe Ninja Caos Mutante è un esperimento riuscito a metà.


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

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